Contributi silenti inps » Cosa sono e come recuperarli

Contributi silenti inps » Cosa sono e come recuperarli

In tema di lavoro, si sente spesso parlare di contributi silenti versati all'Inps: ma nel dettaglio, di cosa si tratta? Come è possibile recuperarli? Scopriamolo nel prosieguo dell'articolo.

Il problema dei contributi versati all’Inps che non sono sufficienti a maturare alcun trattamento, meglio noti come contributi silenti, è una questione molto attuale e costantemente dibattuta: in poche parole, sono soldi nostri che l’Istituto incamera, senza darci indietro alcunché e senza nemmeno restituirci il capitale versato.

Insomma, un furto legalizzato, che l’Ente giustifica col fatto che, se dovesse restituire quanto detenuto, andrebbe sicuramente in default.

Tuttavia, dei modi per recuperare quanto versato, in attesa di una normativa più equa, esistono: alcuni di essi comportano degli oneri in capo al lavoratore, altri no.

Naturalmente, la prima modalità per recuperare gli anni di contributi consiste nel ricongiungerli alla gestione presso la quale matura la pensione: la ricongiunzione, tuttavia, è a titolo oneroso, e comporta degli esborsi piuttosto pesanti.

I costi dell’operazione variano notevolmente a seconda dell’età e del sesso del richiedente, nonché del numero di anni da ricongiungere e della collocazione temporale dei periodi da recuperare.

Non è consentita per la Gestione Separata.

Cerchiamo di capirne qualcosa in più nei paragrafi successivi.

Che cosa sono i contributi silenti dell'INPS

Vi spieghiamo, nel dettaglio, che cosa sono questi famigerati contributi silenti versati all'Inps.

Poniamo il caso che un lavoratore iscritto alla gestione separata INPS, che sia un dipendente o un imprenditore, cessi la propria attività prima del perfezionamento del requisito contributivo che serve a maturare il diritto al trattamento pensionistico.

Che fine fanno i contributi versati che non hanno fatto maturare il diritto alla pensione?

Per la pensione di vecchiaia, infatti, legata all’età anagrafica (66 e 67 anni con la riforma Fornero) servono almeno 20 anni di contributi versati nella medesima cassa previdenziale (all’Inps, all’Inpdap, all’Inpgi, etc.)

I soggetti che non riescono a conseguire l’anzianità contributiva minima, oltre a non poter accedere alla pensione di anzianità, perdono i contributi versati e non c’è modo di farseli restituire….

Questi contributi vengono definiti silenti e sono un vero e proprio affare per l’INPS e per lo stato.

In attesa di una normativa che definisca bene quale debba essere il trattamento per questi contributi silenti, esistono comunque dei metodi per recuperare quanto già versato, in alcuni casi il lavoratore dovrà sostenere alcuni costi, in altri no.

Recuperare i contributi silenti con la ricongiunzione

Ecco come recuperare i contributi silenti con lo strumento della ricongiunzione.

La prima modalità per recuperare gli anni di contributi consiste nel ricongiungerli alla gestione presso la quale matura la pensione: la ricongiunzione, tuttavia, è a titolo oneroso, e comporta degli esborsi piuttosto pesanti.

I costi dell’operazione variano notevolmente a seconda dell’età e del sesso del richiedente, nonché del numero di anni da ricongiungere e della collocazione temporale dei periodi da recuperare.

Non è consentita per la Gestione Separata.

Come recuperare i contributi silenti senza spese

E' possibile anche recuperare i contributi silenti senza spese in capo al richiedente.

Per recuperare i contributi silenti senza spese in capo al richiedente, si potrebbe allora utilizzare la totalizzazione, che è applicabile sia alla pensione di vecchiaia, che a quella d’anzianità (con requisiti differenti da quelli previsti dalla Legge Fornero).

in questo caso, a meno che non si raggiunga il diritto ad un’autonoma pensione in una delle gestioni nella quale sono versati i contributi, il calcolo viene però effettuato col contributivo, in proporzione a quanto accreditato in ogni fondo o cassa.

Il cumulo o totalizzazione retributiva per il recupero dei contributi silenti

Come ottenere il recupero dei contributi silenti utilizzando le modalità del cumulo o della totalizzazione retributiva.

Per quanto rigurda il cumulo, si tratta di un istituto previsto dalla Legge di Stabilità 2013

E' simile alla totalizzazione, ma permette di calcolare la quota di pensione maturata presso ciascuna gestione secondo le regole del fondo, e non obbligatoriamente col contributivo (saranno conteggiati con tale metodo, comunque, gli anni posteriori al 1996, per chi ha meno di 18 anni di contributi al 31.12.1995, nonché, per tutti, gli anni dal 2002 in poi).

