Crif con segnalazione ancora attiva dopo riabilitazione fallimento

Fallimento società e segnalazione crif ancora attiva - nonostante la riabilitazione

Venti anni fa ho avuto un fallimento con una società di persone. Nonostante il fallimento non sono mai stato protestato, ed il medesimo(acquisendo i crediti e fideiussioni) si è addirittura chiuso con un leggero attivo.

A chiusura del fallimento ho prontamente iniziato le pratiche per la riabilitazione civile e penale(il tutto con la vecchia legge fallimentare) dopo anni di attese burocratiche circa 6/7 anni fa sono stato riabilitato, prima penalmente e poi civilmente.

Consultando la mia scheda Crif (e consultando un mio amico bancario) mi sembrava di poter nuovamente accedere al credito in quanto nessuna causa ostativa sembrava emergere dalla stessa.

Le carte di credito regolarmente pagate, nessuna rata scaduta in quanto non ho prestiti personali, la mia busta paga è di 2300 euro e sono assunto nella medesima ditta dal febbraio 2007.

Ogni volta che richiedevo un finanziamento (sempre più al ribasso) mi veniva negato. Puntualmente richiedevo la rinuncia per poter riprovare dopo qualche mese.

A questo punto ho chiesto le motivazioni (ed anche in questo caso con serie difficoltà nella risposta).

CGli istituti di credito che hanno declinato la richiesta si servono della società CRIF ed Experian.

Ho scritto alla CRIF che mi mandava il report sullo stato delle informazioni su di me in loro possesso. Mi sorpresi del fatto che veniva ancora riportato, a caratteri cubitali, il mio fallimento di20 anni fa, ed in piccolo la mia riabilitazione.

Quasi un marchio di INFAMIA. Pensavo nella mia ingenuità che il passato (oltre tutto riabilitato) non fosse una discriminante né una pregiudizievole.

Vi chiedo se tutto questo è giusto. Mi sento vittima di un’ingiustizia e vorrei fare qualcosa per me e per gli altri che la vivono.

Si può fare qualcosa? Sono disposto anche a porre il quesito all'Autorità per la protezione della privacy,oppure devo abbassare la testa e subire quella che mi sembra una violenza con rassegnazione?

Non lo vorrei, mi sembrerebbe un’ennesima sconfitta, la stessa che allora mi ha fatto fallire per crediti verso gli enti pubblici con ritardi di 12 /19 mesi nei pagamenti. La stessa violenza di chi non paga e chiude i suoi debiti con il curatore al 20/30%, beffeggiando chi si rivolge alla legge per tutelare il
proprio credito e si trova ad affrontare cause che durano 24/60 mesi e continui rinvii per futili motivi, mentre le aziende affogano e la avvocatura ingrassa sulle disgrazie e sull’incompetenza di una Magistratura assente ed oziosa.

Segnalazione crif - Tentare con l'Autorità per la protezione della privacy perchè venga sancito il diritto all'oblio

Provi ad andare nella sezione ricerca sul sito dell'Autorità per la titela dei dati personali (conosciuta anche come Autorità per la tutela della privacy)

Inserisca CRIF nella casella "Per parole:"

Scelga invece "Decisione sui ricorsi" nel menù TIPI di documento

Quindi clikki sul tasto CERCA NEL SITO

Nelle numerose decisioni che verranno selezionate dalla ricerca, leggerà quasi sempre:
Provvedimento del ....

L'AUTORITA' PER LA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI

Nella riunione odierna, in presenza del prof. Francesco Pizzetti, presidente, del dott. Giuseppe Chiaravalloti, vicepresidente, del dott. Mauro Paissan e del dott. Giuseppe Fortunato, componenti e del dott. Filippo Patroni Griffi, segretario generale;

omissis ....

RITENUTO

di dover dichiarare non luogo a provvedere sul ricorso in ragione dell'intervenuta cancellazione dei dati dall'archivio di Crif S.p.A. a seguito della specifica richiesta dell'ente interessato;

omissis ....

TUTTO CIÒ PREMESSO L'Autorità per la protezione della privacy:

dichiara non luogo a provvedere sul ricorso;

b) determina nella misura forfettaria di euro 500 l'ammontare delle spese e dei diritti del procedimento posti, nella misura di 350 euro, previa compensazione della residua parte, a carico di Crif S.p.A. e xxxxx, i quali dovranno liquidarli direttamente a favore del ricorrente.

Dunque, non le resta che leggere le modalità di inoltro e presentare, al più presto, ricorso all'Autorità per la protezione della privacy per le decisioni di competenza relative al suo caso.

Solo così sarà sancito un suo diritto sacrosanto (a cui l'Autorità per la protezione della privacy tiene in modo particolare): il diritto all'oblio.

Dopo 20 anni, credo glielo si possa concedere!

8 Gennaio 2013 · Simone di Saintjust


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