Da oggi operativo il tetto del 4% sui mutui prima casa a tasso variabile

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Debuttano gli sconti sulle rate dei mutui prima casa a tasso variabile, con tetto al 4% e accollo dello Stato dell'eventuale scarto, previsti dal Decreto legge anticrisi.

E' stato pubblicato oggi, infatti, il Provvedimento del direttore dell'Agenzia delle Entrate che, in attuazione del decreto legge numero 185/2008, stabilisce le modalita' per la comunicazione alle banche e agli intermediari finanziari degli intestatari dei mutui che, sulla base delle informazioni disponibili presso l'Anagrafe tributaria, posseggono i requisiti per godere dell'agevolazione.

L'agevolazione spetta agli intestatari di un mutuo a tasso variabile contratto per l'acquisto, la costruzione e ristrutturazione dell'abitazione principale - eccetto quelle di categoria A1 (abitazioni signorili), A8 (abitazioni in ville) e A9 (castelli e palazzi di eminenti pregi artistici e storici) - sottoscritto entro il 31 ottobre scorso, sulle rate da corrispondere nel 2009.

Sono agevolati anche i mutui rinegoziati in applicazione del decreto legge numero 93/2008 con effetto sul conto di finanziamento accessorio, oppure, a partire dal momento in cui lo stesso conto ha un saldo pari a zero. Al riguardo, si ricorda che i soggetti aventi diritto, ma non individuati dall'Agenzia delle Entrate, possono comunque richiedere alla banca o all'intermediario finanziario mutuante di poter beneficiare dell'agevolazione, mediante presentazione di una autocertificazione che attesti il possesso dei requisiti.

Le quote delle rate a carico dello Stato, come previsto dal Dl anticrisi, sono anticipate dalle banche e dagli istituti finanziari, a cui e' attribuito un credito d'imposta utilizzabile esclusivamente in compensazione. I beneficiari del credito d'imposta, pari alla parte di rata a carico dello Stato, dovranno indicarne l'ammontare maturato e il relativo utilizzo in una sezione ad hoc del modello 770/2010 relativo all'anno 2009.

Ecco di seguito i passi che bisogna compiere per usufruire del beneficio

1) Controllare tipologia e data di stipula

Se il mutuo non è a tasso fisso per tutta la durata del periodo di ammortamento ed è stato contratto prima del 31 ottobre 2008 per l'acquisto, la ristrutturazione o la costruzione dell'abitazione principale (con esclusione di case signorili, ville e castelli) è possibile accedere ai benefici del decreto anticrisi.

2) Confrontare il tasso pagato nelle rate del 2009 e quello contrattuale

Il tasso contrattuale è quello pagato in corrispondenza della prima rata del mutuo dopo l'eventuale periodo di preammortamento, tasso agevolato, oppure dopo l'avvenuta rinegoziazione o surroga. Se quest'ultimo è inferiore al 4% (compreso spread), il mutuatario ha diritto a un contributo da parte dello Stato pari agli interessi versati oltre il 4% su tutte le rate pagate nel corso del 2009. Se invece il tasso contrattuale è superiore al 4%, l'integrazione avviene a partire da questo livello. Per esempio, se il tasso contrattuale è pari al 4,5% e nella prima rata del 2009 si è pagato il 5%, lo Stato si accollerà lo 0,5% residuo.

3) Verificare l'inclusione nelle liste dell'Agenzia delle Entrate

Chiedere alla banca se il proprio nominativo figura nelle liste inviate dall'Agenzia delle Entrate. Nel caso non fosse incluso (cosa certa per tutti i mutui contratti dopo il 1° gennaio 2008) e si fosse invece in possesso dei requisiti evidenziati al punto 1, è possibile inviare un'autocertificazione.

In pratica solo i soggetti non inclusi nell'elenco trasmesso dalle Entrate a ciascuna filiale (coloro che hanno acceso il mutuo dopo il 1° gennaio 2008, per esempio) dovranno presentare alla propria banca, entro il 31 gennaio 2010, un'autocertificazione che attesta il possesso dei requisiti necessari per accedere alle agevolazioni: mutuo prima casa, a tasso "non fisso", stipulato prima del 31 ottobre 2008.

Aggiornamento del 5 maggio 2009

Come ci segnala il lettore Giuseppe, a cinque mesi dal varo del Dl anticrisi (decreto legge 185/08, convertito dalla legge 2/09) sono pochissime le famiglie che hanno ottenuto le agevolazioni stabilite a vantaggio dei mutui a tasso variabile per l'abitazione principale.

A frenare gli aiuti sono le difficoltà che le banche ancora incontrano nell'interpretare e applicare le norme. Per sciogliere alcuni di questi nodi, il ministero dell'Economia è intervenuto con nuove istruzioni applicative.

La circolare 32256, datata 30 aprile 2009 (la terza sul tema, dopo quelle del 28 dicembre e del 13 febbraio) ribadisce che l'accesso alle agevolazioni è automatico: «Le banche e gli intermediari finanziari - si legge nel testo - concedono i benefici senza necessità di apposita domanda da parte degli interessati».

Solo i soggetti non inclusi nell'elenco trasmesso dalle Entrate a ciascuna filiale (coloro che hanno acceso il mutuo dopo il 1° gennaio 2008, per esempio) dovranno presentare alla propria banca, entro il 31 gennaio 2010, un'autocertificazione che attesta il possesso dei requisiti necessari per accedere alle agevolazioni: mutuo prima casa, a tasso "non fisso", stipulato prima del 31 ottobre 2008.

Una richiesta simile, aggiunge il ministero, «potrà essere presentata da coloro che intendano chiedere l'agevolazione per un immobile diverso da quello incluso nell'elenco dell'agenzia delle Entrate». In tal caso l'istanza dovrà essere preceduta da una variazione all'elenco da parte dell'Agenzia, su richiesta dell'interessato.

