Sollecito di pagamento a mia madre indigente per un debito di 25 anni fa probabilmente prescritto – Rischia il pignoramento dell’assegno sociale che percepirà a breve?


Responsabilità patrimoniale dei soci e degli amministratori, responsabilità patrimoniale nelle società di persone





Oggi mia madre ha ricevuto un sollecito di pagamento (tramite raccomandata A/R) da una società finanziaria per 21 mila euro: Questa, da quanto si dice, ha acquisito/acquistato (non ricordo il termine) un debito nel 2007 da parte della banca Antoniana relativamente a una società della quale mia madre era socia fino al 1992, non viene minimamente detto a cosa faccia riferimento questo debito. Mia madre vive in stato di indigenza e vive con l’aiuto dei figli e, a breve, con un assegno sociale. il problema è che non trova la dichiarazione del 1992 in cui lasciava la società. Cosa rischia, cosa può fare?

Cominciamo con il ricordare che nel caso di società di persone (in nome collettivo e in accomandita semplice) uscire dalla compagine sociale non libera il socio dall’obbligo di rifondere il debito al creditore pregresso, anche per gli altri soci, in forza del principio di solidarietà.

Si tratta solo di una precisazione dovuta, che nulla ha a che fare con la sostanza della risposta che mi accingo a scrivere.

Oggi è sempre più difficile recuperare un credito, a causa della crisi economica che attanaglia il paese. Ormai le banche e le finanziarie decotte sono sempre più inclini a cedere i propri crediti (mettendoli a perdita e recuperando qualcosina sul piano fiscale) mentre la speculazione si è orientata ad acquistarli a prezzi irrisori e adotta la cosiddetta pesca a strascico: in pratica, non svolge alcuna indagine (che ha un costo) circa la solvibilità del debitore, ma ci prova al costo di una raccomandata AR. A volte gli va anche bene!

Voglio dire che nessun creditore accorto si sarebbe sognato mai di chiedere la restituzione, ad una pensionata sociale, di 21 mila euro dopo la bellezza di mezzo secolo. Ma, tant’è, con i parvenu che si sono lanciati a capofitto nel business del recupero crediti può capitare questo ed altro.

Ed allora, dovremmo cominciare a recitare la solita tiritera sugli obblighi del soggetto che acquisisce il credito verso il debitore ceduto e ad indagare sulla esistenza, o meno, di comunicazioni interruttive dei termini di prescrizione inviate nei lustri precedenti al debitore ceduto dal creditore cedente.

Non lo facciamo, perché non abbiamo il tempo di scrivere e chi ci legge non ha il tempo di sciropparsi la tiritera. Ci limitiamo a ricordare che la pensione sociale, costituendo un minimo vitale sia in giurisprudenza che ex lege, è impignorabile.

Pertanto se la debitrice fruisce solo di una pensione sociale, non ha altri redditi o beni in proprietà, la raccomandata AR può sicuramente essere cestinata.

Piuttosto, un pizzico di approfondimento sulla legittimità della pretesa dovrebbero farlo gli eredi (i figli), a meno che non decidano, a prescindere, di rinunciare all’eredità (naturalmente da qui a cent’anni dovesse verificarsi la luttuosa e dolorosa perdita materna).

2 Febbraio 2017 · Annapaola Ferri


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