Prescrizione dei contributi Inps
Ho problemi per contributi INPS non versati dal 90 al 97, oggi sono andato sul sito INPS e ho fatto un estratto debitorio dove risulta la cifra di 18000€.
Nel 2000 ho fatto un CONCORDATO con l'Inps dove ho rateizzato il debito che avevo versando circa 27 milioni delle vecchie lire poi non ho potuto pagare più nulla. Ad oggi non ho ricevuto più nessuna comunicazione da parte loro.
La mia domanda è : in caso di concordato (quindi io ho riconosciuto il mio debito nel 2000 e l'ultima rata l'ho pagata nel 2001) esiste la possibilità di prescrizione in caso di sospensione dei pagamenti della rateizzazione?
La prescrizione esiste non nel caso specifico della sospensione relativa ai pagamenti del con cordato ma in quanto il diritto dell'ente pubblico a richiedere il proprio credito non viene esercitato.
L'articolo 3, comma 9, della legge 335 dell'8 agosto 1995, stabilisce che il termine decennale relativo alla prescrizione dei contributi, a decorrere dal 1° gennaio 1996 e con effetto retroattivo in mancanza di atti interruttivi, viene ridotto a cinque anni.
Indi per cui si intendono prescritti se non vi sono state comunicazioni notificate da parte dello stesso ente
Chiarimento.
Quale criterio è adottato per chiedere i contributi in modo retroattivo di 5 anni?
La prescrizione contributiva ai sensi art.3 c.9 L.335/95 è di 5 anni ma occorrono prove da parte ente (esempio INPS o altra cassa) per poter richiedere contributi per il quinquennio precedente?
Grazie.
Distinti saluti.
Limitatamente all’INPS le prove del debito sono quelle che provengono dalle dichiarazioni dei sostituti di imposta con cui il debitore ha intrattenuto rapporti di lavoro percependo corrispettivi per i quali non ha versato i relativi contributi.
Nato il 22/10/1951 ho contributi previdenziali come lavoratore dipendente ed autonomo dal 01/11/1969 ad oggi.
Ad ottobre 2012 recandomi ad un appuntamento con la mia sezione Inps di Torino, da un estratto conto assicurativo, risultano 1932 settimane al 31/07/2012. Purtroppo per un attività artigiano-commerciale in altra Regione Molise, andata molto male non ho potuto pagare i versamenti contributivi dal 01/11/1989 al 31/08/1992, data in cui ho cessato l’attività.Tornato a Torino, il 16/06/1993 ho trovato un impiego dove tutt’ora esercito la mia professione. Nel contempo nel 1996, da parte della I.n.a.i.l. da loro richiesta esattoriale, con la Concessionaria di riscossione Set-Bpm di Campobasso ho potuto regolarizzare, con l’art.3 del D.L. 166/96 in forma rateale la mia posizione contributiva entro la data del 30/11/1996.
Nel contempo il 30/04/1996, avevo fatto richiesta in via verbale, presentandomi di persona nella sede Inps di Torino, di poter pagare in forma rateale quanto dovuto per i contributi non versati.
Da un estratto conto, fatto seduta stante, avrei dovuto versare circa cinque milioni delle vecchie lire.
Mi avevano rassicurato di stare tranquillo, che avrei ricevuto in via bonaria la richiesta di quanto sopra descritto.
Io da quel giorno non ho mai ricevuto più nulla ne in via bonaria e nemmeno con esattoria, e a dire il vero non ci pensavo più. Recentemente mi sono rivolto nuovamente all’Inps, la quale mi ha detto che io di allora non ho nulla di scritto e che non posso fare nulla per riscattare quel periodo in quanto prescritti.
Io non so più cosa fare potete aiutarmi Voi a trovare una soluzione che mi possa mandare al giusto riposo, dopo 55 anni di Vita lavorativa.
A sette anni ancora bambino ero garzone di bottega di nascosto ai miei genitori!
Sicuro di una vostra risposta porgo i miei più sinceri saluti.
Sono veramente desolata, ma credo che ci sia ben poco da poter fare per aiutarla. Mi spiace.