Come fare per ottenere la riabilitazione da cattivo pagatore?


La problematica che lei porta in discussione è troppo vasta ed articolata per poter essere affrontata unitariamente in questo spazio.





In passato, nel periodo tra il 2008 ed il 2010, nonostante avessi un lavoro a tempo indeterminato con un azienda molto importante ed un buon stipendio, ho commesso diversi errori: finanziamenti non pagati, assegni a vuoto e successivamente protestati, carte di credito svuotate e non rimborsate, cambiali protestate.

Una volta toccato il fondo, ho iniziato a pagare tutto: le cambiali che mi erano state protestate mi erano state fatte firmare da una società di recupero crediti per recuperare il debito con l’istituto emittente della carta di credito, una volta protestate mi è stato pignorato il quinto dello stipendio per il recupero della somma, ora da oltre un anno questo pagamento e pignoramento è concluso ed ho estinto questo debito.

Gli assegni che mi erano stati protestati sono stati successivamente pagati in contanti o con bonifici, quindi anche questo debito è estinto.

Avevo due finanziamenti che non ho pagato, con uno ho ottenuto una soluzione a saldo e stralcio che ho pagato e quindi ho estinto anche questo debito, con l’altro sono in trattativa per la soluzione a saldo e stralcio.

Attualmente ho un pignoramento del quinto dello stipendio dovuto ad un decreto ingiuntivo da parte del mio ex proprietario di casa a cui non pagai gli affitti, e terminerò di pagare tra un anno circa.

Ora, avendo quindi saldato gran parte dei miei debiti e non avendone causati altri da oltre 5 anni, vedo la luce in fondo al tunnel: mi chiedo se un giorno potrò di nuovo chiedere un finanziamento, un mutuo, una carta di credito ecc.

Essere riabilitato insomma: per questo motivo ho iniziato a guardarmi intorno, pochi giorni fa mi sono recato alla camera di commercio per richiedere una visura protesti, ed ho notato che finalmente non vi sono più protesti a mio nome! Credo sia già un passo in avanti!

Poi però, spinto dalla curiosità, dato che dovevo procedere all’acquisto di un elettrodomestico, ho provato a finanziarne l’acquisto per un importo di poco inferiore ai mille euro, ed il finanziamento è stato respinto, come immaginavo.

Il motivo del diniego del finanziamento credo sia dovuto alle segnalazioni in crif e cai.

Ora non so come debbo comportarmi, vorrei almeno che le segnalazioni per i debiti o protesti che ho onorato e saldato mi vengano cancellati, ma non so proprio come procedere, potreste aiutarmi o suggerirmi il da farsi?

La problematica che lei porta in discussione è troppo vasta ed articolata per poter essere affrontata unitariamente in questo spazio. L’invito è, pertanto, quello di consultare, in prima battuta, questa sezione del sito, dopodiché noi saremo lieti di rispondere alle sue domande su temi mirati e possibilmente circoscritti.

Per il momento possiamo focalizzare l’attenzione su alcuni importanti e fondamentali aspetti della questione da lei proposta.

L’emissione di assegni a vuoto comporta la segnalazione al Prefetto, l’iscrizione nella Centrale di Allarme Interbancaria (CAI), la revoca di sistema (impossibilità di emettere assegni) e la permanenza in questo archivio dei cattivi pagatori per almeno sei mesi.

La recidività di un tale comportamento, tuttavia, obbliga la Prefettura ad irrogare ulteriori sanzioni accessorie che si sostanziano nella estensione dell’iscrizione in CAI per periodi fino a cinque anni, in tempi successivi alla segnalazione in CAI effettuata dalla banca (la legge, come sappiamo, è lenta ma, talvolta, inesorabile) quando, cioè, potrebbero non essere più presenti nemmeno le segnalazioni nel RIP – Registro Informatico dei Protesti (decorsi cinque anni dalla levata del protesto la cancellazione dei dati è automatica) e quando anche tutti gli assegni scoperti fossero stati pagati ai beneficiari, benché tardivamente.

Quando si addiviene con il creditore ad un accordo transattivo a saldo stralcio, solo dopo due anni dalla data di perfezionamento della transazione è possibile chiedere alla CRIF (Centrale Rischi di Intermediazione Finanziaria) [o alla CTC (Consorzio di Tutela del Credito) o a CERVED Experian, o ad altre Centrali Rischi private] la cancellazione della segnalazione che riguarda il nominativo del cattivo pagatore.

Pertanto, se lei scrive Avevo due finanziamenti che non ho pagato, con uno ho ottenuto una soluzione a saldo e stralcio che ho pagato e quindi ho estinto anche questo debito, con l’altro sono in trattativa per la soluzione a saldo e stralcio. non si comprende come le avrebbe potuto essere concesso un nuovo finanziamento, dal momento che almeno la segnalazione per il debito ancora insoddisfatto, per il quale è in trattativa, persiste e risulta necessariamente da una visura in CRIF (o in altra centrale privata dove lei è stato censito).

C’è poi da tener conto delle visure che finanziarie e banche spesso effettuano, prima di concedere un prestito, sul nominativo del richiedente per rilevare un eventuale suo coinvolgimento in eventi pregiudizievoli (atti giudiziari come decreti ingiuntivi, fallimenti, iscrizioni ipotecarie, pignoramenti mobiliari ed immobiliari, pignoramenti presso terzi) registrati negli archivi delle Conservatorie e dei Tribunali di tutta Italia. E lei, è già stato oggetto di due decreti ingiuntivi e due pignoramenti dello stipendio.

Infine, e mi spiace disilluderla, anche se riuscisse ad ottenere ovunque la cancellazione del suo nominativo come cattivo pagatore, l’assenza di segnalazioni positive, soprattutto nelle Centrali Rischi private (CRIF, CERVED Experian, CTC ed altre), non deporrà, comunque, a favore della concessione di credito a suo favore.

Infatti, il dato anomalo (con informazioni insufficienti a disegnare il profilo del merito creditizio dell’aspirante debitore) verrà, quasi sicuramente, incrociato con la consultazione di una banca dati occulta dei cattivi pagatori, uno di quegli archivi, cioe’, mantenuti ufficiosamente dal singolo intermediario per evitare di perdere, nel tempo, traccia delle segnalazioni negative via via cancellate in base al codice etico concordato fra gestori di SIC, banche, finanziarie, associazioni dei consumatori ed Autorità per la protezione dei dati personali.

19 Maggio 2016 · Ludmilla Karadzic


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