Cessione del quinto » Scopriamo luci ed ombre di questa importante forma di prestito personale

Cessione del quinto » Scopriamo luci ed ombre di questa importante forma di prestito personale

La cessione del quinto è un'importante forma di prestito personale: ma quali sono le sue finalità? E' rischioso? Come può tutelarsi il consumatore? Oltre a rispondere a queste fondamentali domande, approfondiamo la questione nel prosieguo dell'articolo.

La cessione del quinto dello stipendio o della pensione rappresenta una particolare forma di prestito personale che consente di ottenere della liquidità restituendo l’importo ricevuto attraverso l’addebito della rata direttamente in busta paga o sulla pensione.

Con il termine “cessione” si indica infatti il prelievo diretto dalla fonte di reddito del soggetto richiedente, mentre con l’espressione “del quinto” viene definito il limite massimo della rata, che in genere non potrà superare un quinto dello stipendio netto o della pensione del richiedente.

I prestiti con cessione del quinto sono rivolti esclusivamente a lavoratori dipendenti e pensionati.

I soggetti che possono accedere ai prestiti con cessione del quinto sono esattamente tre: dipendenti pubblici statali, dipendenti privati a tempo indeterminato che abbiano maturato una minima anzianità lavorativa e i pensionati INPS e INPDAP.

In questi casi si farà una distinzione tra cessione del quinto dello stipendio e cessione del quinto della pensione. Sono invece esclusi da questa tipologia di prestito i lavoratori autonomi.

In linea generale anche i lavoratori con contratto a progetto o a tempo determinato non possono richiedere presiti con cessione del quinto. Tuttavia alcune banche possono concedere ai dipendenti a tempo determinato delle somme di denaro limitate, concordando che i piani di rientro non superino il termine del contratto lavorativo.

Le garanzie necessarie per la cessione del quinto sono molte meno rispetto ai prestiti tradizionali.

A differenza di altre forme di finanziamento, la cessione del quinto per dipendenti e pensionati non ha bisogno di particolari garanzie, come ad esempio l’ipoteca o la fidejussione: per questo motivo possiamo dire che la cessione del quinto dello stipendio o della pensione rientra nella particolare tipologia dei prestiti chirografari.

L’ammontare del TFR maturato dal lavoratore dipendente e l’ammontare della pensione rappresentano una tutela sufficiente per il finanziatore anche in caso di perdita del lavoro, di infortunio o decesso del debitore.

Inoltre, la restituzione della rata attraverso trattenuta in busta paga o sulla pensione riduce a zero il rischio di insolvenza del cliente e il bisogno di attuare specifiche procedure di controllo sulla regolarità dei pagamenti.

Le tipologie di assicurazione necessarie al fine di ottenere la concessione della cessione del quinto come prestito personale

Vediamo quali sono le tipologie di assicurazione necessarie al fine di ottenere la concessione della cessione del quinto come prestito personale.

Nella cessione del quinto per pensionati e dipendenti il rischio di insolvenza è molto basso, infatti in fase di istruttoria non sono mai richieste le motivazioni del finanziamento.

In compenso, per i prestiti con cessione del quinto è obbligatoria una doppia assicurazione sul credito, a tutela del rischio vita del cliente e del rischio impiego (perdita del lavoro).

Inoltre, per quanto riguarda i pensionati, in caso di cessione del quinto della pensione l'assicurazione vita è obbligatoria

Nel caso dei prestiti per pensionati e della cessione del quinto della pensione è prevista l'assicurazione vita obbligatoria, che copre il debito residuo in caso di decesso dell’intestatario del prestito. In questo modo, l’estinzione del debito ricadrà sulla compagnia assicurativa e non sui familiari del pensionato.

L'assicurazione vita nella cessione del quinto ha un costo che varia a seconda dell’età e del sesso del pensionato. In genere quelle per le donne costano meno a causa della maggiore aspettativa di vita del sesso femminile. Con l’aumentare dell’età crescono però anche i costi delle polizze assicurative, che rappresentano una delle voci che pesano maggiormente sul costo complessivo dell’operazione.

Per quanto concerne i dipendenti, invece, nel caso della cessione del quinto dello stipendio sono due le polizze obbligatorie: rischio vita e rischio impiego.

