Come non pagare i debiti e vivere felici – guida di sopravvivenza al recupero crediti

Dal 2000 in poi, il livello di indebitamento in Italia ha conosciuto tassi di crescita record, mai visti prima. Anche se, statisticamente, non siamo ancora ai livelli europei, e ben al di sotto di quelli statunitensi, da popolo di risparmiatori ci stiamo velocemente trasformando in popolo di consumatori. A rate. Rate che milioni di italiani pagano con sempre maggiori difficoltà e ritardi. Oppure non pagano affatto. Questo libro è dedicato a chi si trova in questa situazione, ma anche a chi, pur non avendo problemi oggi, vuol essere pronto ad affrontare un imprevisto o un ulteriore incremento dei tassi d'interesse, domani.

Con l'obiettivo di spiegare ai lettori quando è possibile non pagare un debito e quando invece è indispensabile farlo; come riconoscere una situazione di crisi finanziaria e come fronteggiarla; quali sono, oltre ai doveri, i diritti del debitore; come trattare efficacemente con i creditori e le loro agenzie di recupero o avvocati; che cosa sono le centrali rischi e come vi si finisce dentro.

Un manuale che fornisce gli strumenti per non perdere, o riprendere in mano, il controllo della propria situazione finanziaria, evitare di entrare nella spirale del sovraindebitamento e, se purtroppo ci si è già dentro, a uscirne con meno danni possibile. Per ricominciare a vivere Liberi dai Debiti.

Ma se quello che abbiamo recensito è stato definito dall'autore "Il primo manuale di educazione al credito", questo sito, vale a dire Indebitati.it, può allora certamente essere considerato il primo sito italiano di educazione al credito.

Concludiamo con una intervista rilasciata dall'autore al canale televisivo CNBC

Come non pagare i debiti e vivere felici - guida di sopravvivenza al recupero crediti

17 Maggio 2008 · Patrizio Oliva


Commenti e domande

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29 risposte a “Come non pagare i debiti e vivere felici – guida di sopravvivenza al recupero crediti”

  1. catanese ha detto:

    Salve , vorrei fare un commento sulle agenzie che tutelano i debitori , per me sono sono frasi fatte xchè nn tutelano un bel niente anzi ci speculano sulle disgrazie delle persone, pensate che io li contattai a questi signori per essere aiutato, successivamente mi contattarono sapete cosa mi dissero che se volevo la lore assistenza volevano 600 euro di anticipo per gestirmi due pratiche, ed il 50% di provvigione per ogni pratica che avrebbero chiuso, morale della favola quello che avrei risparmiato con il recupero credito a saldo e stralcio se lo sarebbero preso loro, ora vorrei capire qual’è l’aito che danno questi signori?

    • cocco bill ha detto:

      Ciao Catanese. Se ti va potresti aprire una discussione sulle debt agencies nel forum di indebitati.it. La tua significativa esperienza potrebbe essere d’aiuto a molto debitori. Ti saluto nella speranza di rileggerti nel forum.

  2. denny ha detto:

    Salve avevo scritto anche giorni fa e ho seguito suo consiglio . Ho da fare una domanda ancora riquardo uno vecchio mio prestito di 10.000 euro dalla banca Santander . Inizialmente volevano che li pago 12.000 euro ( 2.000 euro ) dal mio prestito iniziale se fossi non avevo pagato niente fino adesso neanche una rata , ma nn e cosi.La mia assicurazione dei sinistri aveva pagato 2.528 , 00 euro piu io 800 euro . La novità e questa : Vogliono solo 7.000 euro e subito senza interessi di mora ma anche molto meno del mio prestito iniziale . La proposta me la faranno anche scritta , se nn la pago subito la cifra dopo il limite di un mese che mi danno pagherò 12.000 euro . Non capisco devo sentirmi fortunata per la proposta ? O devo cercare di capire dove c e l imbroglio ? Ma si puo fare questo tipo di tratamento una banca come santander? aspetto Sua risposta con ansia Veramente .GRAZIE

    • cocco bill ha detto:

      Tenga presente che se fanno una proposta scritta su 7 mila euro, non possono poi richiedere, in caso di mancato pagamento, i 12 mila euro.

  3. christian ha detto:

    Sicuramente lei saprà che anche dopo una pratica di saldo e stralcio si rimane segnalati e non si puo più accedere al credito, siccome non si è mai sicuri di non aver bisogno(si rompe l’auto,ci sono spese mediche,si deve traslocare) precludersi la possibilità di credito per non pagare le rate del tv al plasma lo trovo propio da deficienti.Cosi poi come è irrealista la caricatura delle recupero crediti, forse da lei sono delle sprovvedute ma da me funzionano molto bene.
    Premettendo che chiunque possa trovarsi in difficoltà e non riuscire a pagare non vorrei che il suo libro sia un invito ulteriore a indebitarsi x futilità.
    Si chieda xkè le banche non concedano + prestiti o mutui come un tempo ?non è magari xkè si sono prese tante inculate?
    I debiti vanno pagati punto.Nessuna finanziaria punta le pistole alla tempia della gente x obbligarle a indebitarsi, si è tutti maggiorenni e responsabili.
    Una volta ci si indebitava sulla parola e si teneva fede, oggi non si tiene fede nemmeno ai contratti.
    Non vorrei che tanti sprovveduti leggendo il suo libro pensino che sia cosi facile come dica lei….
    Complimenti per la trovata cmq alzerà un bel pò di grano grazie al libro e magari aiuterà qualcuno a rovinarsi……
    Aspetto impzientemente il prossimo libro magari si intitolerà “come fare una rapina e non andare in galera”

  4. karalis ha detto:

    Brava Mina!

    E’ certo un caso che la debt agency a cui ti sei rivolta è proprio quella del dott. Luzzi, l’autore del libro. Lo sapevi?

    La vita è sempre piena di coincidenze eppoi, comunque, chi meglio di Giampaolo Luzzi può implementare le strategie descritte nel libro ….