Tuttavia, il cumulo retributivo può essere utilizzato solo qualora non si maturi il trattamento di vecchiaia presso alcuna delle gestioni dove risultano versati i contributi; inoltre, non è consentito per la contribuzione accantonata presso le casse professionali e per la gestione separata.

In base ad una legge del 1990, inoltre, è possibile unire la contribuzione versata alla Gestione Inps artigiani e commercianti, con quanto versato presso il fondo dei lavoratori dipendenti. Il trattamento si otterrà sommando le due quote, calcolate separatamente sui contributi da lavoro dipendente e su quelli da artigiano/commerciante.

La pensione supplementare per recuperare i contributi silenti

L'espediente della pensione supplementare per recuperare i contributi silenti versati all'Inps.

Si tratta di un istituto che si può utilizzare per recuperare la contribuzione Inps accreditata nell’AGO (assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, vecchiaia e superstiti ), quando essa non è sufficiente a perfezionare una pensione autonoma : essa può essere richiesta da chi risulti titolare di una pensione a carico di un Fondo che sostituisce, esclude o esonera dall’AGO .

Le circolari Inps in materia escludono esplicitamente i titolari di trattamenti a carico di Casse e Fondi per liberi professionisti, nonché gli appartenenti alla gestione separata.

Il riscatto di periodi lavorativi non coperti da contribuzione

Per recuperare i contributi silenti, è possibile il riscatto di periodi lavorativi non coperti da contribuzione.

Il recupero di vecchi rapporti di lavoro scoperti, qualora esistenti, può essere utile per unirli ai contributi silenti, ed ottenere così un’autonoma pensione di vecchiaia.

L’alternativa è valida soprattutto se i periodi si collocano prima del 31.12.1992,poiché, raggiungendo 15 anni di contribuzione ante 1993, si può ottenere la pensione di vecchiaia con la Deroga Amato (stanti i requisiti d’età previsti dalla Riforma Fornero).

Sarebbe, però, necessario provare la sussistenza del rapporto di lavoro, presentandosi all’Inps con documenti di data certa riferibili ai periodi lavorativi.

Inoltre, se il vecchio datore si rifiutasse di versare la contribuzione mancante, spetta al contribuente il pagamento dell’onere di riscatto, salvo la possibilità di far causa alla ditta per il danno subito. Giudizio che, va da sé, non sarebbe né semplice, data la distanza di tempo intercorsa, né immediato, viste le lungaggini giudiziarie italiane.

Ricordiamo che la Deroga Amato si può applicare anche a chi ha 15 anni di contribuzione e 10 anni di lavoro discontinui.

Il riscatto del ciclo di studi

Lo stesso ragionamento fatto per il recupero degli anni di lavoro scoperti, ovvero lo scopo di ottenere un’ulteriore trattamento, grazie al raggruppamento con i contributi silenti, vale ovviamente, per ogni tipo di riscatto.

Per quanto concerne il recupero dei periodi di studi, oltre agli anni del corso di laurea, è possibile riscattare, dal 12.07.1997, per gli iscritti all’Inps, attare anche i corsi di studi universitari sotto indicati:

  • Diploma universitario conseguito dopo un corso di durata tra 2 e 3 anni;
  • Diploma di laurea conseguito dopo un corso almeno pari a 4 anni;
  • Diploma di specializzazione conseguito dopo la laurea ed al termine di un corso di almeno 2 anni;
  • Dottorato di ricerca.

Infine, in pochi sanno che esiste la possibilità di ottenere il trattamento di vecchiaia con oltre 70 anni d’età e 5 anni di contributi: detta facoltà, però, è riservata a quei lavoratori il cui primo contributo versato risulti posteriore al 01/01/96, per i quali la liquidazione è effettuata col solo sistema contributivo.

15 Maggio 2017 · Gennaro Andele


Commenti e domande

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2 risposte a “Contributi silenti inps » Cosa sono e come recuperarli”

  1. DANIELE NARDIN ha detto:

    quesito: come recuperare i contributi versati dal de cuius alla gestione artigiani INPS, da parte dell’unico erede figlio?
    cordiali saluti.

    • Non abbiamo compreso la sua domanda: a certe condizioni la morte dell’assicurato potrebbe dar diritto ad una pensione di reversibilità per il familiare superstite, ma non al recupero dei contributi versati. La possibilità di recuperare i contributi silenti è riservata, in alcuni casi, all’assicurato che, pur raggiungendo l’età del pensionamento, non riesce a maturare un trattamento diverso dall’assegno sociale.

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