La cessione del quinto per lavoratori dipendenti prevede la stipula obbligatoria di due diverse polizze assicurative: una rischio vita, obbligatoria per tutti, e l’altra rischio impiego richiesta a discrezione della banca o della società finanziaria prescelta.

Infatti, in caso di perdita improvvisa del lavoro il pagamento della rata avverrà accedendo direttamente al TFR cumulato.

La normativa vigente prevede che il debitore non possa chiedere alcun anticipo sul TFR per tutta la durata del finanziamento, in questo modo il debito sarà estinto anche in caso di licenziamento.

A tal proposito occorre precisare che al momento della delibera della richiesta, l’istituto di credito effettua anche dei controlli per verificare l’affidabilità dell’azienda del lavoratore dipendente, basandosi su parametri quali il numero di dipendenti o l’ammontare del capitale sociale.

I documenti necessari ad ottenere il prestito tramite cessione del quinto

Nel paragrafo che segue, vediamo quali sono i documenti necessari ad ottenere il prestito tramite cessione del quinto.

Per ottenere un prestito con cessione del quinto è necessario presentare busta paga o cedolino della pensione, oltre al consenso dell'azienda.

I documenti necessari per richiedere un prestito con cessione del quinto variano a seconda dei soggetti interessati, ovvero: la pubblica amministrazione, l’ente pubblico o privato, l’ente pensionistico, la compagnia assicuratrice.

In linea generale il richiedente deve fornire tutti i dati anagrafici, dati personali, informazioni reddituali e tutti i dati relativi alla specifica posizione lavorativa o pensionistica.

I documenti essenziali per accedere alla cessione del quinto sono:

  • il certificato di stipendio (solo nel caso di lavoratori dipendenti) con l’indicazione della data di assunzione, della retribuzione lorda e netta e il TFR maturato, le eventuali trattenute o pignoramenti già presenti sullo stipendio;
  • l’ultima busta paga o cedolino della pensione;
  • il consenso dell’azienda, che si impegna ad effettuare i pagamenti con delega a favore del datore di lavoro per prelevare dallo stipendio l’importo della rata.

I numeri della cessione del quinto: durata importi erogabili e spese

Nel paragrafo successivo, analizzeremo da vicino tutti i numeri che ruotano attorno alla cessione del quinto; dalla durata dell'erogazione, passando per gli importi fino alle spese da onorare.

La cessione del quinto non ha un massimo erogabile fisso, ma dipende dal tuo stipendio o pensione.

La durata varia in base all'età.

Per un prestito con cessione del quinto, il massimo erogabile è strettamente legato all’ammontare dello stipendio o della pensione, al TFR e all’anzianità lavorativa maturata.

Infatti all’aumentare di queste tre variabili aumenteranno anche le possibilità di ricevere delle somme più elevate.

Nella maggior parte dei casi l’ammontare della rata di rimborso non può eccedere la quinta parte dello stipendio netto mensile.

Tuttavia esistono delle eccezioni.

Infatti, per ottenere una somma maggiore è possibile valutare anche la possibilità di elevare l’importo della rata mensile fino ad un massimo di due quinti dello stipendio, per un totale non superiore al 40%.

In questo caso particolare si parlerà di cessione del doppio quinto e bisognerà sottoscrivere un contratto di delega di pagamento che impegnerà l’altro quinto dello stipendio.

Nel caso dei pensionati, la durata massima della cessione del quinto è in parte influenzata anche dal fattore età. Infatti, per le richieste di finanziamento decennali avanzate da soggetti più in là con l’età bisognerà preventivare dei rincari sulle coperture assicurative.

Comunque, come tutti i prestiti, anche la formula della cessione del quinto presenta dei costi, oltre agli interessi.

Infatti, prima di sottoscrivere un contratto di prestito con cessione del quinto è bene valutare non solo l’importo della rata, ma anche tutte le altre voci di spesa previste per questa particolare forma di finanziamento, come: gli interessi applicati, le spese di istruttoria, le spese assicurative e le eventuali commissioni bancarie.