    P.S. A proposito Mina, visto che hai contatti la debt agency, ti chiederei due cose:

    1) se hai del materiale che può essermi utile. Non mi dispiacerebbe pubblicare un articolo sui servizi erogabili da una debt agency in generale e dall’agenzia del dott. Luzzi in particolare. Io ci ho provato ma il sito è tutto in flash e documenti utili al mio scopo non ne ho trovati.

    2) sul sito c’è un link che non funziona (broken link) riferito ad una eventuale possibilità di franchising. Sarei interessata a questo tipo di attività. Nel caso puoi riferire del malfunzionamento a qualche funzionario della debt agency. Poi penserà lui ad informare il webmaster.

    Fammi sapere, l’e-mail address è chiaramente indicata nella sezione “Chi sono”.

    Ciao e grazie per l’attenzione.

  5. Romina ha detto:

    david 14 luglio 2008 at 19:08
    sono un artigianoe sono sulla crisi del fallimento, sto pagando alle banche tutti i mesi circa 1000,00 € ho circa 70000,00 euro di debiti con lo stato e con banche ma nessuno mi aiuta come posso uscire da questa situazione?

    Tanto per incominciare, se sei artigiano, NON fallisci. Almeno, questo è quello che ho letto nei libri del Luzzi. Il problema è se hai da perdere oppure no. Hai case, capannoni qualcosa intestato? I beni strumentali con cui lavori sono tuoi o in leasing?
    Il problema è che da soli è difficile gestire queste cose. Anche perchè uno o lavora o fa un lavoro non suo, molto difficile e specialistico che è quello di ristrutturare i debiti…
    Se ti può essere utile, ti racconto in breve la mia esperienza: sono rappresentante di commercio, vendo servizi per le aziende, per lo più piani formativi. Avevo un reddito di circa 60.000 € l’anno. Non me la passavo male. Poi nel 2008 il crollo del lavoro. Sono scesa a 800-1000 € il mese. Mi sono saltati il leasing dell’auto, un paio di finanziamenti personali, la carta di credito e i fidi in banca (utilizzati, finchè ho potuto, per far fronte alle varie rate mensili in attesa e con la speranza che il lavoro ripartisse…).
    Non ti dico cosa si è scatenato… basta dirti che ho già subito un pignoramento mobiliare.
    Tutto questo finchè non ho letto il libro che qui è stato abbondantemente recensito: COME NON PAGARE I DEBITI E VIVERE FELICI. Attualmente mi faccio assistere dalla prima debt agency italiana (si chiama Liberi dai Debiti). E ho riacquistato un po’ di pace. Ho una strategia. Ecco, avere un piano, una strategia, qualcuno che professionalmente ti prende per mano e ti dice cosa accadrà, cosa è possibile fare e cosa non lo è. Qualcuno che ti da una prospettiva. Questo, per me che ho 39 anni ha voluto dire ricominciare a vivere… mi sono rituffata nel lavoro a testa basta e senza “distrazioni” sto cercando di diversificare. Cercarmi nuovi mandati. Se tutto fila come deve, secondo le previsioni, tra un paio d’anni conto di rimettermi in pista.
    Spero di esserti stata utile. In bocca al lupo.
    Ciao, Mina

  6. karalis ha detto:

    david 14 luglio 2008 at 19:08
    sono un artigianoe sono sulla crisi del fallimento, sto pagando alle banche tutti i mesi circa 1000,00 € ho circa 70000,00 euro di debiti con lo stato e con banche ma nessuno mi aiuta come posso uscire da questa situazione?

    David,

    per i debiti con lo Stato puoi ottenere una rateizzazione in sei anni.

    Per quanto riguarda i debiti con le banche cerca di parlare con i responsabili delle filiali con cui hai contratto i debiti e fatti aiutare da un consulente.

    La strada che si percorre in questi casi è quella del consolidamento del debito. Rateazione di importo più basso, su un periodo di ammortamento del debito più lungo, possibilmente riducendo le banche creditrici ad una.

    Il concetto da trasmettere ai tuoi creditori è sempre lo stesso: la liquidazione dell’attività non conviene a nessuno. Specie se il tuo patrimonio personale non è tale da poter coprire tutti i debiti. E questa è una cosa che dal tuo commento non è dato sapere.

  7. karalis ha detto:

    Lorenzo 3 luglio 2008 at 23:19
    Ciao Karalis, come promesso mi rifaccio vivo appena finito di leggere il libro del Luzzi. Il problema in effetti è stato trovarlo, perchè per leggerlo una giornata è bastata (anche se dovrò rileggerlo con più calma).

    Che dire, una cosa nuova, un manuale di formazione al credito. Fatto piuttosto bene secondo me, forse il miglior libro di Luzzi. Che in sostanza accompagna per mano i debitori a decidere che vogliono fare. Mi è piaciuta la frase che conclude il 2° paragrafo del 2° cap. a pag. 70: “Insomma, si può anche fare la “furbata”, ma con un minimo di stile ed eleganza, oltre che di rispetto dei prodessionisti il cui lavoro è recuperare il tuo credito.”.

    Se si pensa che sul sito di qualche pseudo associazione consumatori a noi agenti di recupero ci definiscono “omino del recupero”.

    Qui ci sono consigli veri x debitori e creditori affinchè non perdano tempo entrambi, sul da farsi x portare a perdita il credito. A me è piaciuto tanto, anche se mi lascia un pò perplesso, ma in positivo, per la proposta di base che il libro mi sembra contenga. Quella di una professione nuova, il consulente dei debitori (debt counselor è definito nel libro). Ebbene, questa cosa, che dice Luzzi negli USA esista dal 1951, è semplicemente eccezionale nella sua semplicità. Una specie d’uovo di Colombo. Proprio non ci avrei mai pensato, ma a me sembra sia un business eccezionale.

