Ciao, Ciccio …
"Ego coniugo vos in matrimonium, in nomine Patris et filii et Spiritus Sancti"
Era così che mi sposavi a tua sorella. O meglio, era così che la sposavo in ogni settembre, quando settembre aveva ancora il sapore di vacanze e vendemmia.
Un asciugamani al posto della pianeta ed una sciarpa come stola. Non nascondevano la prima offesa che ti era stata inflitta: ma allora, per gioire, bastavano due biscotti Maria farciti di Nutella ed una coppa di gazzosa, che fingevamo fosse champagne.
Ciao Ciccio. Torneremo ancora a tirar calci ad una palla, tu Sivori ed io Tacchi, in quel balcone che a noi, così piccoli, sembrava San Siro.
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