Pignoramento beni » Che succede quando il valore è superiore al debito

In tema di pignoramento, il creditore ha la possibilità di agire sui beni di proprietà del debitore anche se il loro valore è superiore a quello del credito vantato.

La normativa vigente, infatti, consente al creditore di effettuare il pignoramento di beni del valore pari all'importo del proprio credito, aumentato della metà.

La causa di questo aumento sta nel fatto che, all'esito della procedura esecutiva, il creditore avrà sostenuto delle spese legali e, in più, saranno scattati gli interessi.

Pertanto, questo valore, ulteriore, pignorato servirà proprio a coprire queste ulteriori voci.

Ma, in alcuni casi, l'ufficiale giudiziario potrebbe anche effettuare il pignoramenti di un bene per un valore di gran lunga superiore rispetto al credito per il quale si agisce.

Che cosa accada in questa fattispecie?

Per cominciare, dopo il pignoramento, il bene viene messo in vendita tramite asta, secondo le modalità che stabilisce il giudice dell'esecuzione.

Dopodichè, il ricavato viene utilizzato per soddisfare il creditore, sia nel capitale, che nelle spese e interessi.

L’eventuale parte che eccede il valore del credito viene poi restituita al debitore.

In parole povere, quando viene effettuato il pignoramento di beni mobili, l’importo della vendita che supera quello preteso dal creditore viene restituito al debitore.

Nel caso, invece, di pignoramento del conto corrente, le somme che superano il credito sono sbloccate e rientrano nella piena disponibilità del debitore.

Comunque è bene notare che, il debitore, prima ancora di aspettare l’esito della vendita dei beni espropriati o l’assegnazione delle somme in conto corrente, può tutelarsi presentando al giudice un’istanza di riduzione del pignoramento.

Con questo atto, egli chiede al giudice di ridurre le somme pignorate perché di valore eccessivo o sproporzionato rispetto al credito per il quale si agisce.

Il giudice decide entro venti giorni con ordinanza, sentiti il creditore pignorante e gli eventuali creditori intervenuti, e qualora l’importo complessivo pignorato sia eccessivo rispetto al credito, può limitare l’espropriazione solo a uno di essi fino all'importo dovuto più interessi e spese, oppure, nel caso di esecuzione su conto corrente, limitare il pignoramento al solo importo dovuto più interessi e spese.

Qualora a essere pignorati siano stati beni immobili, invece, il magistrato può limitare il pignoramento ad una sola o più parti di essi fino all'importo dovuto più interessi e spese.

3 Aprile 2014 · Andrea Ricciardi




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