    Ho richiesto maggiori informazioni per il franchising. Mi hanno rinviato a settembre quando dice faranno una specie di convegno-convention di tutti quelli che hanno richiesto maggiori informazioni al riguardo. Non so come la vedi tu Karalis, ma in effetti di creditori mandanti ce ne saranno 300 o forse 400 scarsi… (tra finanziarie, banche, leasing e utility) ma di debitori sotto recupero crediti, bisognosi di una consulenza seria (e non di continuare a indebitarsi a casaccio seguendo la pubblicità sui finanziamenti per ristrutturazione con cui poi non ristrutturano nulla, ma aggiungono l’ennesimo debito alla fila che già hanno) sono un esercito di svariati milioni.

    Idea geniale… semplice, ma geniale. Diavolo di un Luzzi…

    Lorenzo sono d’accordo con te, in tutto e per tutto.
    Anche io ero interessata al franchising, ma mi ero fermata alla constatazione che il link non era attivo.

    C’è tanta gente che avrebbe bisogno di una consulenza seria sulla propria posizione debitoria.
    Ma, intendiamoci. Una consulenza veramente neutrale.
    Non di quelle che portano il debitore dalla padella alla brace.

    Un saluto e a rileggerti presto.

  8. Lorenzo ha detto:

    Faccio l’agente esattoriale per tre società di recupero specializzate in crediti finanziari. Per lo più small tikets.
    Il lavoro è duro. Si corre tanto per pochi decine d’euro di provvigione a pratica (immaginatevi voi quando recupero un paio di rate da 100 € cdu quanto possa guadagnare mai…). Luzzi lo conosco per i suoi libri, oltre che per l’impegno associativo. Nell’ambiente è considerato un vero guru del recupero. Una volta è venuto anche alla convetion annuale della mia società di riferimento, quella per cui faccio i 3/4 del lavoro. Era uno spettacolo sentirlo parlare di recupero crediti esattivo, difficoltà connesse e trucchi per venirne fuori. Nei libri che ha scritto e nei discorsi che gli ho sentito fare, mi è sempre sembrato di cogliere un sincero rispetto per il debitore “vero”, quello in difficoltà ma con la voglia di rispettare i suoi impegni. Mentre è sempre stato molto duro con i “professionisti dell’insoluto”, come li definisce lui, ossia quei figli di buona donna che “si programmano l’insolvenza” e, aggiungo io, cercano di fare di tutto per mettere in difficoltà chiunque cerchi di far rispettare il diritto che loro bellamente violano. Salvo nascondersi sotto le gonnelle dell’associazione consumatori di turno, possibilmente la più ottusa e talebana possibile.
    Ecco perchè questo libro non mi sorprende più di tanto. Io stesso gli ho sentito dire che con i debitori bisogna comportarsi da consulenti, accompagnarli per mano perchè spesso non hanno la lucidità per proporre loro soluzioni concrete. Il libro non l’ho ancora letto, ma sono certo che non mi sconvolgerà più di tanto. Qualcuno, ho letto, si dice “basito”… ma non ho capito se si riferisce al titolo (che come dice Karalis è sicuramente volutamente provocatorio) oppure al contenuto. Quando avrò letto il libro, se non vi annoio, vi dico le mie impressioni.

    Vorrei cambiare argomento. Di una cosa dovresti parlare Karalis: perchè mai noi esattori facciamo le stesse cose di un rappresentante iscritto ENASARCO (km, mangiare fuori, vestiti adeguati, ecc.) e però non possiamo scaricarci tutti i costi come loro…?

    Ciao, complimenti per il blog. Dico sul serio è fatto bene. A proposito, ho letto da un’altra parte del blog un certo sandokan (il nome è tutto un programma) che faceva delle considerazioni su questo mestiere. Ecco, lui è il perfetto esempio di quei “strizzapollici” (come li definisce Luzzi), che tanto male hanno fatto e fanno a questa professione. Quella gente che fa notizia e che arriva sui media, che poi fanno di tutta l’erba un fascio e ci bollano tutti come gente poco affidabile che fa un lavoro immondo. Ricordate quando arrestarono Michele Profeta, il serial killer di Padova che faceva l’esattore? Sul Corriere della Sera parlarono di “prolungamento del suo mestiere”. Oppure i servizi di Striscia la Notizia?
    Scusate se mi sono allungato.
    Buona settimana, Lorenzo

  9. karalis ha detto:

    Il dubbio: non è che il Luzzi nello scrivere questo libro volesse raggiungere proprio questo obiettivo, visto che nonostante le sue pubblicazioni e l’associazione il settore continua sempre ad avere le sue “brave” pecore nere?

    Giovanni, nella sezione “Chi sono” c’è scritto che opero nel campo.

    Non conosco Giampaolo Luzzi, del quale però ho letto tutti i libri.

    Per quanto riguarda l’obiettivo di Luzzi, da te ipotizzato, concordo in pieno. Ed è un obiettivo che condivido: fare in modo che l’attività di agente esattoriale si svolga nell’assoluto rispetto dei debitori, senza ricorrere a strumenti vessatori o, peggio, al limite dell’estorsione.

    Come diceva Fabio, qualche commento più sopra, è necessario che l’addetto al recupero crediti venga considerato semplicemente un “Credit Counselor”, e la società di recupero crediti una “debt agencies”.

    Possiamo stare sicuri che proprio non conosci il Luzzi?

    Ma spiegami Giovanni: che problema poi ci sarebbe se anche lo conoscessi?

