Mutui e tassi usurari » Fissati i valori fino al 31 dicembre 2013

Attenzione » il contenuto dell'articolo è poco significativo oppure è stato oggetto di revisioni normative e/o aggiornamenti giurisprudenziali successivi alla pubblicazione e, pertanto, le informazioni in esso contenute potrebbero risultare non corrette o non attuali.

Tasso fisso o tasso variabile, questo è uno dei primi dubbi che deve sciogliere chi ha intenzione di accendere un mutuo o comunque di chiedere un finanziamento. Il Ministero dell'Economia e delle Finanze, intanto, con il decreto del 24 settembre 2013, ha reso noti i tassi effettivi globali medi applicabili dal 1° ottobre al 31 dicembre 2013. Il decreto è utile a capire quando il tasso del mutuo è effettivamente usurario.

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto ministeriale del 24 settembre scorso, il Ministero dell'Economia ha ufficializzato i tassi effettivi globali medi applicabili dal 1° ottobre 2013 al 31 dicembre 2013.

Al decreto è allegata una tabella in cui sono riportati tutti i tassi effettivi globali medi, riferiti ad anno, praticati dalle banche e dagli intermediari finanziari (ai sensi dell'articolo 2, comma 1, legge numero 108/1996), relativamente a tale trimestre.

Ai fini della determinazione degli interessi usurari, i tassi riportati nella tabella devono essere aumentati di un quarto, cui si aggiunge un margine di ulteriori 4 punti percentuali. La differenza tra il limite e il tasso medio non può essere superiore a 8 punti percentuali.

Pertanto, a titolo di esempio, il tasso usurario per i mutui a tasso fisso garantiti da ipoteca è fissato a 10,3875, mentre per il tasso variabile il tasso soglia è pari a 8,85.

E, sempre estrapolando alcuni dati dalla tabella, si nota che per quanto concerne il leasing immobiliare, la soglia del tasso fisso è pari al 12.9 e per il variabile al 10,3.

Le banche e gli intermediari finanziari sono tenuti ad affiggere in ciascuna sede o dipendenza aperta al pubblico in modo facilmente visibile la tabella in questione.

Il decreto, infine, precisa che sono esclusi dai tassi globali medi gli interessi di mora contrattualmente previsti per i casi di ritardato pagamento.

2 Ottobre 2013 · Andrea Ricciardi




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