Educazione fiscale – Come spiegare ad un bimbo cosa sono le tasse e cosa è la riscossione forzata di Equitalia

Educazione fiscale - Come spiegare ad un bimbo cosa sono le tasse e cosa è la riscossione forzata di Equitalia

Mio figlio Marco ha appena otto anni e mi sente spesso discutere, con mia moglie e con gli amici, di tasse, evasione fiscale, riscossione coattiva, fermo amministrativo, Equitalia e cose belle come queste. Circa un paio di settimane fa ha insistito, battendo i piedi a terra e frignando, affinché gli spiegassi cosa significassero tutti quei termini.

Stava gustandosi, beato e felice, una merendina al cioccolato, e così ho colto al volo l'occasione per impartirgli, insieme, una lezione di educazione classica (i capricci di Marco non mi sono mai andati a genio) ed una di fiscalità pratica: gli ho preso la merendina dalle mani e ne ho mangiato più della metà.

Poi, restituendogli quel poco che ne restava, gli ho detto ecco, Marco, come funzionano le tasse: ogni volta che mamma ti dà una merendina, tu ne devi portare a me più della metà. La merendina è il tuo reddito lordo, la parte che mi sbafo io sono le tasse, le briciole residue che toccano a te rappresentano il tuo reddito netto.

A dire il vero, non mi sembrò troppo entusiasta dell'esperienza fiscale vissuta, tanto più che da quel giorno a seguire, quando la mamma gli dava una merendina ed io giravo per casa, correva subito a nascondersi in bagno per mangiarla di nascosto. Ho sempre sospettato di essere un tantinello sadico, e deve essere vero se una sera decisi di fare irruzione nel bagno dove Marco si era rifugiato per sgranocchiare, in pace, la sua merendina, senza pagare le tasse dovute.

Cosa è un accertamento fiscale - come spiegarlo ad un bimbo

Aprii la porta, ma Marco aveva appena finito il suo spuntino: cosa stai facendo, gli dissi? Lui mi rispose che era andato in bagno a fare la pipì ed io di rimando: questo è un accertamento fiscale e tu sei un evasore perché hai mangiato la merendina senza pagare le tasse e la prova è che hai ancora le labbra sporche di cioccolata.

"Porello" Marco, lo vidi sbiancare come quella volta che l'avevo portato con me sulle montagne russe. Ma volli proseguire lo stesso nella mia lezione di fiscalità pratica, sicuro che Marco mi avrebbe un giorno ringraziato per avergli fatto capire subito come girano le cose nella vita. Bene, continuai allora, voglio essere generoso con te e quindi vorrà dire che per le prossime dieci merendine, oltre alle tasse dovute mi pagherai anche quelle evase, il che significa che le prossime dieci merendine le consegnerai a me integre, senza neanche scartocciarle.

Con le lacrime agli occhi Marco annuì, ma io sentivo che il bimbo mi stava diventando un vero esperto in tasse, accertamenti fiscali e piani di rateazione. Mancava davvero poco perché completassi il mio lavoro di formazione e le lezioni svolte fino a quel momento, mi accorsi, cominciavano a dare ottimi risultati. Qualche giorno dopo, infatti, chiesi a Marco come mai non mi avesse ancora consegnato nessuna delle dieci merendine che doveva all'erario ... ooops ... che mi doveva. Papà, mi rispose candidamente mio figlio, a scuola la maestra ci ha detto che bisogna mangiare sano: da ieri, quindi, ho deciso di lasciar perdere le merendine e di fare spuntini solo a base di frutta. Davvero in gamba il ragazzo, sapeva che della frutta faccio volentieri a meno, ma le merendine, ancora a quarant'anni suonati, le avrei rubate anche ad un bambino, come del resto avevo già fatto adducendo la scusa delle tasse. In pratica, Marco si spacciava già per nullatenente.

L'evasione fiscale - educhiamo i bambini a comprendere cosa sia questa pratica diffusa ed aberrante

Qualche giorno dopo scoprii che Marco, ogni giorno, quando tornava da scuola ed io ancora ero al lavoro, oltre a consumare la sua razione pomeridiana di merendine ne nascondeva un paio nel gazebo in giardino. Così, al mattino si faceva consegnare dalla madre, sua complice, la frutta da portare a scuola e poi uscendo di casa, prendeva dal gazebo, là dove le aveva nascoste, le merendine da mangiare durante la ricreazione prima di salire sullo scuolabus.

Ingegnoso, non c'è che dire. Un motivo in più perché il corso di fiscalità fosse portato a termine: il bambino aveva del talento ed un padre il dovere morale di assecondare le inclinazioni del proprio figlio, virtuose o meno che fossero. Una mattina lo seguii mentre usciva per recarsi a scuola. Per rendere più realistica la fiction educativa, indossai la giubba, preparata qualche giorno prima e simile a quelle che vestono gli ausiliari del traffico o gli agenti di polizia durante le operazioni di controllo del territorio, con al centro una scritta a caratteri cubitali, verde fosforescente: EQUIPAPA'.

Appena Marco entrò nel gazebo, gli intimai con voce autoritaria ecco, hai un conto offshore e il gazebo è la tua Svizzera. Sei un un evasore fiscale recidivo ed impenitente, ma io non farò come Tremonti: da me non avrai lo scuso fiscale bis, non potrai riportare a casa le merendine regalandomi solo qualche briciola. Il mio piccolo mi fissava inorridito con gli occhi gonfi di lacrime e le labbra che avevano preso la piega di un emoticon triste. Mi feci forza, di lì a poco avrebbe cominciato a piangere, ma dovevo finire la lezione, ad ogni costo. Gli lessi un foglietto in cui c'era scritto a stampatello La tua bicicletta è sottoposta e fermo amministrativo da Equipapà. Da oggi, e fino a quando non mi avrai consegnato le dieci merendine del piano di rateazione non completato, più altre dieci come sanzione per l'evasione fiscale perpetrata e l' omesso pagamento delle tasse sul reddito, non potrai più giocarci.

Equipapà ed il pignoramento presso la stanza del debitore - forse così il bambino capirà ..

No, non feci in tempo a dirgli che le venti merendine dovevano essermi consegnate entro sessanta giorni a partire da allora, pena ulteriore aggravio di aggio ed interessi di mora, oltre a successivo possibile pignoramento, da eseguirsi presso la stanza del debitore, della playstation e dell'iphone ricevuti in regalo all'ultimo compleanno. Forse avevo esagerato se davvero Marco, come mi riferì mia moglie, era tornato di corsa in stanza e tra le lacrime aveva cominciato a riempire il suo zainetto con i video giochi e lo smartphone, strillando che voleva subito andare a vivere dalla nonna ...

Naturalmente Marco è rimasto con noi a casa, ma adesso non mi chiede più nulla che riguardi tasse, redditi ed evasione fiscale. Sono sicuro che da grande, semmai riuscirà a trovare un lavoro, saprà certamente come comportarsi. Io, invece, riflettendo, sono stato assalito da un dubbio: a mio figlio ho parlato di fisco oppure di camorra ed usura?

5 Ottobre 2014 · Simone di Saintjust


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