  10. Giovanni ha detto:

    Ho letto tutti i precedenti libri di Gianpaolo Luzzi sul recupero crediti e ho assistito anche a un paio dei suoi seminari (anche piuttosto brillanti). Come dici tu Karalis, il Luzzi ha avuto il gran merito di “codificare” la professionalizzazione di questo settore, sia con i suoi libri, sia con la fondazione e sviluppo dell’associazione di categoriana.
    Nonostante che il suo titolo mi lasciasse alquanto perplesso, ho acquistato e letto d’un fiato il libro, apprezzandolo molto per la sua completezza, chiarezza e facilità di lettura.
    Al termine della letture una certezza ed un dubbio.
    La certezza: questo libro ha contribuito a professionalizzare e moralizzare il settore del recupero crediti molto più dei precedenti del Luzzi. Infatti ha aperto gli occhi ai debitori nei confronti dei comportamenti illeciti e immorali di certi recuperatori e nel contempo ha fornito loro gli argomenti e gli strumenti per difendersi efficacemente. In questo modo ha reso difficile la vita ai “senza scrupoli” vanificando le loro richieste illegittime e le loro tecniche vessatorie.
    Il dubbio: non è che il Luzzi nello scrivere questo libro volesse raggiungere proprio questo obiettivo, visto che nonostante le sue pubblicazioni e l’associazione il settore continua sempre ad avere le sue “brave” pecore nere?
    In questo caso si tratterebbe di un’operazione strumentale, ma originale ed efficace (in linea con
    lo stile che traspare dai libri e dalle conferenze del Luzzi). Il mio dubbio Karalis è confermato da una tua precedente risposta dove affermi che sarebbe da ingenui “credere ad un ex presidente UNIREC che, con tanta disinvoltura, effettua il “salto della quaglia” e passa dall’altra parte della barricata”.
    Mi piacerebbe conoscere il tuo parere sul mio dubbio.
    Mi devo unire ai complimenti di Yuri per la tua competenza. Per caso provieni dal settore?
    Possiamo stare sicuri che proprio non conosci il Luzzi?
    Giovanni

  11. Nicola Machetti & Giampaolo Luzzi ha detto:

    Questo di Gianpaolo Luzzi è un vero e proprio manuale di guerriglia ai debiti ed educazione al credito, che fornisce gli strumenti per non perdere, o riprendere in mano, il controllo della propria situazione finanziaria, evitare di entrare nella spirale del sovraindebitamento e, se purtroppo se ne è già dentro, a uscirne con meno danni possibile, per ricominciare, finalmente, a vivere “LiberidaiDebiti”. In questa intervista, ecco il racconto di un popolo di risparmiatori in via di estinzione…
    Il nuovo libro di Gianpaolo Luzzi introduce e parla, di metodologie e soluzioni, per chi si trova ad affrontare una propria situazione finanziaria da debitore, alla luce della sua lunga esperienza professionale e del suo attuale ruolo nel settore del recupero crediti in Italia, l’autore si pone dalla parte del consumatore, fornendogli utili strumenti per affrontare situazioni del genere, lo abbiamo intervistato per scoprire come districarsi nel complesso mondo di creditori e debitori. “Come non pagare i debiti e vivere felici – Il primo manuale italiano di educazione al credito per vivere LiberidaiDebiti” è il nuovo libro di Gianpaolo Luzzi, riconosciuto come uno dei maggiori esperti italiani in gestione e recupero crediti. Lo stesso Gianpaolo Luzzi è fondatore e presidente del gruppo Studio Luzzi & Associati, come studio ha tra i suoi clienti alcune delle principali banche, finanziarie, leasing, utility e aziende commerciali italiane. Tra le sue attività anche quella di socio fondatore e past president di Unirec (Unione Nazionale Imprese Recupero Crediti), direttore editoriale di Credit Village Magazine, e con questo suo nuovo lavoro editoriale si appresta a lanciare in Italia un inedita figura professionale: il “credit counselor”.

    Il libro si presenta come un manuale di tecniche e di metodologie che trattano il tema dei debiti e dell’educazione al credito, si tratta di una delle prime edizioni che in Italia affrontano un argomento del genere. Il libro fornisce utili ed indispensabili strumenti e conoscenze, che sono di aiuto al consumatore per non perdere, o riprendere in mano, il controllo della propria situazione finanziaria. I rischi connessi ad una non oculata e conscia maniera di affrontare situazioni finanziare difficoltose, possono sfociare nel sovraindebitamento delle persone coinvolte, il libro è una vera e propria guida su come affrontare situazioni del genere, ed uscirne per poi finalmente riprendere una vita normale, tornando a vivere “LiberidaiDebiti”.

    In questa lunga intervista di Pronconsumatore, ecco il racconto di un popolo di risparmiatori in via di estinzione…

    Avvocato Luzzi, quale dimensione ha raggiunto oggi il livello di indebitamento dei consumatori italiani?
    ”Leggendo i conti finanziari del supplemento al Bollettino statistico della Banca d’Italia, relativi al quarto trimestre 2007, gli italiani, anche se un po’ meno che in passato, si indebitano sempre di più e in modo costante. Tra le rate del mutuo, auto, Tv al plasma, viaggi, dvd, ma anche e sempre di più i prestiti personali per far fronte alle necessità di tutti i giorni (cure dentistiche ad esempio, oppure sistemare altri debiti). L’indebitamento medio delle famiglie italiane è arrivato a circa 15.600 euro per nucleo familiare, pari a un ammontare complessivo di 525,74 miliardi di euro (dei quali 367 miliardi di euro solo verso il sistema bancario, sostanzialmente per i mutui). Per capirci, pari, più o meno, a 3 volte il PIL della Svizzera. Con una crescita del 9,6% rispetto allo stesso periodo del 2006. Si registra però un calo rispetto alle crescita degli anni precedenti. Con un incremento ridotto solo al 1,5% rispetto al terzo trimestre 2007. L’indebitamento quindi cresce, ma non più ai ritmi tumultuosi (a due cifre) degli anni precedenti.”

    Si può parlare, in Italia, di una situazione di sovraindebitamento, di una trasformazione da popolo di risparmiatori a popolo di consumatori? E cosa esattamente significa e comporta questo passaggio?
    Prima di parlare di sovraindebitamento, occorrerebbe chiarire un dubbio atavico, che da sempre divide, quando si parla di credito e di debiti: “Pagare a rate è sintomo di ricchezza o di povertà?”. La domanda non è peregrina. Prendete i clochard che purtroppo si trovano alla stazione o negli androni dei palazzi. Probabilmente non hanno alcun debito, ma possono dirsi ricchi? Ancora, i cittadini più indebitati in assoluto sono quelli delle due nazioni più ricche del pianeta, USA e Gran Bretagna. Se ne deduce che essere indebitati non è affatto un male in sé, ma lo è una gestione poco accorta dei propri flussi finanziari e del proprio patrimonio, ovvero il “Malgoverno” del sovraindebitamento.
    In ogni caso, che anche l’Italia si stia avviando verso gli altri modelli occidentali, credo che sia nei fatti. Le statistiche che ho citato sopra parlano anche del calo degli investimenti in BOT e Fondi d’Investimento. Ma il problema vero è che la sensazione che si respira per strada (niente di scientificamente accertabile quindi) è che di soldi in giro ce ne siano sempre meno, e che un determinato tenore di vita (non sempre particolarmente elevato, sempre più spesso appena dignitoso) ci si può permettere e mantenere solo indebitandosi.”

