Il mutuo te lo rinegozio io

La rata del mutuo si fa sempre più salata: dopo l'impennata di fine novembre, la settimana scorsa l'Euribor, il parametro a cui sono indicizzati i prestiti ipotecari a tasso variabile, ha sfondato la soglia del 5 per cento (era a quota 4,89% ed è salito al 5,02%). Il balzo rispetto a fine novembre è dello 0,13% ma la corsa era iniziata ben prima e il risultato è che i mutui a tasso variabile (che sono il 90% del totale erogato) stanno diventando sempre più cari. Dunque per le 430 mila famiglie italiane, che secondo l'ultimo rapporto del Censis sono in difficoltà con il pagamento della rata, l'Euribor diventa un incubo.

Cosa fare per rendere più leggero il fardello del mutuo? Di fronte allo spettro del caro-tassi molte famiglie scelgono la via della rinegoziazione e dunque cercano di modificare le clausole del mutuo già acceso per ottenere dalla banca condizioni migliori. Per esempio, è possibile passare dal tasso variabile al tasso fisso, diminuire lo spread (in pratica la percentuale di guadagno della banca) oppure allungare la durata del prestito per spalmare su più anni la rata e dunque renderla più leggera.

Secondo l'Abi nei primi nove mesi dell'anno i mutui rinegoziati sono stati ben 42 mila. Un numero destinato a salire data la crescente disponibilità delle banche. Intesa Sanpaolo ha contattato via mail 80 mila mutuatari potenzialmente a rischio per proporre loro la rinegoziazione del contratto. Le concorrenti Unicredit e Monte dei Paschi di Siena hanno avviato iniziative analoghe. Unicredit ha contattato 15 mila clienti in difficoltà con la rata da pagare alla fine di ogni mese mentre Mps ha avviato una politica di rinegoziazione del mutuo a costo zero. Ma anche gli istituti di credito più piccoli stanno proponendo soluzioni più convenienti. La forte richiesta delle rinegoziazioni è trainata anche dai costi più contenuti rispetto a quelli che pesano sulla sostituzione e sulla portabilità del mutuo (detta anche surrogazione), vale a dire le altre due strade che può imboccare chi vuole allentare il cappio del mutuo. La rinegoziazione costa meno perché per modificare le condizioni in genere non è necessario rivolgersi a un notaio.

In crescita è anche il numero di famiglie che hanno scelto di sostituire il mutuo vecchio con uno nuovo e rompere dunque i ponti con il vecchio istituto di credito che aveva erogato il prestito per la casa. «Da giugno di quest'anno le richieste di sostituzione sono balzate al 35% del totale», spiega Roberto Anedda, direttore marketing di MutuiOnline. «Fino a un anno e mezzo fa si fermavano al 5%, mentre due anni fa erano soltanto un misero 2%». Secondo Anedda anche la mancanza di chiarezza sulla surrogazione del mutuo, la procedura con cui il mutuatario contrae con un'altra banca un nuovo mutuo e utilizza il finanziamento per chiudere il vecchio mutuo, sta spingendo molto i mutui di sostituzione. Introdotta dal decreto Bersani quasi un anno questa pratica è ancora difficoltosa: «Le famiglie indebitate per la casa hanno capito che potevano surrogare il proprio mutuo ma di fronte agli ostacoli di questa procedura hanno scelto soluzioni più semplici come la rinegoziazione e la sostituzione», spiega Anedda.

E sul mercato dei prestiti sono presenti da qualche tempo operatori molto competitivi che propongono mutui di sostituzione. Ing Direct ha lanciato già nel 2006 un prodotto ad hoc molto semplice, a buon mercato e senza costi aggiuntivi per chi vuole cambiare. Il mutuo arancio di sostituzione ha registrato 50 mila richieste e nel 2007 ha erogato circa 360 sostituzioni al mese per arrivare al picco di novembre quando è stata raggiunta quota mille.

di Sandra Riccio da LA STAMPA

17 Dicembre 2007 · Patrizio Oliva


Commenti e domande

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2 risposte a “Il mutuo te lo rinegozio io”

  1. c0cc0bill ha detto:

    E speriamo che Nanduccio nun legge. Chessennò corre a fasse rinegoziasse er mutuo.
    Unicredit ricontatta 15 mila clienti in difficortà ….. pecchè se preoccupa de li problemi de la gente. E io ce dovrei da crede … che Gesù cristo è morto de freddo!!!!.
    Okkio regà che questi ce se inkiappettano nantra vorta…. I manager de UNICREDIT se stanno a preparà un artro benefit de produttività, visto che coi CDO spazzatura dei mutui subprime gli è annata maluccio. E cianno pure ragione porelli: come se pagheno le vacanze a Cortina e la crociera sullo yacht de proprietà? Le spese sò tante, non li volemo mica mannà pe stracci o costringerli pure a loro a fasse er mutuo? Vè?

  2. karalis ha detto:

    In occasione di questo articolo UniCredit e Mps offrono sui mutui la revisione gratis ebbi modo di scrivere:

    Non lasciatevi prendere dall’entusiasmo leggendo questo articolo. Ma figuratevi se gente come Profumo & company si lasciano commuovere dalle difficoltà di famiglie alle prese con mutui a tasso variabile schizzati, oltre misura dopo l’aumento dell’EURIBOR.

    Si tratta, leggendo più attentamente, di un pedissequo allungamento della durata del mutuo. Praticamente vi lasciano la rata costante, ma aumentano il numero delle rate.

    Secondo un meccanismo dettagliatamente descritto in quest’altro articolo.

    Dunque, nessuna generosità da parte dei banchieri. Stupisce solo come le associazioni dei consumatori non lascino emergere il trucco che c’è sotto.
    Pubblicità gratis, una ripulitina all’immagine con una operazione equivoca e senza spese. Ma tranquilli, che un cent di tasca propria questi non lo sganciano … …..

    Mi sembra che ci risiamo. L’allungamento della durata del mutuo non è a costo zero. Sicuramente la rata mensile si riduce, ma aumenta il tasso di interesse corrisposto alla banca nel nuovo prestito di durata maggiore. La pratica del consolidamento dei debiti o della rinegoziazione dei mutui sta diventando un nuovo business per banche e finanziarie. La riprova è che per questo tipo di operazioni sono le banche e le finanziarie stesse a contattare i clienti, per proporre questo tipo di soluzione “vantaggiosa”. Ma sia chiaro, che è una soluzione vantaggiosa per loro, non per i clienti. Ci si approfitta del fatto che di fronte ad una rata mensile più bassa il debitore in difficoltà è disposto a ringraziarti comunque … e, magari, non si accorge che sta accettando (suo malgrado e spinto dalla necessità contingente) di corrispondere al creditore un costo maggiore per servire lo stesso debito.

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