Lo stato pappone chiede soldi alle prostitute – in caso di mancato pagamento arriveremo alle cinture di castità fiscali?
Margherita fa la prostituta e nella sua vita di oculati risparmi ha acquistato una casa dove abita, una macchina di lusso, un garage e un secondo appartamento. L’Agenzia delle Entrate se ne è accorta e gli ha mandato una cartella esattoriale in cui si contesta un imponibile di 88mila euro di tasse - per gli anni 2003-2004-2005-, che in caso di conciliazione potrebbero scendere a 42mila.
Se Margherita si rifiutasse di pagare e facesse ricorso scatterebbe, come forma di garanzia, l’ipoteca sulla case, il fermo della macchina e un anticipo sul pagamento.
Per denunciare questa ‘anomalia’ due senatori radicali, Donatella Poretti e Marco Perduca hanno organizzato una conferenza stampa al Senato per dare voce alle protagoniste di queste vicende e per annunciare un disegno di legge che è stato presentato al Senato all'atto di insediamento dei senatori radicali. “Con questa interrogazione - spiega la Poretti - chiediamo al governo, e in particolare al ministero dell'Economia e del Lavoro, di fare chiarezza, perche’ stanno arrivando richieste di accertamento da parte della Agenzia delle Entrate a persone che liberamente e volontariamente hanno deciso di vendere prestazioni sessuali.
La domanda - spiega ancora la Poretti - e0questa: come si puo’ fare la dichiarazione dei redditi per una attivita’ che non è riconosciuta giuridicamente? Con questo disegno di legge noi chiediamo che a fronte del pagamento elle tasse vi sia il riconoscimento dell'attivita’ svolta dalle prostitute.
In caso contrario -continua la Poretti - lo stato sarebbe paragonabile ad uno sfruttatore perche’ ‘esige’ o ‘estorce’ balzelli dai proventi della prostituzione, attivita’ che non riconosce.
Noi chiediamo quindi al governo di darci una risposta perche è una situazione che potrebbe portare a denunce”. Infatti Pia Covre, presidente del comitato diritti civili delle prostitute, non esita a dichiarare: “Sono pronta a denunciare lo stato per sfruttamento della prostituzione se non si cambia la legge”. “Il ddl - spiega il senatore Marco Perduca - si compone di cinque articoli finalizzati a regolamentare il fenomeno della prostituzione, dando diritto di cittadinanza a tutti coloro che sono coinvolti nel fenomeno. Insomma - conclude se si vuole tassare si deve regolamentare. Altrimenti saremmo di fronte ad un’etica di stato che si ispira, come al solito, a Oltretevere”.
E in attesa di una risposta del governo e del parlamento l’"accompagnatrice" Margherita dovra’ pagare i suoi 42mila euro.
Viene da chiedersi cosa potrebbe accadere in caso di mancato pagamento ... l'agente della riscossione, invece delle ganasce fiscali, applicherà a Margherita la cintura di castità fiscale?
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