E adesso cartella esattoriale e riscossione coattiva anche per chi viaggia in treno senza biglietto

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Ai "portoghesi" scoperti a viaggiare in treno senza biglietto, conviene pagare la multa senza tergiversare troppo. Chi persevera a fare il furbo rischia di vedersi bloccare l'auto in tempi piuttosto rapidi.

Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha infatti riconosciuto a Trenitalia Spa il potere di ricorrere alla «riscossione coattiva mediante ruolo, dei crediti derivanti dalla constatazione di irregolarità di viaggio a bordo dei propri treni». Il decreto di autorizzazione firmato lo scorso 16 gennaio è stato pubblicato ieri nella «Gazzetta Ufficiale» numero 34 ed è, quindi, pienamente operativo.

Da oggi, perciò, le Ferrovie dello Stato potranno riscuotere le sanzioni irrogate a chi viaggia sprovvisto del biglietto, saltando le ordinarie (e più complesse) procedure di accertamento dei crediti, e avvalendosi invece del più spedito iter della riscossione coattiva mediante ruolo. Trenitalia potrà, per esempio, ricorrere a strumenti di esecuzione generalmente molto efficaci come il pignoramento presso terzi oppure il fermo amministrativo dell'auto (le temute ganasce fiscali).

La chance era stata richiesta dal Gruppo Fs lo scorso 5 settembre sulla base di una previsione contenuta della Finanziaria 2008 (articolo 1, comma 151 della legge 244/07 che ha modificato il comma 3-bis dell'articolo 17 del decreto legislativo 46/1999). Con l'ultima manovra di bilancio del Governo Prodi è stata data al titolare di Via XX Settembre la facoltà di autorizzare, appunto, Spa a partecipazione pubblica – e dunque non un ente pubblico tout court – a riscuotere mediante iscrizione a ruolo «specifiche tipologie di crediti», a patto che gli stessi abbiano «rilevanza pubblica».

Trenitalia - nulla la multa al passeggero senza biglietto se è impossibile acquistarlo in stazione

Il Giudice di Pace di S. Angelo di Brolo ha accolto l'istanza di un passeggero trovato su un convoglio regionale Trenitalia senza biglietto ed ha annullato la multa non essendo rinvenibile un comportamento doloso del consumatore e, anzi, specificando che l’Azienda Trenitalia deve mettere gli utenti in condizione di reperire i titoli di viaggio con le opportune strutture senza delegare l'erogazione dei titoli di viaggio a strutture esterne poiché non è ammissibile “un’asimmetria di diritti tra coloro che forniscono un servizio e chi ne usufruisce necessariamente.

Il viaggiatore multato, infatti, si trovava in treno senza biglietto perché ha potuto dimostrare che tutte le biglietterie di stazione erano chiuse, dato il giorno festivo, e quelle automatiche erano guaste. Trenitalia gli aveva inflitto una multa di 241,80 euro.

12 Febbraio 2009 · Antonio Scognamiglio


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Una risposta a “E adesso cartella esattoriale e riscossione coattiva anche per chi viaggia in treno senza biglietto”

  1. maria giubergia ha detto:

    Non obliterare il biglietto del treno può costare caro.

    Nelle ultime settimane pare che i capitreno siano tornati a controllare in maniera assidua i biglietti ai passeggeri.

    Risultato? Stanno fioccando multe salatissime e le lamentele non si contano più: giovani, persone anziane, pendolari, turisti si lamentano di personale ferroviario poco incline a sentire ragioni e di verbali da capogiro.

    La denuncia arriva dal CTCU, il Centro Tutela Consumatori Utenti di Bolzano, che sottolinea il problema del costo dei biglietti e della scarsa informazione che trae in inganno gli utenti.

    Il CTCU segnala il seguente caso “limite” che, qualche giorno fa, ha coinvolto una ragazzina minorenne di ritorno a casa da Bolzano. Era in possesso di regolare abbonamento per giovani (Abo+), ma non aveva con sé un documento di riconoscimento, né i soldi per pagare la multa. Il capotreno l’ha “beccata” e scesa alla stazione di Bressanone è stata accompagnata al locale posto di Polizia Ferroviaria per l’identificazione.

    I genitori si sono visti recapitare a casa un “invito al pagamento di titolo di viaggio mancante o non conforme” (redatto solo in lingua italiana) per la bellezza di 213,66 euro (di cui 200 euro quale “soprattassa”), riducibili a 111,60 euro in caso di pagamento della multa entro 15 giorni dal ricevimento dell’invito.

    “Se è giusto che gli utenti dei treni debbano rispettare i regolamenti di viaggio e si debbano munire sempre di regolare biglietto, prima di intraprendere un viaggio, quello che ci sembra eccessivo è il rigore con cui, soprattutto negli ultimi tempi, il personale viaggiante arriva a trattare casi che potrebbero trovare ben altro approccio e soluzione” afferma Walther Andreaus, direttore del CTCU. “Rifilare una sanzione di oltre 200 euro ad una ragazzina che ha con sé l’abbonamento, ma non la carta di identità ci sembra davvero eccessivo e sproporzionato. Condurla ad un posto di polizia per l’identificazione ci sembra quasi kafkiano e finanche da stato di polizia, come pure il ritiro dell’abbonamento.

    Ancora più inconcepibile – incalza Andreaus – se si legge che é proprio di questi giorni la notizia che fra breve agli alunni di età inferiore ai 14 anni non sarà più chiesto di accompagnare l’abbonamento ad un documento di riconoscimento in caso di controllo in treno. Insomma un po’ di buon senso in certi casi (vedi anche vs turisti che non conoscono la lingua o le persone anziane) non guasterebbe!”

    Il CTCU ricorda che le condizioni generali di trasporto di Trenitalia prevedono, in caso di viaggiatore sprovvisto di biglietto o con biglietto scaduto o non regolare, oltre al pagamento del prezzo del biglietto, il pagamento di una soprattassa pari ad euro 200.

    Se il pagamento viene effettuato entro il 15 giorno dalla data di notifica dell’invito a pagare, l’importo è ridotto a 100 euro. Se il viaggiatore si presta al pagamento immediato delle somme dovute al personale del treno, la soprattassa è ridotta a 50 euro.

    Oltre ad una maggior trasparenza e informazione, il CTCU richiede a Provincia e Trenitalia l’adozione immediata di una Carta di qualità, che preveda anche una revisione delle procedure di reclamo in essere, assolutamente insufficienti e l’introduzione di una conciliazione paritetica per dirimere casi come quelli di cui sopra.

    “Attualmente infatti – scrive il CTCU – l’utente multato può tentare in prima battuta un reclamo contro la multa vs la stessa Trenitalia, la quale si può prendere tutto il tempo per una decisione in merito. Solo che nel frattempo l’utente deve anche decidere se pagare entro 15 giorni dalla multa l’importo ridotto, oppure quello intero entro il 60 giorno oppure non pagare affatto optando per un successivo ricorso davanti al Giudice di Pace.

    Se non vi sono interruzioni dei termini in pendenza del reclamo e dopo il 60 giorno senza il pagamento della sanzione scatta anche il procedimento di invio dell’ordinanza ingiunzione, con presumibili nuovi costi a suo carico. Insomma un sistema di reclamo ingarbugliato, penalizzante e per nulla di tutela dei diritti del viaggiatore. In breve ancora e sempre un sistema di epoca borbonica!”

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