L'Autorità per la protezione dei dati personali ha dichiarato illecito il trattamento effettuato da un amministratore che aveva inviato un sollecito di pagamento al datore di lavoro di un condomino in ritardo con il saldo di alcune rate, anziché a lui personalmente. Il sollecito di pagamento delle rate condominiali arretrate, inviato su richiesta del proprietario dell'appartamento affittato al condomino moroso, era stato spedito ad un indirizzo email accessibile da chiunque sul posto di lavoro e riportava anche l'ammontare del debito. L'Autorità, intervenuta su reclamo del debitore, ha accertato che l'amministratore è incorso in un trattamento di dati non conforme alla legge, perché lesivo della dignità del debitore ed effettuato senza consenso del condomino, che non aveva autorizzato quel tipo di comunicazione. Il Garante della privacy, inoltre, ha prescritto all'amministratore di adottare le misure necessarie in grado di assicurare effettivamente il rispetto delle regole poste dal Codice privacy a tutela della ...
È legittima la delibera dell'assemblea condominiale che ponga a totale carico del condomino le spese processuali liquidate dal giudice nei confronti dello stesso condomino moroso con un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo. Invece, è affetta da nullità la delibera dell'assemblea condominiale che incida sui diritti individuali di un condomino, come quella che ponga a suo totale carico le spese del legale del condominio per una procedura stragiudiziale iniziata contro di lui, in mancanza di una sentenza che ne sancisca la soccombenza. In tale ultima evenienza, infatti, si è di fronte ad una autoliquidazione di spese stragiudiziali da parte del condominio, e non di spese liquidate dal giudice in decreti ingiuntivi provvisoriamente esecutivi. Così hanno stabilito i giudici della Corte Suprema nell'ordinanza 751/16. ...
Condomino moroso che acquista l'immobile all'asta
La palazzina dove abito era di proprietà di una Srl fallita nel 2018: diversi condomini locatari hanno smesso di pagare affitto e spese condominiali dal momento in cui la società è entrata in crisi, peggiorando di fatto la delicata situazione della stessa e mettendo in difficoltà il condominio, che oggi si trova con debiti ammontanti a circa 100 mila euro, in parte insinuati al passivo del fallimento e in parte in attesa di liquidazione da parte del curatore fallimentare. Lo stesso curatore fallimentare non si è mai preoccupato di richiedere agli inquilini inadempienti nè l'affitto e nemmeno la quota delle spese di loro competenza. Nei mesi scorsi è stata fatta l'asta per la vendita degli appartamenti. Due degli inquilini morosi hanno partecipato alla stessa aggiudicandosi gli appartamenti a prezzo base dell'asta. Oggi l'amministratore del condominio asserisce che terminata la procedura fallimentare, il debito residuo relativo alla gestione degli anni scorsi, ...