Energia: gas e luce » Delibera Aeeg: mercato tutelato e libero devono avere marchi distinti (debranding) – Il focus sulla situazione

Energia: gas e luce » Delibera Aeeg: mercato tutelato e libero devono avere marchi distinti (debranding) - Il focus sulla situazione

Nell'ambito del mercato dell'Energia, a tutela del consumatore, deve sussistere l'obbligo di separazione del marchio tra distributori e venditori della stessa società.

L'Autorità per l'energia e il gas (Aeeg) ha emanato una delibera che fissa gli obblighi di separazione funzionale per il gas e l'elettricità.

In sostanza, entro il 2017 chi vende energia per il mercato tutelato.

ed e' parte di un medesimo gruppo societario, dovrà avere un marchio diverso, cosi' come diverse dovranno essere le comunicazioni/informazioni e i canali commerciali.

Cosa comporta questa decisione in termini semplici, e che effetti avrà per i consumatori?

Vediamo di capirci qualcosa in più.

Che cos'è il mercato libero dell'energia

Prima di chiarire la questione riguardante la delibera dell'Aeeg, chiariamo al lettore cosa si intende per mercato libero dell'energia.

Secondo quanto previsto dall'Unione europea, da alcuni anni in Italia, come nel resto dei Paesi del continente, ogni consumatore domestico può liberamente decidere da quale venditore e a quali condizioni acquistare energia elettrica e gas per le necessità della propria abitazione.

Chi esercita questo diritto entra nel cosiddetto mercato libero, dove è il cliente a decidere quale venditore o tipo di contratto scegliere e quando eventualmente cambiarli selezionando un'offerta che ritiene più interessante e conveniente. Si tratta di una scelta volontaria, che non prevede alcun obbligo.

Al cliente finale che non esercita questa scelta o che è impossibilitato a farlo, saranno applicate le condizioni economiche e contrattuali regolate dall'Autorità.

Per quanto riguarda l'elettricità, inoltre, c'è da dire che dal 1° luglio 2007 il mercato dell'energia è stato liberalizzato: questo vuol dire che tutti i clienti possono liberamente scegliere da quale fornitore e a quali condizioni, comprare l'elettricità.

Per quanto concerne il gas, invece, dal 1° gennaio 2003, i clienti possono liberamente scegliere da quale fornitore di gas naturale comprare il gas.

Che cos'è il mercato tutelato dell'energia

Prima di chiarire la questione riguardante la delibera dell'Aeeg, chiariamo al lettore cosa si intende per mercato tutelato, o servizio di maggior tutela, dell'energia.

Il servizio di maggior tutela è il regime tariffario stabilito dall'Autorità per l'Energia Elettrica il Gas (AEEG).

Con la completa liberalizzazione del mercato dell'energia (2007), come accennato nel paragrafo precedente, il consumatore può scegliere il fornitore di energia elettrica o di gas che preferisce.

Tuttavia egli può decidere di non scegliere un offerta del mercato libero e continuare il rapporto di fornitura di energia elettrica o gas alle condizioni interamente regolate.

Dunque, per quanto riguarda l'elettricità, il mercato tutelato (o servizio di maggior tutela), è praticamente il servizio di fornitura di elettricità a condizioni economiche e contrattuali stabilite dall'Autorità per l'energia.

Il cliente domestico o le piccole imprese (PMI), sono servite in maggior tutela se non hanno mai cambiato fornitore, o se ne hanno nuovamente richiesto l'applicazione dopo aver stipulato contratti nel mercato libero con altri fornitori.

Le condizioni del servizio di maggior tutela si applicano anche ai clienti domestici e alle PMI rimaste senza fornitore, per esempio in seguito a fallimento di quest'ultimo.

Nell'ambito del mercato del gas, invece, il mercato tutelato è il servizio di fornitura di gas a condizioni economiche e contrattuali stabilite dall'Autorità: è rivolto ai clienti domestici e ai condomini con uso domestico con consumi annui non superiori a 200.000 Smc.

Il cliente è servito nel Servizio di tutela se non ha mai cambiato fornitore dopo il 31 dicembre 2002 o se ha scelto, fra le proposte del fornitore, quella a condizioni regolate.

La delibera dell'Aeeg che regola la distinzione dei marchi tra mercato libero e tutelato

Vi presentiamo il documento, emanato dall'Aeeg, che, con lo stesso, ha deciso di regolare la distinzione dei marchi tra mercato libero e tutelato dell'Energia.

Per rimuovere ogni rischio di confusione, promuovendo trasparenza e concorrenza, il distributore e i venditori integrati in uno stesso gruppo societario - elettrico o gas - non potranno più utilizzare lo stesso marchio, dovranno separare le politiche di comunicazione ed utilizzare canali e spazi commerciali ben distinti; le stesse regole valgono anche per il venditore integrato che nell'elettricità opera sia nel mercato libero che nella tutela.

Lo ha deciso l'Autorità per l'energia con la delibera 296/2015/R/COM, adottata dopo un ampio processo di consultazione, che fissa gli obblighi di separazione funzionale (unbundling) per il settore elettrico e gas.

