Fondo di garanzia prima casa » Il vademecum

Il nuovo fondo di garanzia prima casa

E' in arrivo il Fondo di garanzia per la prima casa: salvo sorprese, saranno stanziati 200 milioni di euro per fare da garanzia per l'acquisto, la ristrutturazione o l'efficientamento energetico della prima casa.

Garanzie sui mutui ipotecari o su portafogli di mutui ipotecari legati all'acquisto o ristrutturazione di alloggi da utilizzare come abitazione principale: è questo lo strumento di politica fiscale sulla casa varato dal Governo per limitare gli effetti recessivi in un settore strategico come quello dell’edilizia.

Questo fondo, istituito nove mesi fa con la legge di stabilità per il 2014 per la concessione di garanzie sui mutui ipotecari o su portafogli di mutui ipotecari è stato implementato in un decreto firmato dal ministro dell’Economia, di concerto con quello del Lavoro e con quello delle Infrastrutture.

Per ora viene regolamentata, però, solo la concessione di garanzie sui mutui per l’acquisto o per realizzare interventi di ristrutturazione e per accrescere l’efficienza energetica di alloggi da utilizzare come abitazione principale.

In breve, il fondo di garanzia prima casa permetterà di:

  • ottenere una garanzia al 50%: Il fondo garantisce il 50% del capitale di mutui di importo massimo di 250 mila euro, sottoscritti per acquisto, ristrutturazione e miglioramento dell’efficienza energetica della prima casa. Sono esclusi i mutui per abitazioni con caratteristiche di lusso, case signorili, ville e palazzi di pregio artistico (categorie catastali A1, A8, A9).
  • ammettere alla garanzia del fondo tutti i mutuatari che acquistano un’abitazione principale sul territorio nazionale. Nessun limite di reddito o di età per i potenziali beneficiari. Priorità per giovani coppie, famiglie monogenitoriali con figli minori, inquilini degli istituti autonomi case popolari e giovani precari sotto i 35 anni.
  • a chi un mutuo c’è l’ha già, ma ha perso il lavoro o ha subito un lutto, interrompere, per un massimo di 18 mesi, il pagamento delle rate chiedendo alla banca di fare intervenire il fondo di solidarietà gestito da Consap. Parte degli interessi sono addebitati al fondo, ma le rate saltate dovranno essere pagate alla fine dell’ammortamento del mutuo.

Ma vediamolo nello specifico.

Come funziona il fondo di garanzia prima casa

Al Fondo possono accedere tutti i cittadini, ma di fatto sono indicate delle specifiche priorità, a favore di categorie considerate più deboli che sono le seguenti:

  1. giovani coppie coniugate;
  2. nuclei familiari monogenitoriali con figli minori;
  3. inquilini di alloggi di proprietà degli Istituti Autonomi Case Popolari;
  4. giovani di età inferiore ai 35 anni, con contratto di lavoro atipico.

Altra condizione necessaria è che si abbia un reddito ISEE inferiore a 40.000 euro e non si sia proprietari di altri immobili.

I mutui che potranno essere finanziati dovranno essere di importo non superiore a 250.000 euro.

Il fondo non interviene sui mutui concessi per l’acquisto e la ristrutturazione di case di lusso e per ville, case storiche e castelli.

Le condizioni dei mutui ipotecari sui quali viene richiesta la garanzia sono negoziate tra le singole banche e i singoli acquirenti.

Per il solo tasso di interesse, fanno eccezione i mutui concessi ai soggetti con accesso prioritario al fondo: a essi si può applicare un tasso effettivo globale non superiore al tasso effettivo globale medio determinato trimestralmente.

La gestione e i numeri del fondo di garanzia prima casa

La gestione del fondo di garanzia prima casa è affidata alla Consap, la società a totale capitale pubblico, che opera già come braccio operativo per il funzionamento di altri strumenti di intervento nel settore della casa, come il fondo per la sospensione del pagamento della rate dei mutui dovuta all'insorgere di difficoltà economica del mutuatario.

I finanziatori, le banche, raccoglieranno le richieste, ne verificheranno la completezza e la regolarità formale e le trasmetteranno alla Consap che esaminerà le domande e verserà le somme dovute.

La garanzia scatta nel momento in cui chi ha fatto il mutuo è inadempiente verso l’istituto bancario che ne darà comunicazione a Consap.

A questo punto il finanziatore procederà con una intimazione al mutuatario per il pagamento del debito entro dodici mesi dalla comunicazione a Consap.

Come accennato, per il triennio 2014/2016 il Governo ha stanziato 200 milioni di Euro annui, che andranno a finanziare il fondo.

Tuttavia, poiché il decreto prevede di accantonare, per ogni mutuo, il 10% del capitale garantito, ogni anno possono essere rilasciate fideiussioni per 2 miliardi di Euro che corrispondono a 16.000 mutui dell’importo massimo ammesso.

Numeri alla mano, l’impatto di questa iniziativa nel mercato immobiliare ed edile potrebbe essere del tutto rilevante.

Tuttavia, se il fondo si tramuterà effettivamente in nuove abitazioni e in nuovi interventi edilizi è presto per anticiparlo, in quanto molto dipenderà anche dalle condizioni che banche e istituti finanziari offriranno ai possibili soggetti interessati per la stipula dei mutuo.

Un freno all'iniziativa, potrebbe avvenire, infatti, dalla difficoltà di sostenere l’ammortamento dei mutui, le cui rate dipendono dai prezzi delle case, che seppur calati restano alti rispetti ai redditi percepiti.

La garanzia statale dovrebbe essere anche un potenziale strumento per fare diminuire i tassi di interesse applicati dalle banche sui mutui ipotecari: la garanzia statale, diminuendo il rischi di insolvenza al quale sono esposte le banche dovrebbe portare loro ad una diminuzione del tasso applicato.

Altre agevolazioni del fondo di garanzia prima casa

Grazie al fondo di garanzia prima casa sarà possibile sospendere le rate del mutuo se si perde il lavoro.

La sospensione del pagamento delle rate del mutuo può essere chiesta nel caso in cui l'intestatario muoia o gli venga riconosciuta una grave disabilità, o un'invalidità civile non inferiore all'80%, ma anche in caso di cessazione di un rapporto di lavoro subordinato, a tempo determinato o indeterminato per limiti di età con diritto alla pensione, per licenziamenti per giusta causa o dimissioni del lavoratore non per giusta causa. Sono escluse le risoluzioni consensuali.

Queste stesse cause di impedimento operano nel caso in cui si chieda di saltare una o più rate per la cessazione di rapporti di lavoro parasubordinato, o di rappresentanza commerciale o di agenzia.

La richiesta di sospensione deve essere fatta entro 90 giorni dalla data di scadenza della rata che non si riesce a pagare.

3 Settembre 2014 · Andrea Ricciardi


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