Reati tributati » Per la dichiarazione infedele scatta il sequestro del conto corrente anche basandosi su una mera presunzione fiscale

Scatta il sequestro del conto corrente per chi ha un alto tenore di vita ma è praticamente nullatenente per il fisco.

Nell'ambito dei reati tributari, le presunzioni fiscali possono essere utilizzate dal giudice, in sede di convalida della misura cautelare, per ottenere il sequestro del conto corrente del contribuente.

Questo, in sintesi, l'orientamento espresso dalla Corte di Cassazione con sentenza 39460/14.

Dura la vita per chi fa il nullatenente agli occhi del fisco ma, in realtà, ostenta ricchezza.

Da quanto si evince dalla pronuncia citata, chi dichiara un reddito modesto, ma tiene comunque un elevato tenore di vita, con spese di tutti i tipi come viaggi, ristoranti e auto, rischia il sequestro del conto corrente.

A parere degli Ermellini, infatti, le presunzioni fiscali possono essere utilizzate dal giudice in sede di convalida della misura cautelare del sequestro dei conti.

Ciò vuol dire, in parole povere, che può sussistere un filo che collega il giudizio di carattere tributario, il quale consente al fisco di avvalersi delle presunzioni di ricavi in nero, e quello penale, che invece porta al capo di imputazione più grave, ovvero quello di evasione fiscale.

Le prove portate a galla dall'Agenzia delle Entrate, anche se semplici presunzioni fiscali, possono essere usati nel giudizio di convalida della misura penale.

Ciò perché, anche se le presunzioni legali previste dalle norme tributarie non possono costituire di per sé fonte di prova della commissione del reato, è ormai noto il loro valore indiziario per dei dati di fatto che le sottendono.

Dunque, ben può essere fondata su di esse l’applicazione di una misura cautelare sul conto corrente dell’evasore fiscale.

29 Settembre 2014 · Paolo Rastelli




Commenti e domande

Per porre una domanda sul tema trattato nell'articolo (o commentarlo) utilizza il form che trovi più in basso.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato (ma potrebbe essere utile per soddisfare eventuali esigenze di contatto). I campi obbligatori sono contrassegnati con un (*)


Se il post è stato interessante, condividilo con il tuo account Facebook

condividi su FB

    

Seguici su Facebook

seguici accedendo alla pagina Facebook di indebitati.it

Seguici iscrivendoti alla newsletter

iscriviti alla newsletter del sito indebitati.it




Fai in modo che lo staff possa continuare ad offrire consulenze gratuite. Dona!