Alto debito verso un fornitore di bevande e possibile ingiunzione, i rischi






A inizio anno sono entrata al 50% come socia in una snc che gestisce un bar: la mia socia è una mia carissima amica e mi aveva già detto che c’era un alto debito verso il loro principale fornitore di bevande perchè il suo ex compagno si era appropriato di incassi che erano destinati al pagamento delle forniture e la situazione è andata sempre peggiorando. Col mio ingresso in società abbiamo acquistato la licenza del bar e abbiamo iniziato a saldare una parte del debito verso il fornitore che con molta pazienza ha cercato di capire il problema ma ora purtroppo non è più disposto a venirci incontro e vuole che si saldi il debito (parliamo ci circa 27 mila euro!!!) a breve altrimenti si andrà in causa.

vorrei sapere noi cosa rischiamo e soprattutto se sarà possibile mediare chiedendo un rateizzo del debito dimostrando che noi purtroppo non possiamo onorare il debito perchè non abbiamo la disponibilità economica.

E’ possibile che si rivalgano sulla nostra licenza anche se c’è in piedi un mutuo con la banca? io e la mia socia essendo una snc rispondiamo con il nostro patrimonio personale ma in realtà non possediamo nulla, solamente la licenza del bar è a nostro nome.

E’ possibile pignorare i beni strumentali di un’azienda, esclusi, però, i rapporti giuridici in essere (beni immateriali quali un contratto di locazione o di fornitura, ad esempio) o la licenza d’esercizio di un’attività commerciale.

Gli strumenti e gli oggetti (beni materiali) indispensabili per l’esercizio dell’attività del debitore, invece, possono essere pignorati nei limiti di un quinto, quando il presumibile valore di realizzo degli altri beni rinvenuti dall’ufficiale giudiziario o indicati dal debitore non appare sufficiente per la soddisfazione del credito.

Il limite del 20% non si applica per i debitori costituiti in forma societaria e in ogni caso se nelle attività del debitore risulta una prevalenza del capitale investito sul lavoro.

Conclusione: i soci che gestiscono il bar in nome collettivo potranno conservare la licenza di esercizio ma potrebbero essere soggetti ad azione esecutiva finalizzata al pignoramento degli arredi e delle attrezzature presenti nei locali in cui si svolge l’attività commerciale.

Un volta notificato il pignoramento è possibile fruire della conversione del pignoramento di cui all’articolo 495 del codice di procedura civile in base al quale è prevista la possibilità, per il debitore esecutato, di chiedere di sostituire alle cose o ai crediti pignorati una somma di denaro pari, oltre alle spese di esecuzione, all’importo dovuto al creditore pignorante comprensivo del capitale, degli interessi e delle altre spese legali.

La rateazione del debito è una chance a cui si ricorre (nel caso specifico con esito negativo) nella fase stragiudiziale di composizione del contenzioso.

9 Agosto 2016 · Roberto Petrella


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