Penale per disattivazione telefonia fissa mascherata con altro nome

Penale disattivazione compagnia telefonica - E' legale?

Ho appena deciso di chiudere il mio contratto di telefonia fissa con Telecom per passare ad altra compagnia: dopo aver comunicato la richiesta, mi è stato detto di dover pagare il "costo di disattivazione linea".

A me sembra solo un modo diverso per chiamare una penale dopo la chiusura di un contratto.

Ma non erano state abolite?

E' legale tutto questo, devo pagare?

Penale disattivazione compagnia telefonica - Non è legale e può presentare ricorso

Lei ha ragione, non è legale: la penale per la disattivazione delle linee fisse, pur essendo stata abolita con la liberalizzazione del 2007 per favorire la concorrenza nel settore della telefonia, viene ancora fatturata per ostacolare il recesso dei consumatori.

C’è chi la chiama "Contributo di disattivazione" (Tiscali), chi invece "Costo disattivazione linea" (Telecom), chi ancora "Costo per attività di migrazione" (Infostrada) e chi in ultimo "Importo per dismissione" (Fastweb) .

L’aggravio sulla bolletta può variare da 30 a oltre 100 euro.

Si va dai 55 euro di Fastweb nel caso di passaggio ad altro operatore, per chi possiede una linea in fibra più telefono, ai 35 euro di Infostrada per telefono + Adsl; ai 60,50 euro di Telecom Italia fino agli 87 euro di Tiscali (sempre per Adsl + telefono).

E ancora più elevati risultano gli addebiti in bolletta quando la richiesta è di cessazione della linea.

Così l’AGCOM, da oggi, ha un nuovo fascicolo sulla scrivania: si tratta del ricorso presentato da Altroconsumo contro gli operatori di telefonia fissa.

Fastweb, Infostrada, Telecom, Teletù, Tiscali e Vodafone sono tutti sul banco degli imputati per violazione delle regole sulla concorrenza e sul mercato.

Le contestazioni riguardano tanto la carente informativa fornita al consumatore, quanto l’esosità degli importi richiesti agli sfortunati utenti che decidono di cambiare contratto.

Il ricorso è legittimo.

Per poterlo presentare, può utilizzare il modulo qui sotto, redatto da Altroconsumo:

Penale Modulo Altroconsumo

17 Gennaio 2013 · Andrea Ricciardi


Commenti e domande

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2 risposte a “Penale per disattivazione telefonia fissa mascherata con altro nome”

  1. marte ha detto:

    Buon giorno, vorrei porre la mia domanda in quanto il mio caso è simile ma non uguale a quello sopra descritto da Andrea Ricciardi.
    Circa 1 mese fa ho disdetto la linea fissa Telecom, la disdetta inizialmente mi era stata rifiutata in quanto l’intestatario di tale contratto è deceduto, dunque dopo aver re-inviato i documenti richiesti (certificato di morte dell’intestatario, fotocopia documento erede) l’operatore mi disse che l’ultimo mese essendo stato pagato in anticipo mi sarebbe stato rimborsato.
    Ora, la sorpresa che è arrivata un’ ulteriore bolletta da pagare, con le spese di disattivazione pari a circa 30 euro che sottratti quelli del presunto rimborso, rimangono comunque da pagare circa 9 euro.
    Non è per il valore dei 9 euro è perchè tutto questo non mi sembra giusto.
    Se non pago i 9 euro cosa succede visto che il contratto era intestato ad un defunto?
    Il rimborso dell’abbonamento pari a un mese di servizio non usufruito è perso/regalato?
    Le spese di disattivazione non erano state abolite con la liberizzazione del 2007?

    • Andrea Ricciardi ha detto:

      La penale per la disattivazione delle linee fisse, pur essendo stata abolita con la liberalizzazione del 2007 per favorire la concorrenza nel settore della telefonia, viene ancora fatturata per ostacolare il recesso dei consumatori. C’è chi la chiama “Contributo di disattivazione”, chi invece “Costo disattivazione linea”, chi ancora “Costo per attività di migrazione” e chi in ultimo “Importo per dismissione”. L’aggravio sulla bolletta può variare da 30 a oltre 100 euro.

      Ovviamente, non è un procedimento legale, e lei non deve pagare alcuna spesa di disattivazione. Sarebbe opportuno presentare un ricorso. Il modulo per il ricorso, redatto da Altroconsumo, è disponibile qui

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