    Qual è il numero di pratiche, in Italia, in questo settore, e la sua opinione riguardo a ciò, vista la sua esperienza personale e professionale nel recupero crediti?
    Vede, io provengo da mondo del recupero crediti. La mia azienda, lo Studio Luzzi & Associati Srl, lavora circa 30,000 pratiche l’anno, (è una media-grande società di recupero crediti, nel cui settore esistono circa 2000 agenzie che lavorano 35.000.000 di pratiche l’anno, alle quali vanno aggiunte quelle lavorate dagli avvocati, dalle società di riscossione e quelle direttamente dai creditori… Ovviamente non corrispondono tutte ad altrettanti debitori. Lo stesso soggetto è normalmente lavorato più volte e da più service di recupero. Tuttavia ciò dimostra che in Italia c’è un discreto esercito di persone sotto recupero crediti…) e le posso assicurare che negli ultimi 3-4 anni le cose sono cambiate profondamente: il recupero è diventato molto, ma molto più difficile e più lungo. In sostanza sono aumentate le difficoltà a mantenere alte le performance dei risultati positivi, e si sono allungati i tempi di pagamento (si riesce a recuperare, ma con piani di rientro sempre più lunghi).

    Come si può considerare, allora, l’indebitamento, in termini economici? L’indebitamento in se, in termini puramente economici, significa sviluppo dell’economia (produzione, e commercio) e del tenore di vita. Ma un indebitamento incauto e scriteriato porta a ciò che è accaduto negli anni scorsi nei paesi anglosassoni, e sta accedendo attualmente a paesi come Francia e Spagna, nostre cugine storiche, dove, paesi ricchi o meno, il fenomeno del sovraindebitamento è diventato un’emergenza di tipo sociale. Questo ci dovrebbe indurre, secondo me, a fare di tutto per prevenire questo infausto epilogo.

    Come si può secondo lei prevenire una situazione del genere, di quali strumenti ci si può avvalere?
    Per prevenire, lo strumento principe non può che essere l’informazione e quindi l’educazione al credito. Una informazione fuori dai catastrofismi e dalle esagerazioni estremistiche di alcuni, ma pacata e “Informata” (con i dati alla mano e non le ideologie da dover dimostrare a ogni costo) tesa a far capire alle persone che indebitarsi può anche essere un’opportunità ma non è uno scherzo, e comporta comunque delle serie conseguenze. In alcuni casi (sempre più frequenti) non positive e piuttosto pesanti.
    Credo vada un plauso a iniziative di informazione capillare, come quella attuata dalla Regione Toscana con “Vivere a rate” convegno-spettacolo portato nei teatri, capillarmente nel territorio, per non parlare del vostro sito, Prontoconsumatore appunto. In ambito privato non c’è molto, mi vengono in mente solo “Salvadanaio” di Radio 24, (dove Debora Rosciani fa un lavoro superlativo) e il settimanale “Il Salvagente”. In entrambi la notizia spettacolo viene sacrificata a favore della notizia servizio, realmente utile all’ascoltatore e al lettore.
    Significativa, nell’ottica dell’educazione al credito, anche l’iniziativa di Assofin che, insieme all’università di Roma Tor Vergata, ha elaborato e messo gratuitamente a disposizione degli utenti il sito Monitorata.it, nel quale si inseriscono i propri dati (che dicono restano anonimi) quali stipendio, affitto, spese, e si saprà se si è nella fascia verde, che significa sicurezza, o in quella rossa del rischio. In sostanza se ci si può o meno indebitare. La speranza degli addetti ai lavori (i risk manager) è che non venga invece utilizzato per capire in base a quali parametri si può ottenere un finanziamento e, dopodiché, con l’aiuto di un mediatore creditizio “amico” (e con un pelo sullo stomaco come la pelliccia di un castoro) “provvedere” di conseguenza…

    Anche il suo libro si propone come mezzo di informazione e formazione per una corretta “Educazione al credito”?
    Molto più modestamente, anche la mia iniziativa, prima del genere in Italia, di dedicare un libro all’educazione al credito (dopo averne scritti 10 su come gestirlo e recuperarlo) credo sia piuttosto utile.

    Nel suo libro “Come non pagare i debiti e vivere felici. Il primo manuale italiano di educazione al credito per vivere LiberidaiDebiti”, quali utili strumenti può trovare ogni consumatore, lettore?
    Ritengo molti. Il principale è che finalmente si ha la possibilità di vedere il meccanismo dall’interno. Nel libro sono spiegati infatti, in maniera semplice, divulgativa, i meccanismi interni del sistema creditizio. Da quando il debito nasce a quando si sviluppa e, spesso, degenera e muore. Spiego in quali casi si può legittimamente non pagare un debito. Ma anche cosa accade davvero se si decide di non pagarne uno legittimo e dovuto: tempi e costi dell’insolvenza. In maniera schematica, quindi semplice, illustro il processo della gestione del credito, in modo da far capirne i meccanismi, anche nei loro punti deboli, che altrimenti vengono vissuti solo come stritolanti e devastanti.
    Spiego come trattare con i creditori e i loro avvocati e recuperi crediti. In sostanza, accompagno i lettori a scoprire i loro diritti come debitori, ovviamente questo libro è dedicato alla massa di coloro che vivono il debito e la sua insolvenza in maniera prevalentemente negativa, alle persone in buona fede che spesso restano stritolate dal meccanismo. Non si rivolge certamente ai professionisti dell’insolvenza, quelli che si programmano il mancato pagamento, ne più e ne meno come un ladro si programma il furto nel caveau della banca. A questi non ho nulla da dire (e ancor mano da insegnare…).

