Mutuo non più sostenibile e proposta di chiusura saldo a stralcio

Mutuo non più sostenibile e problema con l'abitazione

Nel 2009 ho deciso, con la collaborazione di mia madre, di comprare casa: il mutuo contratto è stato pari a € 85 mila, ma dopo poco più di un anno dall'acquisto i vigili ci hanno "sgombrato" a causa di una leggera frana a pochi passi dall'entrata. L'appartamento risulta ora inaccessibile da documentazione di vigili e comune. I lavori di rimessa in opera sarebbero a mio esclusivo carico. E non sono pochi.

Successivamente a questo episodio mia madre ha deciso di non aiutarmi a pagare più le rate del mutuo.

Io però, nel frattempo ho perso il lavoro.

E' un anno che non pago. La banca mi ha messa alle strette e mi ha comunicato che ho 10 giorni di tempo per far sapere come intendo rientrare e se intendo rientrare altrimenti faranno valere l'ipoteca.

Siccome ho appena aperto una attività, e non posso permettermi il lusso di essere protestata, ho pensato di proporre alla banca una chiusura a stralcio. Per questo chiedo a voi, se si può chiedere la chiusura a stralcio prima del protesto e secondo voi, quanto potrei proporre visti i problemi verificatesi?

Il mio ragazzo dice che fino a 20.000/25.000 euro potrebbe coprirmi, ma non di più. Secondo voi ce la potrei fare?

Mutuo non pagato e rischi conseguenti

Protestati si diventa quando non si onorano cambiali ed assegni, e questo non è il suo caso: lei, invece, verrebbe iscritta in una centrale rischi e classificata come cattiva pagatrice per non aver rimborsato le rate di un finanziamento, nella fattispecie un mutuo.

C'è una sottile differenza fra le due cose. Al protestato non viene, di solito, concessa l'apertura di un conto corrente. Se il protestato dovesse saldare una fornitura per la propria attività, avrebbe grosse difficoltà, non potendo utilizzare contante (recente normativa antiriciclaggio) né assegni.

Ad un cattivo pagatore non viene precluso l'utilizzo di un conto corrente bancario e di un carnet di assegni, anche se, come al protestato, è presumibile che verrà negato un qualsiasi finanziamento.

Fatta questa precisazione, i 10 giorni non vanno intesi come ultimativi. Se la banca non ne è al corrente, bisognerebbe informarla sullo sgombero e sull'attuale dissesto che interessa l'immobile, rendendolo di fatto inutilizzabile e privo del valore commerciale che aveva alla stipula del mutuo.

In soldoni l'ipoteca serve a garantire il credito. Se il mutuatario non paga, la banca pignora l'immobile il cui acquisto è stato finanziato dal mutuo e lo vende all'asta. La banca, con il ricavato, dovrebbe rientrare di quanto erogato a suo tempo.

Ma, nella storia in esame, se Sparta piange, Atene non ride. Non credo che dalla vendita della sua casa la banca riuscirà a ricavare le spese della procedura di espropriazione.

Ed allora, io sono convinto che se lei riuscisse a non far trapelare il timore di non poter condurre un'attività in caso di iscrizione negli elenchi dei cattivi pagatori, visto lo sfortunato incidente di cui le è stata vittima, e trattandosi con tutta evidenza di un caso eccezionale, potrebbe anche strappare una moratoria o una rinegoziazione.

Caro direttore, non le chiedo di sospendere il pagamento per un paio d'anni. Le chiedo solo di rinegoziare il mutuo allungandone la durata di cinque anni e sostituendo la rata fissa con un piano di ammortamento a rata crescente. Io avrò modo di rimettermi in gioco, potrò pagare inizialmente una rata bassa ed effettuare i lavori necessari per il ripristino dell'immobile. Io manterrò la proprietà della casa e voi potrete rientrare dall'investimento effettuato. Se anche andasse male, la casa potrà essere venduta dopo averla resa nuovamente agibile. Si tratta di un interesse comune: almeno il mio debito, così, risulterà abbattuto.

In alternativa, se proprio volete persistere in questo atteggiamento intransigente e non collaborativo, io perderò casa e resterò con una esposizione debitoria altissima, ma voi non beccherete un soldo ...

17 Ottobre 2012 · Genny Manfredi


Commenti e domande

Per porre una domanda sul tema trattato nell'articolo (o commentarlo) utilizza il form che trovi più in basso.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


Se il post è stato interessante, condividilo con il tuo account Facebook

condividi su FB

    

Seguici su Facebook

seguici accedendo alla pagina Facebook di indebitati.it

Seguici iscrivendoti alla newsletter

iscriviti alla newsletter del sito indebitati.it




Fai in modo che lo staff possa continuare ad offrire consulenze gratuite. Dona!