Pagamenti con Pos » Cambiano le direttive per professionisti e avvocati

La possibilità di pagamento con il POS diverrà obbligatorio per professionisti, avvocati ed imprese

Dalla pubblicazione del Decreto Sviluppo Bis DL 179/2012 convertito con legge 221/2012, è chiaro che la possibilità di pagamento con il POS diverrà obbligatorio per professionisti, avvocati ed imprese dal 30 giugno 2014.

Per i pochissimi che non ne avessero mai utilizzato o addirittura visto uno, il POS (Point of Sale) è quel dispositivo che permette di ricevere i pagamenti dai clienti tramite carta di credito, carta di debito, bancomat e prepagate.

Disporre di uno di questi device non è gratuito, si paga per la sua abilitazione, per la sua installazione e non di rado essi sono associati a tariffe e canoni per la continuità d’uso nonché a commissioni sui singoli accrediti.

Anche non utilizzandolo è quindi prevista una spesa, naturalmente nessuno potrà vietare alle banche di approfittare dell'occasione per incrementare le entrate tramite aumenti.

Storia della normativa sui pagamenti elettronici

Andiamo per ordine: a prevedere questa diversa disposizione sui pagamenti elettronici è il Decreto Legge numero 179 del 18 ottobre 2012, convertito, con modificazioni dalla legge numero 221 del 17 dicembre 2012.

Il Ministero dello Sviluppo Economico, di concerto con il Ministro dell'Economia e delle finanze, sulla base di quanto previsto dall'articolo 15, comma 5 del D. legge 179/2012, ha emesso il Decreto Interministeriale del 24 gennaio 2014 contenente le disposizioni operative che introducono di fatto l’obbligo dopo il 30 giugno 2014.

L’articolo 15, comma 4, del Decreto Legge numero 179 del 2012, da dove tutto ha origine, prevedeva originariamente che a decorrere dal 1 gennaio 2014, i soggetti che effettuano l’attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, sono tenuti ad accettare anche pagamenti effettuati attraverso carte di debito.

Ed infatti la legge, al comma 5 dell'articolo 15, stabiliva che uno o più decreti dessero operatività alla disposizione prevedendo gli importi minimi, le modalità e i termini di attuazione della disposizione.

A quel punto, i due Ministeri, sentita la Banca d'Italia, hanno emesso il Decreto Interministeriale del 24 gennaio 2014, che entrerà in vigore dopo 2 mesi dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Ma, quasi a prevedere l’entità delle proteste di professionisti, imprese e commercianti, il Ministero propone il rinvio proprio in funzione degli effetti e del rilevante numero dei soggetti destinatari delle disposizioni, di dover individuare, secondo criteri di gradualità e sostenibilità, le categorie di operatori nei confronti delle quali trova applicazione il presente decreto.

Qualche giorno dopo, in discussione nel nuovo Milleproroghe, in sede di conversione in legge del Decreto Legge numero 150 del 30 dicembre 2013, recante proroga di termini previsti da disposizioni di legge, due emendamenti hanno provato a spostare l’obbligatorietà del POS e l’obbligo di accettazione di pagamenti con carte di debito per le cifre oltre i 30 euro, dopo il mese di giugno 2015, quindi guadagnando un ulteriore anno di tempo per professionisti ed imprese interessati.

Ma il testo definitivo approvato conferma la proroga al 30 giugno 2014, oltre tale data l’obbligo scatta per tutti.

Le direttive del decreto ministeriale sui pagamenti con POS obbligatori

Il Decreto Interministeriale del 24 gennaio 2014 contiene tre articoli.

L’articolo 1 stabilisce le definizioni: Ai fini del presente decreto si intendono per:

  1. carta di debito: strumento di pagamento che consente al titolare di effettuare transazioni presso un esercente abilitato all'accettazione della medesima carta, emessa da un istituto di credito, previo deposito di fondi in via anticipata da parte dell'utilizzatore, che non finanzia l'acquisto ma consente l’addebito in tempo reale;
  2. circuito: piattaforma costituita dal complesso di regole e procedure che consentono di effettuare e ricevere pagamenti attraverso l’utilizzo di una determinata carta di pagamento;
  3. consumatore o utente: la persona fisica che ai sensi dell'articolo 3 del decreto legislativo 6 settembre 2005, numero 206 agisce per scopi estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta;
  4. esercente: il beneficiario, impresa o professionista, di un pagamento abilitato all'accettazione di carte di pagamento anche attraverso canali telematici;
  5. terminale evoluto di accettazione multipla: terminale POS con tecnologia di accettazione multipla ovvero che consente l’accettazione di strumenti di pagamento tramite diverse tecnologie, in aggiunta a quella “a banda magnetica” o a “microchip”.

L'ambito di applicazione della normativa sui pagamenti con POS obbligatori

Il comma 1 dell'articolo 2, infatti, chiarisce che che l’obbligo di accettare pagamenti effettuati attraverso carte di debito di cui all'articolo 15, comma 4, del decreto-legge 18 ottobre 2012, numero 179, convertito con modificazioni dalla legge 17 dicembre 2012, numero 221, si applica a tutti i pagamenti di importo superiore a trenta euro disposti a favore dei soggetti di cui all'articolo 1, lettera d) (ossia l’esercente, impresa o professionista), per l'acquisto di prodotti o la prestazione di servizi.

Concludendo, veniamo all'articolo 2 comma 2, che tratta del rinvio a giugno 2014 tranne per chi fattura meno di 200.000 euro.

Si legge nel testo che, in sede di prima applicazione, e fino al 30 giugno 2014, l’obbligo di cui al comma 1 si applica limitatamente ai pagamenti effettuati a favore dei soggetti di cui all'articolo 1, lettera d) (sempre esercente, professionista o impresa), per lo svolgimento di attività di vendita di prodotti e prestazione di servizi il cui fatturato dell'anno precedente a quello nel corso del quale è effettuato il pagamento sia superiore a duecentomila euro.

Considerazioni finali - L’obbligo di accettare le carte di debito per i pagamenti di importo superiore ai 30 euro

In parole povere, il testo della normativa dispone l’obbligo di accettare le carte di debito per i pagamenti, il quale si applica a tutte le transazioni di importo superiore ai 30 euro. Fino al 30 giugno 2014, però, vale solo per le attività commerciali o professionali che abbiano un fatturato, relativamente all'anno precedente superiore a 200 mila euro.

L’entrata in vigore, come accennato, è prevista dopo 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale, mentre entro i successivi 90 giorni potranno essere definite, con un ulteriore decreto, le modalità di adeguamento per i soggetti con fatturato inferiore a 200 mila euro.

L’obbligo, con le soglie prima esposte, si applica a tutti i pagamenti a favore degli esercenti, per la vendita di prodotti o la prestazione di servizi.

Non ci sarà, contrariamente a quanto contenuto in una differente bozza del decreto, l’allungamento dei tempi per l’entrata in vigore né la limitazione del perimetro di attività ai pagamenti effettuati all'interno dei locali sede di vendita o di prestazione di servizi, cosa che alla fine avrebbe esentato molti professionisti.

Va ricordato che la norma primaria, ovvero il decreto crescita 2.0 dell'ottobre 2012, prevedeva la partenza dell'obbligo dal 1° gennaio 2014, ora prorogata, appunto, al 30 giugno 2014.

5 Febbraio 2014 · Patrizio Oliva


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