    Per chi è pensato, a chi si rivolge e come può essere utile ai consumatori un progetto come il suo libro e il sito?
    Se me lo consente, le rispondo citando una recensione sul libro che ho letto su un forum in internet: “Bellissimo libro, si legge tutto d’un fiato e poi va riletto con attenzione per applicare le cose che dice. Ho visto su Amazzon che negli USA ne pubblicano veramente tanti di libri del genere. In Italia credo sia unico e solo, ma a me sembra superlativo. Ti prende per mano e ti toglie paure e terrori atavici. Quantomeno parlo per me. Sto laureandomi in scienze economiche, avevo un piccolo lavoro ed ho fatto un prestito per comprare l’auto (da 7.000 €, niente di faraonico). Purtroppo ho perso il lavoro e così ho saltato una rata del prestito. Non vi dico cosa si è scatenato di lettere e telefonate. A ogni ora e con toni e minacce sempre crescenti. Ai miei non ho detto nulla per non farli preoccupare. e poi sarebbe stato inutile perchè papà è pensionato e mamma casalinga. Insomma, sono arrivati a minacciarmi che pignoravano la pensione di papà! Poi ho letto questo libro. Ho capito che oltre ai doveri ho anche svariati diritti. Ho iniziato una trattativa con questa gente. Ho approfittato dei loro punti deboli (scoperti grazie al libro) e con le tecniche suggerite dal libro ho ottenuto una dilazione favolosa, senza ulteriori interessi o spese, che posso sostenere con i lavoretti (baby e dog sitter) che faccio. Grande libro. Grazie Luzzi!!”
    Ecco, tra gli altri, a chi si rivolge il libro. Oltre che, naturalmente a tutti coloro che vogliono prevenire i problemi e decidono di leggere a titolo preventivo…
    Altro merito da ascrivere al libro, credo sia quello di aver lanciato una professione innovativa in Italia, quella del Debt Counselor che lavora nelle debt agencies. Professione che negli USA esiste da svariati decenni (l’associazione di categoria è nata nel 1951) e che ha un ruolo fondamentale per chi, come spesso accade, quando si trova nei debiti si trova anche disperatamente solo a doverli affrontare…
    In Italia chi ha il problema di dover gestire una situazione debitoria ha come riferimento solo una struttura istituzionale: il Fondo Antiusura, gestito in maniera associativa, solidaristica. Fondamentale e importante, ma non sufficiente. Inoltre non è detto che il problema sia di un’entità tale da rientrare nei parametri del fondo (che finanzia massimo 25.745 €, i vecchi 50 milioni di lire). Ovvero di una complessità tale da non aver bisogno di tutta una serie di figure professionali dedicate.”

    Come funziona, e quali vantaggi comporta per i consumatori, una debt agency? Con una debt agency si ha tutto questo: l’esperto che risolve direttamente o che fa da regista con le varie strutture di esperti specifici che necessita la pratica. Inoltre, a parte un modestissimo fondo spese iniziale (per far fronte alle spese vive dell’agenzia e, al contempo, tener lontani i perditempo) si ripaga con il risparmio che fa ottenere all’assistito e comunque a problematica risolta definitivamente. Nessuna soluzione, nessun pagamento.
    Quello che sicuramente si deve evitare, perchè piuttosto pericoloso, sono quei mediatori creditizi che promettono la soluzione di ogni problema facendo indebitare ulteriormente il cliente (ed incassando loro laute provvigioni da entrambe le parti, cliente e finanziaria erogatrice). La filosofia di base con cui si muove una debt agency come LiberidaiDebiti è invece quella di risolvere definitivamente tutti problemi e prevenirli per il futuro.

  12. karalis ha detto:

    Bravo Fabio, ben detto.

    Senza ricorrere a termini non comprensibili ai non addetti ai lavori, e cioè al target di lettore a cui mi rivolgo con questo blog, è quanto ho scritto nel mio profilo, sezione “chi sono”.

    ” … ma affianco anche i debitori nei rapporti, spesso tormentati, con le società di factoring (richiesta stralci per situazioni particolari e/o piani di rientro personalizzati) e nella predisposizione di pratiche finalizzate alla cancellazione e/o rettifica dei dati presenti nei Sistemi di Informazioni Creditizie (SIC)”.

    Il tuo intervento mi conferma che quella intrapresa non è una strada sbagliata.

  13. fabio ha detto:

    Prima di parlare di sovraindebitamento, occorrerebbe chiarire un dubbio atavico che da sempre divide le genti quando si parla di credito e di debiti: “Pagare a rate è sintomo di ricchezza o di povertà?”. La domanda non è peregrina. Prendete i clochard che purtroppo si trovano alla stazione o negli androni dei palazzi. Probabilmente non hanno alcun debito, ma possono dirsi ricchi? Ancora, i cittadini più indebitati in assoluto sono quelli delle due nazioni più ricche del pianeta, USA e Gran Bretagna. Se ne deduce che essere indebitati non è affatto un male in sè, ma lo è una gestione poco accorta dei propri flussi finanziari e del proprio patrimonio, ovvero il “malgoverno” del sovraindebitamento.
    Questo libro compie una grande opera di educazione dei consumatori, tanto carente in Italia, ed inoltre lancia una professione innovativa, quella del Credit Counselor che lavora nelle debt agencies. Non è cosa da poco per chi, come spesso accade, quando si trova nei debiti si trova anche disperatamente solo a doverli affrontare. Fabio

  14. karalis ha detto:

    Credevo di conoscere tutti i libri del dott. Luzzi che, condivido con lei Karalis, ha avuto il gran merito di “codificare” la professionalizzazione di questo settore in questi ultimi 10/15 anni. Per la verità non solo con le sue pubblicazioni, ma anche con la fondazione e sviluppo dell’associazione di categoria, che credo abbia presieduto per una decina d’anni 8più o meno). Associazione che, sia detto per inciso, non credo raccolga tutti i “buoni” del settore, lasciandone fuori i “cattivi”, ma che ha comunque sicuramente contribuito a svecchiare la normativa nel settore.
    Dicevo che credevo di conoscerli tutti i 10 libri di Luzzi, ma apprendere che ne ha scritto uno con un titolo del genere… mi lascia veramente basito. Sospendo ogni giudizio non avendolo letto, ma ritengo il titolo inaccettabile…
    Cordialità
    Marco

    Il titolo suscita perplessità, certo. Soprattutto se si conosce la storia di Giampaolo Luzzi.

