Dialer, nuove grane per gli utenti Telecom?

Migliaia di utenti Telecom Italia rischiano di vedersi recapitare a casa una richiesta di recupero crediti per il mancato pagamento di servizi non richiesti, ma ugualmente fatturati: è l'allarme lanciato dal Movimento Difesa del Cittadino MDC in merito alla concreta possibilità che l'incumbent intenda riscuotere importi derivanti da dialer e servizi erogati su "numerazioni a valore aggiunto".

Insieme a MDC lo segnala anche Anti-Phishing Italia: alla base di questa iniziativa ci sarebbe un'errata interpretazione della delibera 107/07 dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, laddove (paragrafo 42 e seguenti) il provvedimento definisce i criteri da seguire per regolare la posizione debitoria tra operatori e incumbent e affrontare l'eventuale rischio di insolvenza.

Una nota di MDC spiega infatti:
A seguito di un'anomala interpretazione (...) Telecom Italia starebbe apprestandosi ad avviare migliaia di azioni per il recupero forzoso dei crediti derivanti dai famigerati dialers e da numeri speciali di altro operatore e servizi a sovrapprezzo mai richiesti dagli utenti.

"Abbiamo immediatamente interpellato l'Autorità - spiega l'avvocato Francesco Luongo, responsabile del Dipartimento TLC del Movimento Difesa del Cittadino - che ha convocato una riunione d'urgenza con le Associazioni dei consumatori, che si terrà proprio oggi pomeriggio a Roma. Ribadiremo come l'interpretazione di Telecom sia assolutamente in contrasto con le attuali norme di tutela dell'utenza e speriamo che l'Agcom intervenga per chiarire quello che potrebbe diventare un pericolosissimo equivoco".

L'Associazione ribadisce l'importanza, per i consumatori, di contestare immediatamente il traffico anomalo derivante da numeri speciali e servizi non richiesti: "In mancanza di reclamo, infatti, l'utente potrebbe subire il distacco della linea o un'azione giudiziaria, senza neppure la garanzia del tentativo di conciliazione, non più necessario per il recupero dei crediti da parte delle aziende".

 

16 Novembre 2007 · Patrizio Oliva




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