Equitalia e rottamazione cartelle esattoriali » Come sfruttare la sanatoria

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Equitalia e rottamazione cartelle esattoriali » Come sfruttare la sanatoria

Equitalia e la famosa rottamazione delle cartelle esattoriali approvata dal Governo: ecco i requisiti e le modalità per poter avviare la procedura e beneficiare, così, del maxi sconto.

Mini flash sulla rottamazione

Come sappiamo, con l'approvazione della legge di stabilità, è stata definitivamente sancita la sanatoria delle cartelle di pagamento di Equitalia.

Sarà possibile, per chi ha pendenze debitorie con l'Agente della riscossione, pagare solo la sorte capitale, ovvero il debito principale comprensivo della sanzione, e beneficiare dunque dell'eliminazione soltanto degli interessi: saranno quindi eliminati sia gli interessi sulla sorte capitale, interessi di mora, che quelli sulle sanzioni applicate.

Pertanto, lo sconto sarà significativo in particolar modo sulle cartelle esattoriali datate.

Non saranno invece decurtati né l'aggio dovuto ad Equitalia né le eventuali spese per il recupero.

Sfruttare a pieno la sanatoria delle cartelle Equitalia

La sanatoria consiste in uno sconto che sarà applicato soltanto sugli interessi sia di mora che di ritardata iscrizione a ruolo.

I primi si applicano quando il contribuente ritarda il pagamento di somme iscritte a ruolo: in particolare questo tipo di interessi è dovuto se il pagamento non avviene trascorsi sessanta giorni dopo la notifica della cartella e viene calcolato dalla "consegna" dell'atto e fino al giorno in cui non è saldato il debito.

I secondi, invece, si applicano dalla scadenza del termine di presentazione della dichiarazione e fino alla data di consegna all'agente dei ruoli nei quali tali somme sono iscritte a ruolo. La sanatoria, come accennato, non prevede nessuno sgravio delle sanzioni né dell'aggio della riscossione (il compenso percepito da Equitalia e dagli altri concessionari per l'attività svolta).

La cosa da notare bene è che la legge di stabilità è tassativa: bisogna pagare subito.

L'importo senza interessi andrà versato dal contribuente in un'unica soluzione, quindi per intero. E c'è una scadenza ben precisa in cui andrà fatto: venerdì 28 febbraio 2014.

Oltre quella data non si potrà più accedere alla sanatoria. Quindi al contribuente rimarranno le solite armi per difendersi: contenzioso (attenzione che il giudice è diverso a seconda del tipo di credito da riscuotere) o chiedere una rateazione del debito a Equitalia.

Per consentire la procedura la legge di stabilità ha anche previsto che la riscossione dei carichi interessati (le cartelle e gli avvisi esecutivi affidate a Equitalia entro il 31 ottobre 2013) resti sospesa fino al 15 marzo 2014. Una sospensione che inciderà anche sui termini di prescrizione, visto che saranno congelati anche quelli fino alla stessa data.

Da un lato, Equitalia dovrà informare dell'avvenuta estinzione del debito il contribuente interessato con una comunicazione tramite posta ordinaria.

Dall'altro lato, sempre il concessionario della riscossione entro la stessa data dovrà inviare agli enti creditori l'elenco dei debitori che hanno effettuato il versamento entro il 28 febbraio in modo da consentire a questi ultimi di eliminare dalle proprie scritture patrimoniali i crediti corrispondenti agli importi ormai già incassati.

31 Dicembre 2013 · Paolo Rastelli


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