Saldo e stralcio non confermato


Accordo bonario nel recupero crediti, accordo transattivo a saldo stralcio





La mia è una situazione un po’ particolare: in seguito a vari errori da me commessi ho accumulato, per colpa di una cattiva gestione, un debito verso Vodafone pari a circa 2 mila e 500 euro. Sono stato mal consigliato e la mia situazione è finita in Tribunale, dove sono stato condannato al pagamento di un totale di 4.500 euro (2.500 + 2.000 spese legali). Tramite un Avvocato ho chiesto un rateazione, che mi è stata accordata, ma non ce l’ho fatta a pagare più di 1.000 euro. Dopo un po’ di tempo vengo contattato da una Società di recupero crediti, con la quale mi accordo per un saldo e stralcio pari a 600 euro. Ho deciso di accettare ed ho chiesto alla Società le varie garanzie (lettera di incarico, sollevamento da obblighi futuri, ecc…) ma mio malgrado non mi hanno più risposto. Il mese scorso li ho richiamati e mi hanno detto che hanno ripassato la pratica al creditore originale (Vodafone). Ho inviato una raccomandata un paio di mesi fa alla sede centrale della Vodafone per illustrare la situazione e per confermare che, previo sollevamento da ogni obbligo futuro, sono disposto ad accettare la soluzione transattiva di 600 euro propostami dalla Soc. di recupero crediti poi sparita. A tutt’oggi nessuna risposta. Come posso fare secondo voi a rimettermi in contatto per accettare questa proposta ? Con chi dovrei parlare ? Ho questa spada di Damocle sulla testa dalla quale mi vorrei liberare.

Vorrei rassicurarla: probabilmente lei non ha perso l’occasione della vita in quanto la società che aveva in gestione il credito, vantato da Vodafone nei suoi confronti, avrà chiesto l’autorizzazione a procedere con un saldo stralcio da 600 euro. Verosimilmente, la Vodafone avrà negato la proposta transattiva e richiamato la pratica.

Non è la prima volta che capita. La società affidataria del recupero del credito tende a realizzare (pochi maledetti e subito) proponendo stralci vantaggiosi al debitore, in modo da incassare le provvigioni. La Vodafone, invece, avrà ritenuto non conveniente procedere in tal senso.

In effetti, quando il creditore agisce per decreto ingiuntivo, andando incontro ad ulteriori spese che deve comunque anticipare, è perché reputa che il debitore possa, in qualche modo, pagare.

Posso immaginare, ad esempio, che lei percepisca uno stipendio da lavoratore dipendente. Nel qual caso il prossimo passo di Vodafone sarà quello di chiedere il pignoramento del suo stipendio.

Purtroppo, a quanto mi sembra di capire, la proposta di saldo stralcio le è stata avanzata verbalmente, ragion per cui non si può neanche invocare, per vie legali, il rispetto della novazione contrattuale (ovvero di un debito di soli 600 euro).

Mi spiace.

10 Febbraio 2014 · Ludmilla Karadzic


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