Pignoramento della pensione a causa prestiti non rimborsati e minimo vitale

Minaccia di pignoramento della pensione per prestiti non rimborsati

Pensionato dal 2011: causa mancati incassi dal lavoro precedente, ho stipulato 3 finanziamenti per pagare cartelle esattoriali dell'INPS e andare in pensione.

Causa motivi di salute da pensionato fatto un prestito con la cessione di un quinto pari a 200 euro.

Nel frattempo non sono riuscito a pagare 2 finanziarie dei primi 3 finanziamenti. Sono stato minacciato dalle società di recupero credito di dette 2 finanziarie, che avrebbero eseguito pignoramento un quinto della pensione, Nonostante io avessi fatto presente che la differenza di 1.

000 € rimasta mi serve per vivere. Non ho più proprietà, ho un'auto vecchia del valore di 1.000 € e sono separato legalmente.

Calcolo della quota pignorata con riferimento al minimo vitale, alla cessione del quinto nonché al pignoramento per crediti alimentari

Se consideriamo che il minimo vitale si aggira intorno ai 500 euro, che poi coincide con la metà della sua pensione, la capienza iniziale del pignoramento è di 500 euro.

A tale importo va però detratta la preesistente cessione del quinto di 200 euro, e siamo a 300 euro mese come capienza del pignoramento.

Sarebbe stato importante conoscere quanto versa all'ex coniuge come assegno alimentare. Supponiamo che lei versi alla sua ex moglie 250 euro.

La capienza per un pignoramento del suo stipendio si attesterebbe allora ai 50 euro.

La quota massima pignorabile per i prestiti che non è riuscito a rimborsare è pari al 20% della pensione netta, cioè 200 euro.

Ma poiché ha una capienza di soli 50 euro, allora il giudice non potrà che assegnare ai creditori un pignoramento mensile di 50 euro.

12 Ottobre 2012 · Genny Manfredi




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