L’imperatore Tiberio e le sue vacanze "in letizia" nell’isola di Capri

Molto vasta è la letteratura sul comportamento sessuale e vizioso a cui, dopo una lunga esistenza controllata, si abbandonò Tiberio nel piacevole ambiente offertogli da Capri, la sua isola privata.

La maggior parte di queste dissolutezze vengono raccontate da Svetonio nelle  "Vite dei dodici Cesari". Nel capitolo dedicato a Tiberio,  lo storico afferma che le turpitudini dell'Imperatore "si osa a malapena descriverle o sentirle esporre".

L'imperatore si trasferì nell'isola all'età di 68 anni e ne combinò, a dire di Svetonio e Tacito, proprio di tutti i colori.

Già accompagnato da pessima fama per avere fatto uccidere i suoi familiari e indotto al suicidio la moglie, Tiberio condusse a Capri una vita quanto mai smodata.

Precisa Svetonio che, dopo essersi orgiasticamente intrattenuto con ragazzi e ragazze, Tiberio raggiungeva nella sua villa, attraverso un passaggio segreto, una curiosa spelonca (identificata poi con la Grotta Azzurra) dove sgozzava le giovani persone da cui precedentemente aveva tratto piacere...

24 Maggio 2009 · Patrizio Oliva




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Una risposta a “L’imperatore Tiberio e le sue vacanze "in letizia" nell’isola di Capri”

  1. fabrizio roncone ha detto:

    Ministro Sandro Bondi, lei è uno dei più assidui frequentatori di Villa Certosa, e dei festoni che vi organizza il pa­drone di casa, Silvio Berlusconi.
    «È vero: ogni estate, specie nel mese di ago­sto, ormai da molti anni ho il grande privile­gio di essere ospite del presidente del Consi­glio, nella sua magnifica residenza in Costa Smeralda».

    Ecco, ministro: cosa ha visto? Cosa succe­de in questi festoni?
    «Mi fa questa domanda perché…».

    Perché, in qualche modo, lei è un testimo­ne oculare.
    «Vede… in realtà non sono, come li defini­sce lei, dei festoni».

    No? Scusi, e cosa sono?
    «Dovendole spiegare… non so, si tratta di serate che, solitamente, concludono giornate di lavoro».

    (Sandro Bondi, 50 anni, ministro per i Beni e le Attività Culturali, figlio di un boscaiolo, poi boy-scout, poi ancora iscritto alla Federa­zione dei giovani comunisti, quindi sindaco rosso del suo paese di origine, Fivizzano, in Lunigiana — «Enrico Berlinguer, però, mi pia­ceva più per la sua tristezza esistenziale, che per le idee politiche» — nel 1994, disoccupato e, dicono, depresso, un giorno accompagna Pietro Cascella ad Arcore, dove lo scultore sta costruendo il mausoleo di Berlusconi: lì, e quel giorno, secondo biografie non smentite, comin­cia la sua seconda vita).

    Signor ministro: a queste serate organiz­zate a Villa Certosa, così come ha raccontato ieri al «Corriere» il senatore Marcello Del­l’Utri, partecipano anche numerose, avve­nenti ragazze.
    «Mi viene da sorridere…».

    E perché?
    «Perché nei giardini della villa ci si può tro­vare a cena, oppure a pranzo, con imprendito­ri di passaggio, e con amici, con parlamentari, con dirigenti politici… ma anche, e questo è uno degli aspetti francamente più simpatici, con tante belle famigliole».

    In almeno una delle foto scattate a Villa Certosa, e fatte sequestrare dalla Procura di Roma, come ammette persino lo stesso avvo­cato di Berlusconi, Niccolò Ghedini, «l’ex pri­mo ministro della repubblica ceca, Mirek To­polanek, è ritratto nudo» .
    «Nudo…».

    Nudo.
    «Non so, sarà una sua abitudine».

    Curiosa abitudine, non trova?
    «Mah… D’altra parte consideri però che la villa è a pochi metri dal mare. Un mare, come lei saprà, d’una bellezza assoluta».

    In un’altra foto, Berlusconi è accanto a una splendida ragazza bionda. Poco dietro, si stagliano altre due bellezze da togliere il fiato. Una, in particolare, indossa un minia­bito nero.
    «Mai visto niente di simile, a Villa Certosa».

    Mai?
    «Io, mai».

    Le foto, signor ministro, sono scattate nel patio di una delle residenze di solito riserva­te a voi ospiti.
    «Guardi, l’unica situazione piccante alla quale mi è capitato di prendere parte, è una cena a lume di candela, in una notte tempesto­sa, con Fabrizio Cicchitto».

    Eravate soli?
    «Soli».

    In alcune delle foto sequestrate ci sono poi due ragazze, bellissime, che fanno la doccia in topless. E i loro corpi sono così vi­cini che sembra quasi si sovrappongano.
    «Senta, sono cattolico ma non bigotto…».

    E perciò?
    «Perciò quando si è al mare d’estate, e fa cal­do, e in Sardegna fa sempre molto caldo, le ra­gazze non si mettono certo il burka…».

    Si fatica un po’ a immaginare lei, signor ministro, che ha pure un animo delicato, scrive poesie, e altri illustri frequentatori della villa, come Gianni Letta e Fedele Confa­lonieri, in simili contesti.
    «Infatti non ci sono questi contesti…».

    Lei è sicuro: mai viste ragazze in atteggia­mento provocante?
    «Mai. Alcune, anzi, mi fanno tenerezza».

    Tenerezza?
    «Sì, perché sono come tutti i giovani di og­gi… ».

    E come sono i giovani di oggi?
    «Fragili, e alla ricerca di una vita felice…».

    La signora Veronica Lario, moglie del Ca­valiere, come saprà parla invece di «vergini che si offrono al drago», di «divertimento dell’imperatore»…
    «Stimo moltissimo, la signora Veronica, e condividerei i suoi giudizi se fossero fondati sulla realtà. Credo, purtroppo, ci sia stato un enorme fraintendimento».

    Le ricordo, signor ministro, che quando Noemi Letizia fu invitata al festone dello scorso Capodanno, aveva solo 17 anni.
    «E che vuol dire? Anche i ragazzi delle scuo­le che vanno in visita a Villa Certosa sono mi­norenni…».

    Un’ultima domanda. Avrà letto, sul quoti­diano «Libero», le dichiarazioni rese da Da­niela Santanché…
    «No no… la prego…».

    Le sembra credibile che Veronica Lario ab­bia una relazione con il responsabile della sua sicurezza? Si è mai fatto cenno, a questa relazione, nelle serate d’estate di Villa Certo­sa?
    «Non mi metta in difficoltà. Queste sono co­se private in cui non voglio entrare… non pos­so entrare».

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