Debito contratto in Italia e trasferimento in USA del debitore
Più di 10 anni fa ho contratto un debito con una finanziaria per un prestito di 20mila euro (tra interessi e mora il debito si aggira sui 30). In questi anni non ho mai avuto un lavoro stabile, sono nullatenente e quindi le varie società di recupero crediti non hanno mai potuto far altro che chiamarmi intimandomi di pagare. A breve, mi trasferirò negli Stati Uniti (green card e contratto di lavoro). Premesso che ho intenzione di onorare il debito, che possibilità ci sono che la società di recupero crediti riesca ad ottenere i soldi direttamente dal mio futuro conto corrente in America? Se dovessi aprire un CC cointestato con mia moglie (cittadina americana), c'è il rischio che si possano rivalere anche su quello? La mia intenzione, a questo punto, sarebbe quella di chiudere la posizione da cattivo pagatore con un saldo e stralcio non appena avrò messo da parte ...
In eredità ho ricevuto una casa con altri eredi e dei debiti: tra gli eredi c'è uno in pignoramento e solo io e mia sorella siamo dipendenti rischiando il pignoramento; gli altri eredi non sono intenzionati a pagare la loro quota di debiti poiché consci di non rischiare alcun pignoramento. Abbiamo l'intenzione di vendere l'immobile. Vorrei sapere se è possibile, in seguito all'ipotetica vendita, suddividere il ricavato in due assegni: 1) il primo da intestare all'inps per coprire i debiti 2) il secondo per eventuale ricavo da spartire tra gli eredi. La mia situazione è particolare poiché ho intenzione di pagare i debiti, ma nonostante io paghi la mia parte, il non pagamento dei debiti da parte degli altri eredi ha conseguenze negative anche su di me. Volevo alcuni suggerimenti poiché io non posso obbligare gli altri al pagamento e volevo sapere se la mia supposizione sugli assegni sia realizzabile. ...
Trasferimento a Malta di un socio fideiussore di una società di capitali fallita
Società di capitali con tre soci di cui uno pensionato: i soci negli anni hanno sottoscritto delle fideiussioni bancarie per necessità di liquidità. Un ramo della società è stata acquisita da degli investirori esterni e l'altro ramo ha dichiarato fallimento. I debiti vantati con le banche non sono stati soddisfatti e ora il recupero credito è stato affidato ad una società esterna. Non avendo disponibilità per colmare i debiti si vuole richiedere spontaneamente (prima che agisca la società di recupero credito) la cessione di una parte dell'attuale stipendio. Si precisa inoltre che uno dei tre soci è cointestatario di un immobile (abitazione principale) con la moglie e che lo stesso ha sottoscritto un fondo patrimoniale non ancora consolidato. (sottoscritto nel 2017). Un socio non detiene nulla e risulta convivente nell'abitazione di proprietà della compagna al quale inoltra mensilmente un rimborso spese di circa 1.200 euro mensili. Al socio pensionato sono ...