Conto corrente – guide

Attenzione » il contenuto dell'articolo è poco significativo oppure è stato oggetto di revisioni normative e/o aggiornamenti giurisprudenziali successivi alla pubblicazione e, pertanto, le informazioni in esso contenute potrebbero risultare non corrette o non attuali.

Le dieci cose da sapere sul conto corrente

png" width="180px" height="254px" border="0" />

guida semplice banca d'italia - il conto corrente in parole semplici come cambiare conto corrente in dieci mosse

27 Novembre 2010 · Simone di Saintjust




Commenti e domande

Per porre una domanda sul tema trattato nell'articolo (o commentarlo) utilizza il form che trovi più in basso.

9 risposte a “Conto corrente – guide”

  1. amedeo2 ha detto:

    Argomento della discussione:”conto corrente bancario e conto corrente postale”.
    Come posso avere maggiori informazioni riguardanti la differenza tra c.c.bancari e c.c.postali in termini di costi annuali,bancomat o postepay ……insomma vantaggi e svantaggi……
    grazie

    • Carla Benvenuto ha detto:

      Relativamente alle differenze normative fra conto corrente bancario e postale, possiamo dire che il conto corrente postale è disciplinato dal dpr 144/2001, ma è, in pratica, sottoposto alle stesse normative inerenti la trasparenza, i contratti, le comunicazioni periodiche.

      Per quel che attiene le differenze operative, con il conto corrente postale i versamenti di contanti debbono essere fatti con appositi bollettini autorizzati, pena la chiusura del conto. In caso di discordanza tra beneficiario e numero del conto indicato per l’accredito, il versamento viene effettuato sul conto che corrisponde al beneficiario indicato. La causale e’ obbligatoria solo per i versamenti diretti alle amministrazioni pubbliche. Per il versamento fa fede la ricevuta stampata sul bollettino dalle poste, sia per quanto riguarda la data che per l’importo.

      E veniamo alle differenze di costo fra i conti correnti, siano essi bancari o postali. Io credo che il problema non sia tanto reperire queste informazioni, quanto confrontarle in modo omogeneo, soprattutto per quanto riguarda i costi variabili. C’è un parametro, poco conosciuto, che si chiama ISC e che tutti gli operatori devono inserire nel foglio Informativo del conto corrente.

      I costi variabili, infatti, sono correlati al tipo e al numero di operazioni che si fanno (ad esempio: prelievo di denaro con la carta di debito, incasso assegni). Dipendono da come il cliente utilizza il conto e dalle scelte commerciali della banca.I principali costi variabili da considerare con attenzione quando si sceglie un conto, sono le spese per la registrazione sul conto di ogni operazione, le commissioni per l’esecuzione dei singoli servizi, le spese di liquidazione periodica, ogni volta che la banca calcola gli oneri e gli interessi, gli interessi e altri oneri in caso di scoperto.

      Per offrire un utile parametro di valutazione dei costi variabili, nel foglio informativo del conto corrente la banca deve inserire il valore dell’ISC – Indicatore Sintetico di Costo. L’ISC fornisce un idea del costo complessivo del conto corrente in base alle spese e alle commissioni che possono essere addebitate al cliente nel corso dell’anno, senza considerare gli oneri fiscali e gli interessi.

      Quindi, conosciuto l’ISC di un prodotto, valutata l’incidenza dei costi fissi (il canone annuo del conto corrente, i canoni legati a eventuali carte di pagamento, le imposte di bollo, le spese per l’invio delle comunicazioni al cliente e, talvolta, il canone annuo forfetario per un certo numero di operazioni) – tenuto conto che nella la valutazione del prodotto può essere influenzata anche da fattori logistici o empatici (conoscenza diretta dell’impiegato allo sportello, vicinanza dalla propria abitazione o dal luogo di lavoro della filiale o dell’ufficio postale più vicino) – la scelta può essere effettuata con elementi (quasi) certi.

      Non esiste, come lei forse si aspettava, una tabella preconfezionata con l’indicazione del prodotto bancario o postale più vantaggioso in termini di costo. E, non potrebbe essere altrimenti dal momento che le variabili in gioco sono numerose e ad ognuna di esse ciascuno di noi attribuisce un valore molto personale e soggettivo. Ad esempio, per me conta molto il tempo che impiego allo sportello per chiedere un carnet di assegni, una delle poche operazioni che non è possibile effettuare on line.

      In conclusione si tratta di operare una stima sub ottimale nel tentativo (spesso velleitario) di minimizzare il rapporto costi/benefici, laddove i costi (anche immateriali) ed i benefici attesi sono rapportati alle esigenze del singolo soggetto.