    La domanda che sorge spontanea è: “Ma Luzzi è passato al “”nemico”?”.

    In un commento un pò più in alto ho cercato di fornire una spiegazione plausibile.

    Che, sono comunque d’accordo con te (qui ci diamo del tu, è un’abitudine e chiedo scusa per questo) lascia forse il tempo che trova.

    Ma tant’è …

  15. Marco ha detto:

    Credevo di conoscere tutti i libri del dott. Luzzi che, condivido con lei Karalis, ha avuto il gran merito di “codificare” la professionalizzazione di questo settore in questi ultimi 10/15 anni. Per la verità non solo con le sue pubblicazioni, ma anche con la fondazione e sviluppo dell’associazione di categoria, che credo abbia presieduto per una decina d’anni 8più o meno). Associazione che, sia detto per inciso, non credo raccolga tutti i “buoni” del settore, lasciandone fuori i “cattivi”, ma che ha comunque sicuramente contribuito a svecchiare la normativa nel settore.
    Dicevo che credevo di conoscerli tutti i 10 libri di Luzzi, ma apprendere che ne ha scritto uno con un titolo del genere… mi lascia veramente basito. Sospendo ogni giudizio non avendolo letto, ma ritengo il titolo inaccettabile…
    Cordialità
    Marco

  16. karalis ha detto:

    per Andrea e Filippo.
    Salutatemi tanto tanto caramente Giampaolo.

  17. Filippo ha detto:

    Il titolo di questo libro mi sembra un’idea estremamente originale se non geniale. Non avevo mai letto nulla di Luzzi prima d’ora (purtroppo è il caso di dire), pur conoscendolo come uno dei massimi esperti del recupero crediti. Quando ho saputo dell’uscita di questo nuovo libro non ho resistito però all’impulso di acquistarlo e leggerlo. Volutamente provocatorio nel titolo, è un vero manuale per la sopravvivenza per chi si trova a dover fare i conti con i tempi difficili che stiamo attraversando. Sono un recuperatore di crediti e trovo molto intelligenti tutti i consigli che vengono dati ai soggetti indebitati, in particolar modo laddove si parla dell’opportunità che costituisce il service di recupero per il debitore che deve e vuole risolvere i suoi problemi economici. Ben fatto Luzzi!

  18. Andrea ha detto:

    Sono un funzionario di un’azienda di riscossione e mi occupo di recupero crediti.
    Questo botta-risposta tra gentiluomini e gentildonne mi sembra alquanto sterile.
    Il Titolo del libro è palesemente provocatorio, vuole educare il lettore-debitore a districarsi nel mondo dei debiti ora organizzandosi, ora tutelandosi, da false pretese. L’intento dell’autore è indubbiamente ambizioso, ma riesce con semplicità a tracciare delle linee guida, delle strategie per reagire all’indebitamento e a combatterlo in modo organico e propositivo, non più da vittima sacrificale. E’un manuale attuale, pratico, si presenta come prontuario per il consumatore-contribuente, invitandolo ora a fare dei veri e propri “conti della massaia”, ora elevandolo al rango di stratega delle proprie attitudini di entrata ed uscita monetaria. Naviga nel mondo del sovraindebitamento italiano disparando dalla carta revolving, alla multa, al piccolo prestito, edulcorando ma non troppo il rapporto dell’utente con i propri debiti. SI PUO’ SEMPRE INVERTIRE LA ROTTA….

  19. karalis ha detto:

    ……
    Invece Karalis devo dirti che sei forte. Si vede che sei dentro le problematiche del recupero crediti… ma sarai mica tu l’autore del libro mito che mi ha cambiato la vita?

    Grazie per il forte Yuri, ma non sono io l’autrice del libro che ti ha cambiato la vita. Magari.
    L’autore lo trovi qui.

    Come vedi un sito in flash. Elegante e tutt’altra cosa rispetto a questo da poveracci.

    Se hai problemi di tasse vedrai che sul sito di Luzzi troverai il modo per risparmiare anche su quelle….

    Visto che ti interessi di recupero crediti, gli articoli in tema li trovi tutti qui. Ci sono da tempo, anche se non te ne sei accorto.
    Un saluto Yuri e, mi raccomando, non indebitarti troppo ora che sai come sfangare i debiti …

  20. Yuri ha detto:

    La predicozza di “prestiti” è fortissima: in questi anni si è ingrassato bene bene sull’indebitamento altrui e poi si mette in cattedra e fa il moralista… Cosa aspettano a fare una legge per togliere di mezzo del decine di migliaia di mediatori sullo stile di quello che ci ha fatto vedere Striscia la Notizia? Ve le ricordate quelle trasmissioni? 500 € a botta con la promessa di finanziare l’infinaziabile… e intanto il disgraziato strangolato dal bisogno, tutto speranzoso di poter aver una piccola boccata d’ossigeno (salvo poi, se otteneva davvero il prestito, strozzarsi ancora di più), si levava gli ultimi spiccioli di tasca per ingrassare il mediatore che gli prometteva mari e monti… Magari lo stesso che adesso si mette in cattedra a moraleggiare su titoli di libri che insegnano ai debitori difendersi…
    Invece Karalis devo dirti che sei forte. Si vede che sei dentro le problematiche del recupero crediti… ma sarai mica tu l’autore del libro mito che mi ha cambiato la vita?

