Ci siamo abituati ad essere ricchi

Ci siamo abituati a essere ricchi. Non solo, ci siamo abituati - senza davvero rendercene conto - a essere felici solo quando possiamo spendere la nostra ricchezza, piccola o grande che sia. L'illusione è quindi di stare bene solo quando si compra qualcosa di nuovo, che sia un vestito o una gita fuori porta, un happy hour o un iPhone. E forse le cose stanno anche peggio di così. Ormai proviamo felicità solo quando scegliamo, e quando abbiamo comprato ormai non ci interessa più quello che stringiamo tra le mani.

Oltre che falso e ingannevole questo modello di vita non può più esser sostenuto in un momento di crisi internazionale come quello in cui viviamo ormai da anni. È quindi arrivata l’ora di riscoprire una cultura della povertà che non sia miseria, ritrovando il piacere di custodire i propri averi senza sperperarli in desideri superflui, spezzando il luogo comune “ricco, allora felice” e liberando la ricerca della felicità dalle logiche della mercificazione. Per riportarla a quella dei sentimenti. Per uscire da un vicolo cieco esistenziale che sta spegnendo la luce sul nostro futuro.

di Andrea Pomella

10 Settembre 2012 · Annapaola Ferri




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2 risposte a “Ci siamo abituati ad essere ricchi”

  1. MaxBR ha detto:

    Da anni sono sommerso da debiti verso equitalia 7000 € molti dei quali hanno più di dieci anni ma cambiando spesso residenza non sono a conoscenza se ci sono stati degli atti interruttivi alla prescrizione, ed anche circa 50.000 euro con banche e finanziarie contratti quasi una decina di anni fa, risulto proprietario di tre macchine e una moto per un totale di circa 15.000 euro di valore.

    Vivo insieme alla mia compagna da quasi quattro anni e vorrei portare la residenza al mio appartamento preso in affitto in giugno scorso facendo stipulare il contratto alla mia compagna, in questa abitazione vi sono degli oggetti d’antiquariato (macchine da scrivere, macchine fotografiche, telefoni, radio) tutti oggetti appartenuti al mio padre defunto.

    Insieme a noi vive anche mia madre che è stata amministratrice di una cooperativa fallita nel 2011 ed anch’essa ha diversi debiti scaturiti dalla cooperativa da lei gestita.

    La mia compagna è titolare di azienda con debiti per mancato versamento IVA ma non ha nulla a lei intestato oltre al contratto di affitto e dei suddetti oggetti che vi sono in casa.

    Tenuto conto che ho lavorato alle dipendenze circa un anno e mezzo senza ricevere nessuna richiesta da parte dei creditori e che eventualmente una richiesta da parte di Equitalia potrei definirla facendo una rateazione, mi spaventa maggiormente il debito contratto con le banche (anche se son passati quasi dieci anni).

    Le mie domande sono le seguenti :

    – Potrei iscrivermi alla Camera di Commercio come ditta individuale per avviare un attività imprenditoriale?

    – Come posso salvaguardare gli oggetti di antiquariato appartenuti a mio padre?

    – Possono pignorarmi macchine e moto?

    – Un domani abbiamo intenzione di sposarci, cosa conviene fare prima del matrimonio?

    – Se dovessimo pensare ad un atto di comodato per me e mia madre, come potremmo risolvere l’eventuale aggressione da parte di Equitalia per il mancato versamento Iva della mia compagna? Azzardo a dire… Si potrebbe fare un atto di comodato per tutti e tre in modo da “coprirsi” l’un l’altro?

    – Tenuto conto che l’abitazione è composta da un piano terra e un sotterraneo e che potrebbero essere due abitazioni distinte e separate, potrei spostare i suddetti oggetti d’antiquariato al sotterraneo in modo da non far entrare l’ufficiale giudiziario? oppure ha facoltà di girarsi tutta l’abitazione? Si potrebbe dire che al piano inferiore vi abita altra gente?

    – L’erario potrebbe chiedere un istanza di fallimento all’azienda di cui è titolare la mia compagna?

    • Ludmilla Karadzic ha detto:

      Il contratto di locazione deve essere intestato ad un soggetto non debitore, se si vuole tutelare quanto contenuto nell’immobile.

      Il locale dove eventualmente depositare quanto appartenuto a suo padre deve essere catastalmente individuato con numero civico (o interno) proprio. Non può risultare una pertinenza dell’appartamento al piano terra, se si vuole precludere l’ispezione all’ufficiale giudiziario.

      I contratti di locazione e/o comodato devono essere registrati. Il che esclude la possibilità di triangolazioni sullo stesso bene.

      L’erario può effettuare qualsiasi azione finalizzata ad ottenere il rimborso dei crediti vantati: pertanto, anche la presentazione di un’istanza di fallimento del debitore.

      I veicoli di proprietà del debitore sono pignorabili, naturalmente. Ma, affinchè l’azione non si risolva in un ulteriore aggravio di spese anticipate dal creditore (perizie, custodia, rapido deprezzamento nel tempo ed impossibilità di vendita all’asta a prezzo non vile) vi si ricorre solo in caso di beni di valore. Ad esempio, Equitalia preferisce disporre il fermo amministrativo, senza procedere a pignoramento ed espropriazione.

      Può senz’altro iscriversi alla Camera di Commercio.

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