Sposarsi con la separazione dei beni


La costituzione del fondo patrimoniale è un'ottima soluzione, prima, però, che sia conclamata la condizione di insolvenza.





Sono sposata in regime di separazione dei beni, mio marito è artigiano con la ditta in forte crisi economica. Due anni fa circa abbiamo acquistato una casa intestandola al 50% ciascuno con mutuo ipotecario per 15 anni, siccome io avevo un contratto a tempo determinato che nel frattempo è finito e non rinnovato il mutuo lo paga il marito ed io gli ho fatto da garante con la banca. Nemmeno sei mesi fa per pagare debitori e varie mio marito si è accollato un debito di € 40.000,00, sempre con la stessa banca, nella speranza di risanare la sua ditta individuale ed io gli ho firmato una fidejussione dove garantivo per un importo di circa € 75.000,00, per debiti anche futuri, contratti o da contrarre con la banca a favore del marito, la mia situazione al momento era disoccupata. Un mese fa finalmente mi arriva un’occasione contratto a tempo indeterminato part-time. Intanto, però, la ditta del marito va male, il lavoro non c’è ed i debiti stanno aumentando in modo vertiginoso. Che fare?
Posso ancora salvare la casa da eventuali decreti ingiuntivi dei debitori?
Ci parlano di fondo patrimoniale o/e divorzio, siamo disposti anche a divorziare se necessario a tutelare le nostre due figlie.
Si consiglia di fare il fallimento oppure aspettare che i debitori iniziano a fare i loro passi?
Se si richiede un fallimento ci sono dei limiti di tempo dove eventualmente puoi riaprire attività?
Ancora i nostri genitori non hanno separato i beni ai figli, i debitori si possono rifare anche su quei patrimoni?

La costituzione del fondo patrimoniale è un’ottima soluzione, prima, però, che sia conclamata la condizione di insolvenza. Adesso l’atto sarebbe revocabile con facilità relativa.

La separazione legale è il rimedio che consiglio. Ma lo schema prevede, ad esempio, il solo marito debitore e proprietario della casa assegnata alla moglie. Il che impone all’acquirente di acquistare l’immobile all’asta con un virtuale usufrutto per il coniuge separato non proprietario. E non ci siamo, in quanto, nel vostro caso, l’immobile è in comproprietà fra due debitori.

Per quanto attiene la convenienza di dichiarare fallimento, capirà bene che non può essere data risposta senza conoscere la situazione in cui versa la ditta di suo marito e la vostra dettagliata situazione economico-patrimoniale. Per questo, dovrà consultarsi con un professionista.

1 Novembre 2011 · Simone di Saintjust


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