La risposta alla domanda è negativa: infatti, il debitore di un rapporto obbligatorio il cui adempimento sia stato garantito da una garanzia a prima richiesta, ha diritto a ripetere dal garantito quanto percepito in eccedenza mediante l'intera escussione della garanzia, rispetto all'importo del suo effettivo credito, soltanto se sia stato vittoriosamente escusso dal garante che abbia pagato il beneficiario, in quanto, qualora non sia stato assoggettato a rivalsa, non ha alcuna legittimazione sostanziale a richiedere al garantito una somma percepita indebitamente non da lui ma da altro soggetto, ovvero dal prestatore della garanzia. In mancanza della rivalsa da parte del garante, il debitore non ha titolo per richiedere indietro al garantito, in tutto o in parte, una somma che questi ha percepito non da lui ma da un terzo. A sua volta, il garante che abbia pagato in eccedenza potrà agire in rivalsa non verso il garantito ma verso il ...
Un credito derivante dal mancato pagamento di una carta revolving è stato ceduto dalla società titolare di detto credito ad altra società che pertanto ha inviato una richiesta di pagamento. Ho letto che nella maggior parte dei casi i crediti insoluti vengono ceduti non per il loro valore nominale ma per importi forfetari e comunque assai inferiori alla somma originaria. Tutto questo senza che il debitore ceduto venga edotto in ordine al reale importo oggetto della cessione. In caso di azione giudiziaria (decreto ingiuntivo) la società cessionaria agisce per l'intero credito e non per la somma effettivamente pagata per la cessione. Mi chiedo allora quali siano i mezzi per il debitore per contestare la pretesa (non l'esistenza del credito ovviamente) ovvero se è suo diritto, anche dinanzi al Giudice, chiedere che quest'ultimo imponga alla cessionaria di esibire i documenti relativi all'acquisto del credito e soprattutto al suo effettivo ammontare. ...
In questi giorni ho ricevuto una comunicazione da Banca IFIS di cessione pro-soluto (sarebbe la seconda) di 2 finanziamenti UNICREDIT stipulati nel 2008 e non pagati dal 2009, la somma complessiva supera i 30 mila euro: non lavoro, sono in separazione dei beni e non possiedo assolutamente nulla. Vorrei liberarmi di questo debito ma non potrei permettermi di pagare più del 10/15% del debito originario. Secondo voi ho possibilità che la mia eventuale proposta venga accettata considerata la vetustà del debito e la mia situazione patrimoniale? ...