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5 Marzo 2009 · Piero Ciottoli


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5 risposte a “Da oggi operativo il tetto del 4% sui mutui prima casa a tasso variabile”

  1. Elisa ha detto:

    Sono scoraggiata, a giugno ho chiesto spiegazioni alla mia banca -banca popolare di Bergamo- e mi hanno risposto che si stavano aspettando disposizioni attuative; dopo essermi documentata ho mandato una raccomandata A/R alla banca con tutte le circolari relative all’argomento allegate (17852 del 29/12/2008, 11434 del 13/02/2009 e 35256 del 30/04/2009) e non ho ricevuto nessuna risposta scritta. Ho ricontattato io il mio istituto che a distanza di 1 mese non si è nemmeno degnato di ritirare la mia raccomandata che probabilmente sarà rimasta a marcire in casella postale. Ho dovuto rimandare la documentazione a mezzo fax per essere certa che la ricevessero. Credete sia servita a qualcosa? La risposta in più è stata che le liste effettivamente sono state pubblicate ma si hanno ancora difficoltà nel capire “come erogare le somme dovute” e stanno ancora aspettando chiarimenti dall’Agenzia Entrate. Sto scrivendo all’ufficio reclami, sottolineando che a mio modesto parere mi sembra che la spiegazione alle banche di come fare per erogare le cifre sia spiegato nella circolare n.11434 del 13/02/09, quello che mi preoccupa è l’indifferenza dell’Istituto, che viste le risposte da veri e propri “finti tonti”, mi fa pensare ancora di più che i rimborsi non sono ancora stati effettuati unicamente perchè gli fa comodo prendere tempo.A questo punto mi sembra che il ministero dell’economie e delle finanze non centri proprio nulla. Sono LE BANCHE che scaricano le colpe anche quando non hanno più niente da spiegare….Ah ma garantiscono che i soldi li riceveremo…ma non sanno quando. Quel che mi stupisce è anche il fatto che gli hanno anche istituito il codice tributo per potersi recuperare il credito dall’F24…ma loro niente, se ne fregano, tanto loro possono…e chi ha il potere di dargli contro? Perfavore, se sta leggendo qualcuno che il rimborso l’ha gia ottenuto, scriva da quale onesto istituto dipende così sposto lì i miei soldini e soprattutto da quando hanno iniziato ad accreditargli gli interessi. Grazie per avermi dato la possibilità di sfogarmi. Buona giornata a tutti.

  2. GIGI ha detto:

    Vi ringrazio per i chiarimenti in merito ai mutui.

  3. maxmilian cellino ha detto:

    Sono passati più di sei mesi dal Decreto anticrisi, possibile che non abbia ancora ricevuto il contributo dello Stato per il mio mutuo a tasso variabile? Lo sfogo dei lettori che quotidianamente scrivono a Mutui 24 è comprensibile: del “tetto al 4%” per gli interessi da versare nel 2009 sui finanziamenti per la prima casa accesi prima del 31 ottobre 2008, tanto sbandierato al momento di presentare le misure di sostegno alle famiglie italiane, non esiste pressoché traccia.

    Le responsabilità

    Cercare di capire dove si sia inceppata la macchina della burocrazia è come al solito un esercizio complicato e forse pure improduttivo. Di sicuro il ministero delle Finanze ci ha messo del suo al momento di stendere il testo di legge, così poco chiaro da rendere necessaria la pubblicazione di tre successive circolari esplicative. Ma non è una novità: del resto per rendere operativa la portabilità introdotta dal decreto Bersani ci sono voluti ben sette interventi successivi e complessivamente più di un anno di tempo.

    Parte del ritardo è poi dovuto alla trasmissione degli elenchi dei mutuatari aventi diritto alle agevolazioni dall’Agenzia delle entrate alle singole banche, un meccanismo che si è evidentemente rivelato più complicato delle attese, se è vero che le liste sono di fatto pronte da marzo. Mentre le parti – come spesso avviene – tendono a rimpallarsi le responsabilità, alcune banche sembrano finalmente pronte ad attribuire (con valuta retroattiva) i rimborsi ai clienti.

    Autocertificazione per tutti

    Per superare in modo definitivo l’impasse, l’Associazione bancaria italiana (Abi) invierà inoltre nei prossimi giorni una circolare con la quale inviterà gli istituti di credito ad accettare quei moduli di autocertificazione che in origine dovevano servire soltanto per i mutuatari non inclusi nella lista dell’Agenzia delle entrate. Certo, sarebbe auspicabile che si facesse luce anche su alcune questioni tuttora irrisolte, prima fra tutte l’accesso ai contributi per tutti coloro che hanno stipulato un mutuo a tasso misto. L’Abi stessa in via informale aveva dato parere favorevole all’inclusione di questo tipo di prodotti, ma forse i tempi non sono ancora maturi per chiudere definitivamente la partita. E meno male che il tasso Euribor, il parametro base per i mutui variabili, ci ha messo del suo scendendo da oltre il 5% di quando l’intervento è stato ideato a meno dell’1% di questi giorni. Almeno questa volta la «mano invisibile» del mercato ha giocato a favore delle famiglie italiane.

  4. giuseppe ha detto:

    l’articolo parla che da marzo era operativo il tetto del 4% ma siamo a maggio e ancora non è cambiato niente almeno per la banca monte dei paschi qualcuno mi sa dare delle informazioni in merito grazie….

    • weblog admin ha detto:

      Giuseppe, abbiamo aggiornato l’articolo per un lettore attento come te.
      … e la banca Monte dei Paschi non può dire che non è cambiato nulla.

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