Impugnare una cartella esattoriale può essere una questione articolata e complessa






E’ arrivata una cartella di Equitalia a nome di mio figlio (abbiamo la casa cointestata) di euro 25 mila e rotti. Andandola a leggere abbiamo visto che, ci sono delle tasse su immobili già venduti e contributi INPS di una società con avvenuta cessazione. Mi sono rivolta ad un avvocato e mi ha detto che il ricorso si poteva fare solo che però per i contributi bisognava pagare anticipatamente euro 3500, riporto qui esattamente come mi ha detto: “Certo come le dicevo i 3500 servono x pagare i contributi per presentare le pratiche come sa lo stato chiede soldi in tutti modi possibili e questo e uno dei tanti”. Sinceramente non ho capito a cosa servirebbero questi 3500 euro e a chi andrebbero. Visto che devo fare ricorso posso farmelo da sola?

Innanzitutto, è necessario individuare il giudice competente, ed i termini per la presentazione del ricorso, in base alla natura dei crediti vantati in cartella.

In pratica, per impugnare una cartella esattoriale può essere necessario presentare più ricorsi a giurisdizioni diverse (CTP, Giudice del lavoro, Giudice di pace). I termini per la presentazione di ciascun ricorso variano, di conseguenza, in funzione della giurisdizione adita.

Per il ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale (CTP), solo per fare un esempio, è necessaria l’assistenza di un difensore abilitato iscritto all’albo professionale (che, a seconda della materia trattata, può essere un avvocato, un dottore commercialista, un ragioniere, un perito commerciale, un consulente del lavoro).

Solo se la controversia ha un valore inferiore ad euro 2.582 (e non è il suo caso) è possibile rinunciare all’assistenza tecnica.

Inoltre, per tutti gli atti dell’Agenzia delle entrate (per intenderci gli importi iscritti a ruolo che lei identifica come riconducibili a tasse non pagate su immobili già venduti) con pretesa non superiore a 20.000 euro (al netto di sanzioni e spese di riscossione) è obbligatorio, prima di adire il giudice tributario, presentare un reclamo all’Agenzia delle entrate.

In ultimo, ma non ultimo come importanza, c’è il dettaglio relativo all’esigenza di individuare motivi validi su cui basare l’opposizione.

Per quanto attiene la richiesta formulata dal professionista da lei consultato, c’è da dire che vanno anticipate subito le spese relative al contributo unificato. Gli onorari professionali sono poi correlati alla valutazione dell’impegno che il ricorso (o i ricorsi) richiede. Per cui, non è possibile formulare un parere sulla congruità di quanto le è stato domandato.

2 Settembre 2014 · Carla Benvenuto


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