Pacchetti turistici » I diritti del viaggiatore

Nell'era moderna, dove Internet la fa da padrone, sono sempre più numerosi i consumatori che prenotano la propria vacanza online, scegliendo pacchetti turistici personalizzati su siti ad hoc. Ma i diritti del turista che ha acquistato la vacanza sul web non sono ancora ben chiari agli utenti. Vediamoli insieme.

E’ buona regola sempre, e nell'attuale situazione economica più che mai, affrontare un acquisto con la giusta consapevolezza ed una corretta informazione.

Bisogna, quindi, sapere che la Commissione Europea ha esteso la protezione prevista dalla direttiva sui viaggi Tutto compreso anche ai pacchetti turistici personalizzati, introducendo nuovi vantaggi per i consumatori e le imprese.

Ciò vale anche quando si decide di acquistare i viaggi tutto compreso, i cosiddetti pacchetti turistici, data la loro complessità e considerato che le possibilità di un disservizio sono molteplici.

E' pertanto opportuno, prima di procedere nell'acquisto, conoscere i propri diritti e le modalità per farli valere per potersi tutelare al meglio.

La disciplina normativa dei pacchetti turistici, dapprima inserita nel D. Lgs. 206/2005 ( Codice del Consumo), è stata poi modificata dal D. Lgs. 79/2011 ( Codice del Turismo) che, finalizzato ad un riordino complessivo della materia, ha fatto confluire in un testo legislativo autonomo gli articoli 82-100 del Codice del Consumo che devono, pertanto, ritenersi abrogati.

Il nuovo riferimento normativo per i "pacchetti viaggio" e' pertanto il decreto legislativo79/2011, Allegato1, articoli 32 e seguenti.

Con questo cambiamento la normativa e' rimasta sostanzialmente la stessa, con due eccezioni che hanno peso opposto.

In senso negativo il legislatore ha introdotto la possibilità, per il venditore di pacchetti viaggio a distanza (per telefono o via internet) di negare il diritto di recesso al consumatore precisando l'esclusione sul contratto o dandone comunicazione scritta.

In senso positivo, almeno apparentemente, e' stato invece finalmente definito il concetto di danno da vacanza rovinata, fin'ora delineato solo in sede giudiziaria, da sentenze.

Le nuove norme, comunque, rafforzano i diritti degli europei che optano per un pacchetto turistico tradizionale ed estendono la tutela a coloro che creano il proprio pacchetto scegliendone le varie componenti.

Sono ormai lontani i tempi in cui tutti si rivolgevano ad un'agenzia di viaggi per prenotare una vacanza, dopo aver analizzato con cura una pila di opuscoli alla ricerca della soluzione perfetta.

I viaggiatori hanno assunto un ruolo più attivo nella scelta del pacchetto turistico, selezionandone spesso online le varie componenti, come l'albergo e le date dei voli.

Le disposizioni per i pacchetti turistici English tengono conto di questa evoluzione, adattando la normativa del 1990 sui viaggi tutto compreso all'era digitale.

La precedente normativa, già di per sé una conquista fondamentale, garantiva che chiunque desiderasse prenotare una vacanza poteva ricevere tutte le informazioni necessarie prima della firma del contratto, ottenendo un rimborso se parte della vacanza veniva modificata e trasferire la prenotazione ad un'altra persona.

Inoltre, conferiva all'organizzatore l'onere di prevedere servizi alternativi se parte del pacchetto non poteva essere fornito.

Ma le norme, successivamente introdotte sono andate oltre, prevedendo:

  • controlli più severi sui supplementi di prezzo e l'obbligo per gli operatori di trasferire al cliente eventuali riduzioni di prezzo
  • informazioni più chiare sulle responsabilità
  • il diritto al risarcimento dei danni morali quando la vacanza non è all'altezza delle aspettative
  • la presenza di uno sportello unico cui rivolgersi in caso di problemi.

La tutela è stata estesa da coloro che comprano pacchetti preconfezionati a coloro che personalizzano il pacchetto acquistando, dallo stesso fornitore e nell'ambito di un unico contratto, due o più servizi con le componenti da abbinare.

Se il 23% circa dei turisti continuano ad optare per i pacchetti turistici tradizionali, un ulteriore 20% preferisce oggi adattare i servizi offerti alle proprie esigenze.

23 Giugno 2014 · Genny Manfredi


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