Multe e cartelle pazze » Qualche consiglio su come difendersi

Multe e cartelle pazze » Qualche consiglio su come difendersi

Come difendersi dalle multe pazze: nell'articolo, vi forniamo una serie di consigli utili per capire se c’è o meno una possibilità di opporsi alla famigerata cartella esattoriale derivante da multe non pagate.

Come difendersi dalle multe pazze

Come spiegato in numerosi interventi sul nostro blog, è possibile fare ricorso al Giudice di Pace, entro 30 giorni dalla notifica della cartella esattoriale, esclusivamente per motivi inerenti a vizi di notifica del verbale di contravvenzione.

In parole povere, se il debitore non ha mai ricevuto il verbale dell'epoca, può richiedere al Giudice di annullare la cartella.

Un consiglio, quindi, è quello di analizzare sempre molto attentamente il contenuto della cartella notificata anche perché spesso le indicazioni contenute e la descrizione dei pagamenti risultano difficilmente comprensibili ad un’analisi sommaria.

Molto spesso, infatti, non sono allegati alla cartella esattoriale i verbali delle multe o gli atti successivi.

Pertanto, ricordiamo, risulta necessaria un’attenta lettura della data di tali provvedimenti, della data della notifica, della relata di notifica, degli importi, delle maggiorazioni e delle spese del procedimento, della data di iscrizione a ruolo delle somme pretese.

La prima verifica è quella sui termini: la cartella esattoriale deve essere infatti notificata entro 5 anni dalla data di ricevimento dei verbali delle multe.

Se la cartella esattoriale viene notificata oltre tale termine, gli importi richiesti risultano prescritti e, pertanto, il Giudice di pace non potrà fare altro che dichiarare la prescrizione, accogliendo il ricorso e annullando la cartella esattoriale correlata.

La seconda analisi da effettuare è più semplice ed è relativa all'effettiva notifica dei verbali dell'epoca. Può capitare, infatti, che l'agente della riscossione notifichi ai contribuenti cartelle esattoriali per multe mai consegnate.

Anche in questo caso la cartella è considerata nulla perché le multe devono essere notificate entro 90 giorni dall'infrazione.

Occhio quindi, alla relata di notifica dei verbali dell'epoca contenuti nella cartella esattoriale, anche perché si può verificare l’ipotesi di una cartella esattoriale emessa in relazione a verbali di contestazione la cui notifica sia irregolare.

L’atto, inoltre, potrebbe essere consegnato a persona non abilitata alla ricezione dello stesso e, quindi, la notifica risultare nulla ai sensi di legge.

Ipotesi frequente, specie nelle città, infatti, è quella della notifica della cartella esattoriale al portiere dello stabile.

Secondo normativa vigente, è consentita la consegna del documento da notificare al portiere soltanto nell'ipotesi in cui né il destinatario stesso né una persona di famiglia o addetta alla casa, all'ufficio o all'azienda siano state reperite.

L'assenza di una di queste persone deve, necessariamente, essere verbalizzata nella relata di notifica.

Molto frequentemente, però, accade che l’incaricato della notifica ometta di effettuare tale verifica limitandosi, per comodità, a lasciare gli atti nelle mani del portiere.

In questi casi, a parere della Corte di Cassazione, la mancata ricerca delle persone ulteriormente abilitate a ricevere l’atto, unitamente alla relativa certificazione nella relata di notifica, al fine di giustificare la consegna dell'atto al portiere dello stabile, determinano la nullità della notifica.

Da ciò ne conviene che se i verbali inseriti nella cartella esattoriale sono stati lasciati al portiere, l’Amministrazione dovrà dimostrare di aver inviato la seconda raccomandata: in caso contrario, la cartella esattoriale sarà nulla.

Concludendo, è bene citare il caso della cartella esattoriale emessa in relazione a verbali di accertamento contro i quali era stato proposto tempestivo ricorso al prefetto.

In questi casi il motivo di ricorso contro la cartella esattoriale originata da multa sarà la mancanza del provvedimento prefettizio previsto a pena di nullità dalla legge.

Può sembrare superfluo, ma è bene ricordare che è fondamentale conservare tutti i documenti e i dati relativi ai ricorsi presentati per un tempo di almeno 5 anni dalla presentazione degli stessi.

28 Aprile 2014 · Gennaro Andele




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