ISEE: l’immobile ora pesa di più – Ecco perché avere una casa di proprietà può essere un handicap » Chi ha casa di proprietà sarà considerato benestante

La prossima volta che presenterete il modello Isee per poter usufruire di qualche detrazione, potreste risultare, per lo stato, molto più ricchi, anche senza aver guadagnato un solo euro in più. È l'effetto del restyling dell'Isee che, come accennato in altri interventi, ha dei parametri totalmente nuovi per il calcolo della ricchezza del contribuente.

La novità più importante, però, riguarda il diverso peso attribuito alla casa di proprietà.

Nel nuovo indicatore contano i valori Imu dell'abitazione di proprietà, superiori del 60% rispetto a quelli dell'Ici.

Il valore viene abbattuto di un terzo, ma rimane più alto rispetto al vecchio.

Come nel vecchio sistema, dal valore viene sottratto il debito residuo del mutuo, ma è cancellata l'alternativa di detrarre 51.645 euro. La casa di abitazione, però, non è considerata nel reddito se ha un valore ai Fini Imu inferiore a 52.500 euro. Limite che sale di 2.500 euro per ogni figlio convivente successivo al secondo.

Dall'anno prossimo, dunque, la casa di proprietà peserà nell'Isee molto di più. Come accennato, il passaggio da Ici a Imu è la causa scatenante. Vediamo perché.

Nel calcolo del nuovo Isee, si terrà conto del valore della casa di proprietà utilizzato per il calcolo IMU. Ciò comporterà dunque un aumento dell’Isee poiché i valori IMU sono sensibilmente più elevati di quelli dell'ICI.

Chi ha un immobile di proprietà che vale oltre 50mila euro, ad esempio, vedrà il proprio indicatore della situazione economica equivalente crescere di un importo tra 3.500 e 10000 euro circa, rischiando così di superare la soglia che dà diritto ad avere certe prestazioni sociali.

Chi però ha ancora il mutuo da estinguere potrà ottenere un vantaggio: per le case di proprietà, infatti, se esiste un mutuo non si considera l'intero valore della casa (lo stesso usato per il calcolato Imu, per intenderci), ma solo la parte che supera l'importo del mutuo residuo.

18 Novembre 2014 · Paolo Rastelli


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10 risposte a “ISEE: l’immobile ora pesa di più – Ecco perché avere una casa di proprietà può essere un handicap » Chi ha casa di proprietà sarà considerato benestante”

  1. Alfredo ha detto:

    Una persona che vive da sola per l’ISEE ha un coefficiente 1.
    Una persone che vive con un Invalido Civile ha un coefficiente di 1 + 0,5 giusto?
    Una persona che vive da sola ed è invalida 100 per cento che coefficiente ha per l’ISEE?

    • La normativa vigente prevede una maggiorazione dello 0,5 del parametro della scala di equivalenza per ogni componente con disabilità media grave o non autosufficiente.

      Si parla di maggiorazione: quindi il nucleo familiare di due persone conviventi non invalide ha una scala di equivalenza pari a 1,57: se uno dei due componenti il nucleo familiare è affetto da invalidità media grave o non autosufficiente, il valore della scala di equivalenza sale a 1,57 + 0,5 = 2,07. Se i due sono entrambi invalidi, con categoria media grave o non autosufficiente, il valore della scala di equivalenza salirà a 2,57.

      Si parla di maggiorazione: pertanto, il nucleo familiare di un invalido di categoria media grave o non autosufficiente, avrà un valore della scala di equivalenza di 1,5.

  2. Alfredo ha detto:

    Buongiorno, sono un over 70 invalido civile 100 per cento, percepisco assegno sociale sostitutivo di € 680 mensili.
    Abito in una abitazione con rendita catastale di € 418,33 intestata a mio padre , che mi aveva consentito di abitarla a titolo gratuito.
    Nel 2017 mio padre è venuto a mancare. Chiedo gentilmente se abitando in un bene in eredità e non avendo fatto la rinuncia all’eredità, è automatica la tacita accettazione.
    Chiedo inoltre per quanto riguarda l’ISEE se devo inserire l’invalidità e l’eventuale proprietà.
    Grazie

    • Se, in vita del genitore, le era stato concesso il diritto di abitazione con contratto registrato presso l’Agenzia delle Entrate, allora non c’è accettazione tacita, anche se bisognerà inserire il possesso (come detentore del diritto di abitazione) in DSU ISEE (ma, tranquillo, se nella casa ha la residenza anagrafica ciò non comporterà aumento ISEE).

