Equitalia distrutta dal Consiglio di Stato » Dirigenti fasulli ed atti illegittimi

Equitalia distrutta dal Consiglio di Stato » Dirigenti fasulli ed atti illegittimi

Equitalia: Rischia l’incostituzionalità la sanatoria sugli incarichi dirigenziali ai funzionari dell'Agenzia delle Entrate. Cartelle esattoriali e avvisi di accertamento potrebbero diventare nulli.

Rischio illegittimità per 767 dirigenti dell'Agenzia delle Entrate, con conseguente nullità di tutti gli atti fiscali e delle cartelle esattoriali di equitalia scaturite da atti firmati da tale personale privo di qualifica.

Infatti, In tema di conferimento di incarichi dirigenziali a funzionari privi della qualifica dirigenziale nell’Agenzia delle entrate, deve ritenersi rilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'articolo 8, co. 24, d.l. 2 marzo 2012 numero 16, convertito in l. 26 aprile 2012 numero 44, laddove detta disposizione autorizza per un verso l’attribuzione di incarichi dirigenziali a funzionari nelle Agenzie fiscali nelle more dello svolgimento dei concorsi e, per altro verso, fa salvi gli incarichi «già affidati», vale a dire gli incarichi dirigenziali già affidati a funzionari privi di qualifica dirigenziale.

Questo, descritto in breve, il giudizio del Consiglio di Stato espresso con la sentenza 5451/13.

Equitalia e dirigenti fasulli: Approfondimenti

Lo scandalo era nato da una pronuncia del TAR Lazio, la quale aveva bloccato le nomine a dirigenti, presso diversi uffici delle Agenzie delle Entrate, nei confronti di numerosi funzionari, che non avevano superato il concorso previsto per legge e quindi non avevano acquisito il titolo di dirigente.

Ciò succedeva per 767 funzionari su 1.143.

Pertanto, se i dirigenti sono privi di qualifica, anche gli atti da questi firmati sono nulli.

Di conseguenza, sono nulli gli accertamenti e le cartelle esattoriali, emesse sulla scorta dei primi.

Una legge del 2012 aveva cercato di rimediare al pasticcio.

Il libretto delle giustificazioni dello Stato era stato chiamato sanatoria: così la legge aveva convalidato gli incarichi affidati senza concorso e, in attesa di espletare le nuove procedure concorsuali, aveva autorizzato anche l’attribuzione di ulteriori incarichi dirigenziali a funzionari delle stesse Agenzie.

Insomma, in barba allo scandalo, il perverso ed illecito meccanismo, che travalicava i concorsi pubblici, era stato ulteriormente perpetrato.

Ma, dopo la pronuncia, si allunga l’ombra dell'incostituzionalità sulla cosìdetta sanatoria.

Deciderà dunque la Consulta sulla carriera di decine di dipendenti con posti di prestigio nell’amministrazione finanziaria.

4 Dicembre 2013 · Patrizio Oliva




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