  21. Prestiti ha detto:

    Devo dire che ritengo immorale un libro che insegna a non ripagare i finanziamenti contratti. Che senso ha? Chi ottiene un prestito ha il dovere legale, ma ancora prima morale, di ripagarlo fino all’ultimo centesimo con gli interessi. Gli unici prestiti da non restituire sono quelli fatti dagli strozzini o da chi opera al di fuori delle regole stabilite dalla Banca d’Italia.

  22. karalis ha detto:

    Devo dire che ritengo immorale un libro che insegna a non ripagare i finanziamenti contratti. Che senso ha? Chi ottiene un prestito ha il dovere legale, ma ancora prima morale, di ripagarlo fino all’ultimo centesimo con gli interessi. Gli unici prestiti da non restituire sono quelli fatti dagli strozzini o da chi opera al di fuori delle regole stabilite dalla Banca d’Italia.

    Il titolo è, probabilmente, solo una scelta editoriale e di marketing per aumentare le vendite. Su questo, a mio parere, andrebbe impostata una eventuale discussione. Direi che ci troviamo di fronte ad una sorta di pubblicità ingannevole. E se qualche peccato veniale può essere imputato all’autore, proprio di questo si tratta.

    Giampaolo Luzzi ha scritto molti libri di successo, tutti destinati agli operatori di recupero crediti. Da questo punto di vista il Luzzi ha avuto il grande merito di aver contribuito, in maniera determinante, alla formazione di una classe di addetti al recupero crediti adeguatamente preparata e professionale. Ben lontana, per intenderci, dalla figura del gretto agente esattoriale che ancora oggi rimane fissata nell’immaginario collettivo.

    Evidentemente, e qui veniamo al peccato veniale, i debitori (e quindi i potenziali acquirenti del libro) sono ben più numerosi degli addetti al recupero crediti. Allora perchè non scrivere un libro che potesse avere un titolo un pò ambiguo, intrigante e che potesse suscitare qualche illusoria aspettativa nel debitore più incallito?

    E questo ha fatto il Luzzi. Del resto solo un non addetto ai lavori avrebbe potuto ingenuamente credere ad un ex presidente UNIREC che, con tanta disinvoltura, effettua il “salto della quaglia” e passa dall’altra parte della barricata.

    In sostanza il libro in questione afferma che potrai vivere felicemente e senza ottemperare agli obblighi contratti se e solo se:
    1) non sei nelle condizioni di poter lavorare (affetto da invalidità permanente e non temporanea o da malattia incurabile e conclamata;
    2) non hai beni mobili ed immobili nella tue disponibilità;
    3) non hai, in prospettiva, nessuna eredità in vista. I tuoi genitori, cioè, non possiedono nulla e devi essere sicuro che non ci sia in giro qualche “zio d’America”.

    Ciò detto, allora, l’appunto da sollevare a Giampaolo Luzzi sarebbe propriamente questo:
    in siffatte condizioni, come potrebbe mai un debitore inadempiente vivere felicemente?

    Spero di essere stata chiara.

    P.S. Agli strozzini non bisognerebbe mai rivolgersi. Se poi lo si fa, la rettitudine morale richiederebbe che, comunque, allo strozzino andrebbero restituiti almeno il capitale ricevuto e gli interessi legali … Nemmeno quelli, beh, mi sembra un pò troppo.

  23. Piero ha detto:

    Io ho letto il libro del Dott. Luzzi ed anche il commento e l’articolo di Karalis. Purtroppo, come credo molti altri in italia in questo momento, mi trovo nelle condizioni di dover mettere in pratica i suggerimenti del libro, e sto chiaramente approfondendo la ricerca e le mie letture sull’argomento. Ho trovato una discordanza tra il libro e l’articolo di Karalis: lui dice che le società di recupero non Unirec acquistano i crediti, mentre nel libro si dice che l’acquisto di crediti è riservato solo a determinate società finanziarie con determinate caratteristiche… chi ha ragione?
    Io comunque consiglio la lettura del libro del Dott. Luzzi a tutti. Se è vero che per le cartelle esattoriali spesso si riesce a fare ben poco, per il resto ho trovato tanti spunti interessanti.

  24. karalis ha detto:

    Un nuovo modo di analizzare quello che è oramai uno dei problemi più gravi che affliggono le famiglie italiane: il sovraindebitamento. Finalmente un libro che parla di questo argomento con una serie di consigli utili, pratici e reali per gestire al meglio le situazioni difficili che si vengono a creare. Da non perdere.

    Spero, Antonio, che tu non sia Gianpaolo Luzzi (sarebbe troppo onore) o un funzionario della Franco Angeli ;-)

    Comunque qualche consiglio meno autorevole, ma in compenso gratuito, si può trovare anche in questo articolo.

    Che seppure non prometta la felicità, nè la sanatoria su tutti i debiti, vale la pena di leggere ….

  25. antonio ha detto:

    Un nuovo modo di analizzare quello che è oramai uno dei problemi più gravi che affliggono le famiglie italiane: il sovraindebitamento. Finalmente un libro che parla di questo argomento con una serie di consigli utili, pratici e reali per gestire al meglio le situazioni difficili che si vengono a creare. Da non perdere.

  26. Yuri ha detto:

    Il libro l’ho acquista e letto. E’ una cosa del tutto nuova e mi viene difficile spiegare la genialata di una cosa del genere. In sostanza nel libro, senza falsi moralismi e senza giudizi, ti mette in condizioni di decidere se vuoi pagare i tuoi debiti oppure no. Se non paghi sappi che ti accadono alcune cose. Te lo puoi permettere? Ma se decidi di pagare, ti porta per mano a scoprire un mondo del tutto sconosciuto ai più (almeno a me che sono impiegato pubblico, ne anche me lo immaginavo) di crediti compratyi e venduti, di politiche dei creditori. Ma lo sapete che ci sono alcuni crediti per i quali mai il creditore farebbe un’azione legale? Insomma, leggetelo e poi mi direte…

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