Sofferenza bancaria – Il testo della proposta di saldo stralcio redatto dalla banca con liberatoria implicita






La banca mi ha proposto una soluzione a saldo e stralcio: io ho detto che accetto solo se poi mi cancellano dalle sofferenze e loro mi hanno mandato questa lettera da firmare:
Il sottoscritto Pinco Pallino, trovandosi in una difficile situazione economica ed essendo intenzionato ad una soluzione bonaria, propone a saldo e stralcio dell’esposizione complessiva riguardante i rapporti in oggetto pari ad Euro 4.359,69, l’importo di Euro 2.800,00, in 2 rate mensili con decorrenza dal 31-01-2016 al 29-02-2016. .

Il pagamento determina la chiusura definitiva dell’esposizione debitoria indicata in oggetto, a soddisfazione totale nei Vs. confronti della sorte capitale e di tutti gli oneri.

In caso di Vostra accettazione della proposta, ad adempimento eseguito, il/i rapporto/i in oggetto si intenderà/anno interamente definito/i e null’altro che sia da esso/i derivante, conseguente o comunque connesso, sarà dovuto tra le parti a qualsiasi titolo.

Allego alla presente proposta documento personale in copia e il documento di identità
Luogo e data __________________

Vorrei sapere se con questa lettera tra 24 mesi sarò cancellato dalla centrale rischi?

In una situazione normale il testo suggerito dalla banca andrebbe più che bene: noi, tuttavia, consigliamo sempre di aggiungere un riferimento all’articolo 1236 del codice civile (debito rinunciato). E, non lo facciamo per una natura intrinseca di azzeccagarbugli, perché ci piace scriverci addosso o per far vedere che siamo fighi.

Il problema è un altro: è vero che, chiedendo l’integrazione del testo con il riferimento esplicito al debito rinunciato, il funzionario di banca potrebbe ribattere, piccato e/o quasi offeso, che il contenuto dell’accordo è già chiarissimo così com’è stato formulato. Tuttavia, fra due anni, quando il debitore chiederà la rimozione della segnalazione che lo riguarda al gestore della banca dati dei cattivi pagatori, quest’ultimo, magari perchè al mattino è sceso dal letto dalla parte sbagliata, potrebbe eccepire che, trattandosi di accordo transattivo a saldo stralcio, la segnalazione permane per il residuo comunque non rimborsato.

Non sarebbe nemmeno la prima volta che capita, tanto è vero che esiste, sotto questo aspetto, un rilevante contenzioso di cui qui abbiamo un esempio calzante. Il debitore, a quel punto dovrà rassegnarsi oppure affidarsi ad un avvocato (e, naturalmente, pagargli spese ed onorari) per far sistemare le cose. E, siatene pur certi, il funzionario di banca che oggi ostenta sicurezza ed arroganza, dall’alto delle sue conoscenze di tecnica bancaria e di trattative stragiudiziali, fra due anni non verrà in vostro soccorso (sempre ammesso che riusciate ancora a trovarlo).

Se invece nel testo della liberatoria sottoscritta dalla banca ci sarà il riferimento esplicito all’articolo 1236 del codice civile (debito rinunciato), al debitore basterà scrivere (da solo, a costo zero, carta, inchiostro e spese di raccomandata esclusi) una semplice diffida, richiamando la decisione 6751/13 dell’Arbitro Bancario Finanziario per risolvere il problema.

17 Dicembre 2015 · Ludmilla Karadzic


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