      Altrimenti, se non ci sono pezzi di carta a supporto della concessione del diritto di abitazione, il permanervi e il non aver esplicitamente rinunciato all’eredità, propendono per l’accettazione tacita. Anche in caso di proprietà piena l’immobile va inserito nella DSU ISEE come casa di abitazione e non rileva ai fini ISEE se il valore IMU è inferiore ai 52.500 euro (per proprietario single).

      La pensione di invalidità, non contribuendo all’imponibile IRPEF, non va riportata fra i redditi da indicare nella Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) ai fini ISEE

  3. Riccardo ha detto:

    Salve, io percepisco circa 13000 euro netti all’anno (compresi i quasi 100 euro di trattamento integrativo, ma esclusi gli assegni familiari).
    Purtroppo vivendo in affitto ed avendo 2 figli, lo stipendio finisce mese per mese e non riesco a mantenere quasi nulla sul mio conto corrente.
    Il mio ISEE è di circa 3000 euro.
    Vorrei sapere, in caso facessi un lavoro occasionale per esempio il rider di Deliveroo, ai fini di ISEE (o altro) andrebbero ad aumentare i valori? oppure dato che sul conto saranno comunque presenti sempre saldi sotto i 1000 o 2000 euro non cambierebbe nulla?

    Inoltre, il 20% non mi verrebbe rimborsato in quanto ho un lavoro fisso, oppure essendo lavoro occasionale mi viene comunque rimborsata la ritenuta?

    Grazie

    • Il reddito da lavoro occasionale fa aumentare senz’altro il valore dell’ISEE. Presentando il 730 sul reddito lordo da prestazione occasionale dovrà versare ulteriore IRPEF tenendo presente che sul reddito imponibile (il reddito lordo, per capirci) fino a euro 15.000 euro si paga di IRPEF il 23%, mentre da 15.001 fino a 28.000 l’aliquota IRPEF è del 25%.

      Insomma a seconda del suo reddito lordo da lavoro dipendente, potrebbe dover pagare a conguaglio altra IRPEF oltre alla ritenuta d’acconto del 20%. Tenga presente che ai fini IRPEF i redditi lordi da lavoro dipendente e da lavoro occasionale si sommano. Con tutte le conseguenze del caso.

      In sede di Dichiarazione dei Redditi, il 20% trattenuto (dall’azienda) verrà restituito solo a coloro che percepiscono un reddito complessivo fino a 4.800 euro. Sicuramente non a lei.

  4. Michele ha detto:

    Io ho un valore ISEE di circa 5000 euro.
    Lo scorso maggio è venuto a mancare mio padre, che per il 50% era proprietario dell’appartamento in cui viveva insieme a mia madre (suo l’altro 50%).
    Ora mia madre ha fatto l’agevolazione sulla prima casa, ma intanto volevo sapere se il 50% di mio padre (da dividere tra mia mamma, mio fratello e me) mi verrà a cambiare qualcosa ai fini di modello ISEE (quindi se questi 5000 euro, aumenteranno di molto o di poco dato che risulterò proprietario per una parte).
    Inoltre, essendo io in affitto, dovrò pagare l’imu? Mi risulta come seconda casa praticamente?

    • Lei è proprietario di una quota della casa: dovrà inserire in ISEE la proprietà in quota di un immobile dove non ridiede e l’ISEE aumenterà sicuramente. Inoltre sarà obbligato a pagare, sempre in quota, l’IMU di quella che, a tutti gli effetti, è per lei una seconda casa.

  5. Mendoza ha detto:

    Le pertinenze generano reddito? Nel mio caso mi trovo in difficoltà con due magazzini, rendita catastale di 371 euro più 130, che fa aumentare l’isee.

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