Pignoramento immobiliare e rateizzazione » Equitalia e il decreto del fare

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Le novità per Equitalia dopo il Decreto del Fare - Pignoramento immobiliare e rateizzazione

In attesa dell'attuazione definitiva del decreto legge 69/2013, cosiddetto Decreto del Fare, Equitalia ha deciso di applicare da subito le nuove norme predisposte del decreto legge. L'Agente della riscossione ha infatti emanato una nota interna alle proprie sedi per assicurare l’attuazione delle nuove direttive.

Il decreto attuativo sarà pronto tra 30 giorni ma sono già a disposizione del contribuente alcune strade per allentare il peso del debito fiscale.

Innanzitutto le rateizzazioni possono essere rimodulate anche se ancora in corso e il tetto della decadenza delle stesse scatta, già da subito, a partire dalle otto rate, anche non consecutive, non pagate.

Le precedenti previsioni di legge parlavano di due rate consecutive non pagate per far scattare la decadenza.

In sostanza anche nel caso in cui un piano di dilazione sia stato bloccato a causa, appunto, di due rate non pagate, se si rientra ancora nelle otto è possibile proseguire con la rateizzazione e riprendere il versamento delle diverse quote. In merito al passaggio della rateizzazione massima da 72 a 120 mensilità, Equitalia ha deciso di attendere il decreto attuativo.

Passando al tema cruciale del pignoramento della prima casa, Equitalia, in attesa dei chiarimenti definitivi da parte del legislatore, blocca le relative procedure.

Lo stop vale anche per i pignoramenti già in atto ma che non sono arrivati alla vendita all'asta.

La stessa decisione riguarda i beni indispensabili all'impresa per esercitare la propria attività che potranno essere pignorati nei limiti del quinto solo nel caso in cui i beni totali non siano comunque sufficienti a coprire il debito col fisco.

Ora andremo a vedere più da vicino quali sono gli accorgimenti introdotti da Equitalia in attesa dell'approvazione del Decreto del Fare.

Questi argomenti sono stati oggetto di chiarimenti nella nota della società di riscossione del 1 luglio scorso, dopo le novità recentemente introdotte dal decreto “del fare”.

Riscossione coattiva esattoriale - Divieto di pignoramento sulla prima casa

Per ciò che riguarda il divieto di pignoramento dell'abitazione principale, lo stop riguarda, secondo Equitalia, anche le pertinenze, sempre che l’immobile abbia destinazione d’uso catastale abitativa.

Riguardo all'abitazione principale, ai fini della previsione di impignorabilità occorre non solo che l’immobile sia l’unico bene, non di lusso del debitore, ma anche, secondo la nota Equitalia, che abbia una destinazione d’uso catastale abitativa. Non conta quindi l’utilizzo abitativo di fatto.

Riscossione coattiva esattoriale - Impignorabilità dei beni d'impresa: il limite del quinto

Sempre in tema di divieto di pignoramento, per i beni indispensabili all'impresa o alla professione, Equitalia conferma che l’espropriazione nei limiti del quinto del loro valore è possibile solo se gli altri beni non sono sufficienti a coprire l’esposizione debitoria. Ipoteca Equitalia sempre sull’abitazione principale da attuare sempre che il debito a ruolo superi i 20.000 euro.

Riscossione coattiva esattoriale - Il divieto pignoramento prima casa è retroattivo?

Detto ciò, la novità maggiore riguardante i pignoramenti immobiliari modificati dal decreto “del fare” e analizzati dalla nota Equitalia riguarda la disciplina transitoria, in particolare l’obbligo posto dalla società di riscossione alle società del gruppo di non proseguire le attività di recupero coattivo qualora siano rispettate le attuali condizioni di legge, anche in presenza di pignoramenti già eseguiti.

In sostanza si prevede che i pignoramenti già in atto sono sospesi quando sussistono le condizioni previste dal decreto “del fare”, ossia l’espropriazione immobiliare riguardi l’unica abitazione principale posseduta, ovvero se il debito a ruolo non superi 120.000 euro o ancora se non siano decorsi almeno sei mesi dall'iscrizione di ipoteca.

Dilazione della cartella esattoriale fino a 120 rate

Oltre al divieto di pignoramento, la nota Equitalia si sofferma anche sul piano di rateazione delle cartelle esattoriali. Il decreto “del fare” ha previsto la possibilità di richiedere dilazione dei debiti fiscali sino a 120 rate.

In particolare si prevede la possibilità di chiedere o di prolungare una rateazione in corso sino ad un massimo di 120 rate mensili, al posto delle attuali 72. Si deve comunque provare di trovarsi in una situazione di difficoltà legata alla particolare congiuntura economica.

Piano di rateazione decennale della cartella esattoriale - Attesa del provvedimento attuativo delle Finanze

La rateazione Equitalia più lunga entrerà in vigore al momento in cui sarà emanato l’apposito decreto attuativo, previsto entro 30 giorni dalla conversione del decreto “del fare”.

Si attende quindi il provvedimento ad hoc per applicare la novità sulla rateizzazione Equitalia alle dilazioni in corso. Parte da subito invece la novità sulla decadenza dalla rateazione in caso di mancato pagamento di otto rate complessive, invece che di due consecutive.

16 Luglio 2013 · Gennaro Andele


Commenti e domande

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Una risposta a “Pignoramento immobiliare e rateizzazione » Equitalia e il decreto del fare”

  1. Ornella De Bellis ha detto:

    La concessione della dilazione fino a 120 rate potrà avvenire nelle circostanze in cui il debitore si trovi, per motivi diversi dalla propria responsabilità, in una accertata e grave situazione di difficoltà legata alla congiuntura economica. La norma, a tal proposito, richiede la presenza di due condizioni; l’impossibilità per il contribuente di assolvere il pagamento del credito tributario secondo un piano di rateazione ordinario (72 rate) e la solvibilità in base al numero massimo di rate concedibili con le nuove disposizioni.

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