  2. amedeo2 ha detto:

    Vi scrivo perche’ ho bisogno di una informazione importante, argomento della discussione:”conti correnti in valuta estera”.
    Se io lavoro all’estero e ho un conto corrente in una banca italiana quali sono i requisiti per avere un conto corrente in valuta estera?
    La banca dove ho il conto corrente attuale mi ha detto che non ci sono requisiti particolari per depositare i miei risparmi in una valuta diversa dall’euro ma questo perche’ gli ho fatto capire chiaramente che sarei andato da un’altra parte a prendere informazioni dato che quando i miei genitori tre anni fa hanno chiesto alla banca la possibilita’ di questo servizio e gli e’ stato detto che non si poteva fare (anche perche’ hanno approfittato dell’ignoranza in materia dei miei parenti).Posso capire che una fonte di reddito delle banche e’ il “foreign currency exchange” ma questo non giustifica mentire i propri clienti……..Se potrei avere piu’ informazioni al riguardo……
    Grazie

    • Rosaria Proietti ha detto:

      Come le hanno già spiegato non c’è alcun problema ad aprire presso una banca con sportelli in Italia un conto corrente nelle principali divise estere (USD, GBP, YEN, CHF) o in divise meno diffuse ma di grande potenzialità (ad es. RUB/Russia o ZAR/Sud Africa).

  3. letiziaB ha detto:

    Vi scrivo perchè stò cambiando banca e mi chiedevo cosa può succedere con l’addebito del mutuo, io ce l’ho mensile, può essere considerato alla stregua di una bolletta qualsiasi ( luce, gas ecc)? o sono vincolata ad avere il conto presso la banca attuale (attuale Cariparma cambierei con Che Banca)

    • Annapaola Ferri ha detto:

      Bisogna leggere il contratto. Se, per la rata mensile, è previsto il vincolo di addebito tramite RID su conto corrente della banca erogante il mutuo, si tratta di clausola vessatoria, anche se sottoscritta esplicitamente.

      Il ricorso all’Arbitro Bancario Finanziario (semplice segnalazione con raccomandata AR) può liberare il mutuatario dall’obbligo previsto contrattualmente.

  4. Ornella De Bellis ha detto:

    Banche: niente commissione per chi va in rosso per meno di 7 giorni e meno di 500 euro. La norma approvata dal Senato: vale per una sola volta per ogni trimestre bancario.

    Il Senato ha approvato un emendamento al decreto sulle commissioni bancarie, in cui si stabilisce che le famiglie che vanno in «rosso» sul conto corrente per 500 euro e non più di sette gironi consecutivi, non dovranno pagare alcuna commissione alla banca.

    Il decreto del governo ripristinava la «commissione di istruttoria veloce», introdotta dal decreto Salva Italia, per gli scoperti bancari, dopo che un emendamento di iniziativa parlamentare al decreto liberalizzazioni aveva invece escluso che i clienti dovessero pagare una commissione bancaria in caso di sforamento. Il Senato, con il parere positivo del governo, ha però escluso dalla regola del pagamento della commissione il caso della famiglia che va in «rosso» di pochi euro e per pochi giorni.

    L’emendamento, già approvato dalla commissione Industria e ribadito dall’aula, stabilisce infatti che «le famiglie consumatrici titolari di conto corrente, nel caso di sconfinamenti pari o inferiori a 500 euro in assenza di affidamento ovvero oltre il limite del fido, per un solo periodo, per ciascun trimestre bancario, non superiore alla durata di sette giorni consecutivi».

  5. nico ha detto:

    Vorrei chiudere il mio conto corrente e quindi prelevare in contanti l’intera somma che supera i 1000 euro.

    E’ possibile? con la nuova legge antiriciclaggio a che cosa si va incontro? Ringrazio in anticipo per le risposte.

    • Piero Ciottoli ha detto:

      Ci mancherebbe che non potesse farlo. In questi giorni funzionari ed impiegati di banca, per malafede, ignoranza o per semplice adempimento a direttive superiori – ovviamente non scritte – tendono a trovare le scuse più disparate per evitare di vedersi sottrarre liquidità dai titolari di conto corrente.

      Basta mantenersi calmi e minacciare di chiamare guardia di finanza, polizia o carabinieri per sporgere denuncia per appropriazione indebita. Ed i soldi vedrà che escono fuori.

      Segnalazione a Banca d’Italia per prelevamento non tracciabile di somma superiore ai 1000 euro? Se non deve acquistare droga o ricettare materiale di provenienza furtiva, non deve pagare mazzette a qualche politico o metterli in valigetta per portarli in Svizzera, può stare tranquillo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato (ma potrebbe essere utile per soddisfare eventuali esigenze di contatto). I campi obbligatori sono contrassegnati con un (*)


Se il post è stato interessante, condividilo con il tuo account Facebook

condividi su FB

    

Seguici su Facebook

seguici accedendo alla pagina Facebook di indebitati.it

Seguici iscrivendoti alla newsletter

iscriviti alla newsletter del sito indebitati.it




Fai in modo che lo staff possa continuare ad offrire consulenze gratuite. Dona!