Il sole24ore – un epitaffio in morte del governo Berlusconi

Molto interessante questo articolo a titolo "Caso Ruby, il processo raddoppia" apparso sul sole24ore di ieri, lunedì 7 febbraio, a firma di Antonella Stasio.

Il quotidiano di Confindustria - che non può certo definirsi un giornale di sinistra - si fa portavoce del sentimento ormai diffuso nei riguardi del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, dei suoi avvocati e dei berluscones chiamati unicamente a difendere gli interessi personali del premier.

Tre i passi significativi:

"... Il no della camera alla perquisizione degli uffici di Giuseppe Spinelli, contabile di fiducia del premier e "pagatore" delle ragazze dell'Olgettina, non ha cambiato il tabellino di marcia dei pm milanesi, convinti di avere già le «prove evidenti» per chiudere le indagini e andare a dibattimento."

Praticamente si dà per scontato il ruolo di Giuseppe Spinelli. Il virgolettato fra cui è racchiuso il temine "pagatore" delle ragazze dell'Olgettina non surroga l'assenza dell'aggettivo "presunto".

"... Sfuma così il piano della difesa di Berlusconi e del Pdl di usare la delibera della camera – motivata con l'incompetenza funzionale della Procura – come pressione politica per far trasferire gli atti al tribunale dei ministri. Forti del fatto che né la legge né la giurisprudenza hanno finora riconosciuto al parlamento il potere di stabilire la natura del reato, la Procura guidata da Edmondo Bruti Liberati ha deciso di andare avanti. La perquisizione non è considerata un tassello indispensabile del quadro probatorio ed era stata chiesta per acquisire documenti riguardanti il reato di favoreggiamento della prostituzione, non la concussione."

Anche qui, viene trasposto "nero su bianco" ciò che ormai è evidente a tutti. L'utilizzo strumentale di una delibera estorta alla Camera dei deputati, ancorché condizionata ed asservita ad interessi personali, ovvero quelli funzionali alla difesa del premier.

"... Soltanto all'apertura del dibattimento (anche nella fase preliminare), la difesa del premier potrà tornare a contestare la competenza. E in quella fase è assai probabile che scatti un'altra offensiva politica: sono sempre più insistenti le voci secondo cui a sollevare il conflitto tra poteri potrebbe essere il governo. Anche questa, però, non sembra una mossa destinata a produrre effetti immediati sul processo, che non viene sospeso dal conflitto (salvo chiederlo espressamente alla Consulta). Il dibattimento andrebbe avanti e a Berlusconi non resterebbe che usare quanto rimasto del «legittimo impedimento» per allungare i tempi fino al verdetto della Corte. Cercando, nel frattempo, di rimettere in moto e di far tagliare il traguardo ad alcune riforme «ad personam», come il processo «breve» o quello «lungo», perché a questo punto l'obiettivo non è più sospendere il corso della giustizia, ma fermarlo del tutto con la prescrizione."

Il processo breve e/o quello lungo sono inequivocabilmente classificati come "riforme ad personam" e l'obiettivo del premier individuato, senza perifrasi, nel voler fermare il corso della giustizia grazie alla prescrizione.

Insomma, un epitaffio "in morte" del governo Berlusconi a cura del quotidiano diretto da Gianni Riotta.

8 Febbraio 2011 · Patrizio Oliva




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