Per quanto riguarda gli obblighi di separazione del marchio e della comunicazione, da assolvere entro il 30 giugno 2016 (debranding, previsto dalle direttive europee del c.d. terzo pacchetto energia, recepito con il decreto legislativo 93/11)[1], l'Autorità lascia la libertà alle imprese di decidere quale tra l'attività di distribuzione o vendita dovrà modificarli, nel rispetto delle scelte imprenditoriali legate al valore economico dei marchi.

La società dovrà garantire l'applicazione delle regole assicurando che ogni elemento di tipo testuale o grafico sia ben distinto.

Gli obblighi di separazione degli spazi commerciali e dei canali di interfaccia con i clienti dovranno invece essere assolti entro il 1° gennaio 2017.

Viene poi rafforzato il divieto di trasferire le informazioni commercialmente sensibili, come i dati sul consumo o la morosità, tra il distributore e le imprese di vendita (e tra chi vende energia elettrica in tutela e nel mercato libero all'interno dello stesso gruppo), se non tramite procedure stabilite ai sensi di legge o della regolazione dell'Autorità.

Misure che vogliono assicurare la riservatezza e la messa a disposizione non discriminatoria delle informazioni, garantita anche con l'obbligo di separazione delle banche dati dell'attività di distribuzione dalle altre imprese del gruppo societario di appartenenza.

Più in generale, l'Autorità prevede per tutti i distributori, indipendentemente dalla loro dimensione, che la messa a disposizione delle informazioni commercialmente sensibili sia assolta facendo ricorso, dove disponibili, agli strumenti per la disintermediazione previsti dalla regolazione, tra cui in primo luogo il Sistema Informativo Integrato (SII).

Gli obblighi di separazione funzionale introdotti dall'Autorità riguardano anche aspetti di natura gestionale delle imprese e sono da subito efficaci.

In tal senso, l'impresa che gestisce sistemi di distribuzione di energia elettrica o del gas con più di 100 mila clienti vede potenziati gli obblighi di separazione funzionale - cioè di separazione amministrativa delle diverse attività del gruppo - prevedendo, oltre all'obbligo di nomina del gestore indipendente, anche l'obbligo di nomina di un responsabile della conformità e di predisposizione ed invio all'Autorità del programma di adempimenti con relativa revisione annuale.

Tali regole valgono anche per le imprese di trasporto regionale del gas.

Per le imprese di distribuzione del gas con meno di 100 mila clienti sono previste alcune semplificazioni degli obblighi di separazione funzionale mentre, per le imprese di distribuzione dell'energia elettrica che non operano in separazione societaria dalla vendita, l'Autorità ha previsto un periodo di tempo (entro il 30 giugno 2017) per adeguarsi alle nuove regole.

Cosa vuole evitare l'Aeeg con la delibera sul mercato dell'Energia e quali saranno gli effetti per i consumatori

Vi spieghiamo, in termini semplici, cosa vuole evitare l'Aeeg con la recente delibera sul mercato dell'Energia e quali saranno gli effetti per i consumatori.

Come chiarito nei precedenti capitoli, L'Autorità per l'energia elettrica ed il gas, Aeeg, ha emanato una delibera che fissa gli obblighi di separazione funzionale per il gas e l'elettricità.

Praticamente, entro l'anno 2017 chi vende energia per il mercato tutelato, ed e' parte di un medesimo gruppo societariio, dovrà avere un marchio diverso, cosi' come diverse dovranno essere le comunicazioni/informazioni e i canali commerciali.

La direttiva europea a cui questa delibera da' attuazione era diventata legge italiana gia' dal 2011.

Quattro anni in cui, consapevole o meno l'Autorità, alcuni gestori dominanti del mercato energetico, hanno avuto modo di continuare ad inquinare mercato e concorrenza, e potranno continuare a farlo fino al 2017.

Questa delibera dovrebbe porre fino ad un malcostume (e ad atti delinquenziali veri e propri): i venditori, giocando sul fatto che tutti gli utenti hanno un contratto con un gestore del mercato protetto (il piu' frequente e' Enel per l'elettricità), bussano alle porte degli stessi utenti (spesso in orari in cui e' garantita solo la presenza di soggetti più deboli, tipo anziani) e presentandosi come Enel (o chi per esso) senza specifica di quale Enel si tratti, paventando falsi risparmi e altrettanto falsi controlli, si fanno consegnare la bolletta del mercato tutelato, carpiscono il numero di cliente e, anche senza il consenso dell'utente, lo trasferiscono al mercato libero, con aggravio di costi, rispetto al mercato tutelato, che e' stato riconosciuto anche dalla stessa Autorità

Spesso gli utenti se ne accorgono dopo le prime bollette molto piu' pesanti e che, sulle prime, non hanno ben distinto essendo praticamente identici i marchi aziendali.

Il problema è questo: sara' la delibera in grado di annullare questa situazione?

Teoricamente sì, ma se da un parte non sottovalutiamo il livello di creatività delinquenziale di quei gestori che fino ad oggi ne hanno approfittato, dall'altro e' bene ricordare che ci sono ancora due anni prima che questa delibera trovi piena attuazione.

Speriamo bene...

16 Luglio 2015 · Paolo Rastelli


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