Ordina un modello di autovettura ma il concessionario gli propone un allestimento diverso – L’acquirente ha diritto al doppio della caparra versata

Può capitare di sottoscrivere, presso un concessionario, un contratto per la fornitura una autovettura con allestimento completo di determinati e specifici accessori e versare contestualmente un caparra a fronte dell'ordine effettuato.

Può accadere che, successivamente, il venditore riferisca di non potere adempiere all'ordine in quanto il modello acquistato non è più in produzione e proponga una nuova una vettura priva degli optional richiesti in sede di stipula del contratto.

La domanda che ci si pone è se, non essendo interessato al modello diverso, l'acquirente rifiutasse la nuova offerta, egli ha diritto alla restituzione della sola caparra o al doppio della caparra versata.

Al quesito hanno risposto i giudici della Corte di cassazione nell'ordinanza 12938/25, con la quale è stato sancito che la compravendita può avere ad oggetto anche cose determinate solo nel genere, o cose da costruire, serbando integra la propria validità.

Se la proposta di acquisto è formulata in termini completi e se il rivenditore incassa la somma versata come caparra, inoltrando poi l’ordine alla casa costruttrice ed offrendo la consegna dell’automobile all’acquirente, siamo di fronte ad un regolare contratto di compravendita.

Ne discende che all'acquirente, il quale legittimamente rifiuta la soluzione alternativa offerta dal concessionario, in quanto difforme dall’ordine sottoscritto, va riconosciuta la restituzione del doppio della caparra.

25 Giugno 2015 · Ludmilla Karadzic


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