Come difendersi dal furto di identità

Furto d'identità - Le cose da ricordare

Le Aziende (banche, società emittenti carte di credito, fornitori quali ENEL, ACEA, ecc.) non telefonano mai, non mandano email né propri rappresentanti a casa dei Clienti per chiedere dati personali o riservati come il numero del conto, il codice fiscale, il numero della carta di credito, le modalità di pagamento della carta di credito, i conti collegati.

Se l’Azienda dovesse aver bisogno di informazioni che vi riguardano, manderebbe un avviso cartaceo o vi pregherebbe di recarvi presso gli uffici dell'Azienda stessa.

 

Come difendersi dal furto di un documento o di un titolo di credito

È necessario:

Fate molta attenzione, quindi, ai segnali di “rischio”, anche se deboli. Non trascurandoli, potreste accorgervi che qualcuno sta utilizzando il vostro documento d’identità o la vostra carta di credito.

La Polizia vi può aiutare fornendovi molti consigli utili.

Furto di identità - Suggerimenti su come gestire i documenti bancari

Fate così:

Come utilizzare il BANCOMAT per evitare la clonazione della carta

Seguite i consigli elencati di seguito:

27 Agosto 2013 · Giovanni Napoletano




Commenti e domande

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Una risposta a “Come difendersi dal furto di identità”

  1. Lorenzo Briotti ha detto:

    Cresce in Italia il rischio di vedere i propri dati personali e la propria identità utilizzati in maniera fraudolenta. Oggi, per essere vittima di furto di identità, ossia l’appropriazione indebita dei dati personali di ignari cittadini da parte di criminali che li utilizzano, ad esempio, per richiedere finanziamenti o acquistare beni a loro nome, basta infatti semplicemente possederne una.

    All’ampliamento del fenomeno – che registra una continua crescita contribuisce la diffusione incontrollata di dati anagrafici e informazioni personali, che possono facilmente essere riutilizzati illecitamente nel mondo “virtuale” o in quello “fisico”. Pochi, e poco efficaci, i limiti normativi e gli elementi di deterrenza, con il risultato che questa tipologia di crimine, oltre che di facile attuazione, risulta poco rischiosa per coloro che la perpetrano.

    Questo è quanto emerge nell’ambito del progetto “Nessuno”, il primo in Italia ad indagare in maniera strutturata il fenomeno del furto di identità nel nostro Paese. La ricerca, in costante aggiornamento e sviluppo, ha preso il via nel 2007 dalla collaborazione tra MISTER CREDIT, la divisione consumer di CRIF, e RiSSC, Centro Ricerche e Studi su Sicurezza e Criminalità.

    Da un recente approfondimento di tipo qualitativo emergono i profili comportamentali delle fasce di popolazione più a rischio di diventare “vittime”. La categoria più esposta è quella degli uomini di età compresa tra i 30 e i 49 anni. Trentenni e quarantenni sono più facili da impersonificare da parte dei ladri di identità, e vittime molto appetibili anche per il buon potenziale di credito che i frodatori possono sfruttare. Inoltre, si tratta della categoria che, più delle altre, produce e lascia “tracce personali”, che possono essere raccolte e riutilizzate da malintenzionati. Tracce che appartengono fondamentalmente alle normali abitudini di vita, come viaggiare, pernottare in albergo, cenare fuori casa, acquistare beni, richiedere finanziamenti.

    Dal punto di vista lavorativo, i liberi professionisti sono le persone che, in virtù della propria attività, sono più visibili: nel caso degli iscritti ad albi professionali, ad esempio, i dati personali sono generalmente pubblici e accessibili anche online su Internet.

    Per contrastare il fenomeno, CRIF, che gestisce il principale Sistema di Informazioni Creditizie nel nostro Paese, ha realizzato “Identikit”, il servizio che consente al cittadino di essere informato tempestivamente via sms o email nel caso in cui qualcuno utilizzi i suoi dati personali illecitamente per richiedere finanziamenti o acquistare beni a suo nome. Il servizio offre anche assistenza specifica a coloro che si trovano a essere vittime di questo fenomeno.

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