Come ti riduco 172 mila euro in carta straccia – I (costosi) servizi di consulenza finanziaria delle banche

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Cinquantasei anni, istruzione da quinta elementare, una vita dedicata ai campi: nell’aprile di un anno fa qualcuno dalla filiale di Conselice della banca in cui da quarant’anni la sua famiglia aveva i risparmi gli telefonò per consigliargli di investire l’eredità del padre, 172mila euro. «Investimento ottimo e sicuro» gli fu garantito. E così l’eredità fu investita in obbligazioni di Lehman Brother (per 120mila euro) e di Merill Linch (per 52mila euro).

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La prima, colosso bancario americano, è fallita a settembre, la seconda, grande banca d’affari Usa, per cercare di limitare le perdite, si è messa sul mercato ed è stata acquistata da Bank of America. Tradotto in termini pratici per l’agricoltore conselicese signigifica che i 172mila euro di eredità del padre sono ora carta straccia. O giù di lì. E l’uomo si è rivolto all'avvocato Celestino Salami il quale ha subito presentato in Procura una denuncia-querela per truffa nei confronti del direttore della filiale conselicese e di un impiegato, ovvero di colui che tenne tutti i contatti con il risparmiatore.

La querela è finita sul tavolo del pm Gianluca Chiapponi e i due nominativi indicati sono finiti nel registro degli indagati per l’ipotesi di truffa aggravata. Va da sé che si tratta di un’indagine non facile perché occorrerà dimostrare che direttore e impiegato ben sapevano — era l’aprile 2008 — di avere in casa prodotti finanziari ad altissimo rischio di default e che prima riuscivano a piazzarli, facendo credere che si trattava di titoli dall'altissimo rendimento e ipersicuri, meglio sarebbe stato per la banca.

E’ verosimile che per giungere a delineare il futuro dell'inchiesta, il pm non possa fare altro che affidarsi a un esperto che sappia valutare quanto si poteva scommettere, nell’aprile del 2008, sulle obbligazioni della Lehman Brother (per la Merryl Linch il discorso appare ancora più difficile e complesso in considerazione anche del diverso cammino della banca d’affari statunitense, per la quale è sostanzialmente intervenuto il salvataggio).

«Voglio prodotti sicuri, non voglio rischio, quel denaro è il frutto del lavoro di una vita di mio padre e servirà per una serena vecchiaia a me e alla mia famiglia» si era raccomandato l’agricoltore all'impiegato che gli proponeva l’investimento. Sottolinea, l’avvocato Salami, nella querela, che l’impiegato ben conosceva l’agricoltore e il fatto che lui di investimenti, azioni, obbligazioni e quant’altro proprio non sapeva nulla.

Trascorrono cinque mesi e a metà settembre la Lehman Brother fallisce: è stato il più grosso crack finanziario della storia dei fallimenti a livello mondiale. Il debito della banca Usa ammontava a 613 miliardi di dollari. Sono famose le immagini degli impiegati delle varie sedi sparse nel mondo che lasciano gli uffici con gli scatoloni in mano. A tradire la banca d’affari che era stata fondata nel 1850 da tre fratelli tedeschi, commercianti di cotone, è stata la crisi dei mutui subprime o meglio dei ‘founds’ tossici ad essi collegati.

Già nel 2007 la crisi dei mutui corsari aveva indotto la Lehman a chiudere la sua banca dedicata proprio ai mutui-casa, la Bnc Mortgage. Furono tagliati 1.200 posti di lavoro e fu registrata una perdita di 25 milioni di dollari. Annota l’avvocato Salami in querela: «Doveva essere sufficiente questa circostanza, che risaliva al 2007, a indurre la banca conselicese a non proporre, soprattutto a una persona inesperta, quei prodotti Lehman Brother». Già nel secondo trimestre del 2008 la banca aveva denunciato perdite per 2.8 miliardi di dollari e il valore delle sue azioni era in continuo crollo.

E ciò che è ancora più grave — come evidenzia l’avvocato Salami — è il fatto che l’agricoltore-risparmiatore viene a sapere di aver in banca carta straccia solo nel gennaio scorso quando, su richiesta di informazioni sulla riscossione delle cedole, gli viene fissato un appuntamento con il direttore della sede di Lugo in trasferta a Conselice.

Il risparmiatore, insomma, o non aveva ascoltato alla tv le traversie della Lehman Brother o anche se lo aveva ascoltato, non aveva collegato quel colosso crollato alle sue obbligazioni. E così, a fine gennaio, informato che i suoi 172mila euro sono svaniti, il risparmiatore-agricoltore si è rivolto a un legale e ora è partita la querela. E fra poco partirà anche una citazione civile contro la banca, uno dei più grossi istituti di credito italiani ed anche europei, peraltro da mesi al centro di una vera e propria bufera a piazza Affari, legata al rischio che al proprio interno abbia molti prodotti tossici.

25 Marzo 2009 · Simonetta Folliero




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