Siccome non ce la facciamo più a pagare tutto vorrei chiudere l’attività

Salve le spiego la mia situazione per avere un consiglio. Ho una sas di cui sono legale rappresentante così indebitata

10.000 fido con una banca

23.000 con un altra banca per scoperto conto

25.000 finanziamento con la stessa banca

10.000 fido con altra banca

e finanziamenti da 2000, 15.000, 23.000 e 5000 euro con finanziarie varie (tutti Compass tranne l’ultimo che è di presitempo). Siccome non ce la facciamo più a pagare tutto vorrei chiudere l’attività, fronteggiarne le conseguenze, e cercare di ricominciare d’accapo pur con tutte le conseguienze del caso.

Non possiedo beni immobili ne quote ne nude propietà, non possiedo auto,moto,ecc. e abito con residenza insieme alla mia compagna (che in presto sposerò in separazione dei beni) in una casa in comodato d’uso intestato a lei e rogolarmente registrato (con mobili di propietà del propietari di casa). Chiusa l’attività mi metterò ha cercare un lavoro dipendente e sono pronto ad accettare che giustamente mi verrà pignorato 1/5 del futuro stipendio, sono pronto ad accettare che non possa più accedere ad altri finanziamenti a vita e pronto al protesto per gli effetti scaduti (cose che reputo anche giuste visti i miei errori). Vorrei da Lei un consiglio su come operare e sulla possibilità di subire un pignoramento mobiliare nella casa della mia attuale compagna/futura moglie. In tale abitazione oltre ai beni cosidetti impignorabili possiedo solo un pc e 2 televisori che sono appunto della mia compagna. Che possibilità esiste che per debiti così alti vengano a pignorare i suddetti oggetti in confronto ad un debito così nettamente alto? Qualsiasi consiglio sarà gradito. Grazie anticipatamente.

Oppss. Scusi mi ero dimenticato 15.000 euro di effetti e mi ero dimenticato anche di aggiungere che non c’è nessuna fidejussione ne sui conti correnti ne sui fidi ne sui finanziamenti. Premetto anche che al momento siamo circa 4 rate indietro su tutta la linea di credito ma non abbiamo al momento ancora ricevuto nessun precetto o ingunzione da nessuno dei suddetti. Grazie ancora e saluti.
Una situazione invidiabile, non c’è che dire.

Complimenti!

Unico neo l’esistenza di effetti protestati che consentirebbero, in teoria, al creditore, che ne è in possesso, di ottenere facilmente un atto di precetto e quindi un pignoramento.

Ora è sempre problematico e richiede un qualche impegno, dimostrare che il mobilio dell'abitazione in cui si risiede appartiene alla compagna oppure alla consorte in regime di separazione.

Una semplificazione in questo senso la si otterrebbe senz’altro con un contratto di affitto riguardante una abitazione ammobiliata. In pratica si tratterebbe di estendere il comodato d’uso a mobili ed elettrodomestici.

Per il PC ed altri dispositivi di intrattenimento si risolve avendo l’accortezza di intestare e registrare almeno il contratto di garanzia in nome della compagna o consorte in regime di separazione.

La ciliegina sulla torta sarebbe quella di ottenere un contratto di impiego come precario (a volte essere precari può essere un vantaggio). Oppure in nero.

In questa seconda ipotesi non si pone il problema del pignoramento. Nella prima ipotesi è rischioso e complicato, per le sdr, procedere al pignoramento del quinto.

Il rischio è che una volta completata la procedura (o anche in itinere o alla prime rate pignorate), il debitore cambi lavoro. Si resta così con un “pugno di mosche in mano”.

E bisognerebbe ricominciare …

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20 Settembre 2010 · Chiara Nicolai




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