Le spese di istruttoria sono tutti i costi relativi alla valutazione e alla gestione della domanda che il soggetto erogatore pone a carico del richiedente. Nella cessione del quinto vengono in genere pagate in un’unica soluzione al momento dell’erogazione del finanziamento.

Le spese assicurative sono relative al costo delle coperture assicurative richieste e vengono versate attraverso una trattenuta dall’importo netto erogato.

Le commissioni bancarie rappresentano un altro costo a carico del richiedente e sono anch’esse trattenute dall’importo netto erogato.

Il TAN, Tasso Annuo Nominale, che rappresenta il tasso di interesse applicato dalle banche all’importo lordo del finanziamento ed espresso in valore percentuale e su base annua. Viene utilizzato per calcolare l’ammontare del finanziamento netto.

Il TAEG, Tasso Annuo Effettivo Globale, è il tasso di interesse al quale i flussi di erogazione verso il cliente, al netto delle spese, eguagliano i flussi di rimborso ed è comprensivo di oneri accessori come le spese di istruttoria e le commissioni bancarie, che sono a carico del cliente.

A tal proposito occorre precisare che la maggior parte degli istituti escludono dal calcolo del TAEG l’ammontare delle spese assicurative.

Concludendo, i vantaggi della cessione del quinto sono diversi, tra cui le maggiori possibilità di ottenere la liquidità .

Uno dei vantaggi garantiti dalla cessione del quinto dello stipendio o della pensione riguarda l’elevata possibilità di ottenere l’importo richiesto. Le caratteristiche di questa formula di credito, infatti, la rendono poco rischiosa per le banche, le quali la concedono con minore difficoltà rispetto ai prestiti tradizionali.

In molti casi, la maggior parte delle banche ed istituti di credito concedono questi tipi di finanziamenti anche a persone con una storia creditizia non perfetta.

Inoltre, come molte altre forme di finanziamento, è possibile presentare la propria richiesta anche via web consultando le tante soluzioni per la cessione del quinto on line.

I motivi di insolvenza nel caso di prestito con cessione del quinto

I motivi di insolvenza, nel caso di prestito con cessione del quinto, possono essere numerosi: dalle rate non pagate al licenziamento, vediamo come deve muoversi il consumatore.

Innanziutto, vediamo cosa succede in caso di rata non pagata?

In caso di cessione del quinto e rata non pagata bisogna fare una distinzione in base alle cause del ritardo.

Nel caso di ritardi nel pagamento di una o più rate di una cessione del quinto, riconducibili a qualsiasi causa, il soggetto finanziatore potrà chiedere gli interessi di mora, così come definiti nel contratto di prestito.

Se il ritardo è dovuto alla perdita del lavoro, o alla sospensione o riduzione dello stipendio, la banca o la società finanziaria potrà considerare risolto il contratto indipendentemente dalla presenza di una copertura assicurativa. Nel caso di una copertura assicurativa l’assicurazione potrà avvalersi della garanzia sul TFR e, in caso di eccedenze, il cliente sarà tenuto a rimborsare il debito residuo.

Se il mancato versamento della rata è riconducibile a problemi amministrativi dell’azienda, occorre segnalare la situazione al finanziatore inviando le buste paga con l’evidenza delle trattenute per dimostrare che il mancato pagamento è dovuto ad un errore dell’azienda.

In caso di cessione del quinto e cessazione del rapporto di lavoro, invece, è la polizza rischio impiego che ti tutela.

In caso di cessione del quinto e cessazione del rapporto di lavoro occorre specificare la motivazione.

Nei casi di licenziamento e fallimento dell’azienda, sarà comunque dovere del datore di lavoro trattenere dal TFR maturato dal dipendente la somma necessaria ad estinguere, o almeno a ridurre, il debito maturato e versarla direttamente alla banca.

Se la somma versata non è sufficiente ad estinguere il debito, in assenza di un nuovo rapporto di lavoro, si verifica un caso d’insolvenza. Nei casi in cui la perdita dell’impiego è dovuta ad un licenziamento per giusta causa, la Compagnia di Assicurazione può anche decidere di non di pagare l’indennizzo alla banca, che di conseguenza non può che mettere a sofferenza il credito registrando la passività sui suoi bilanci.

Se la compagnia assicuratrice ha risarcito la banca, avrà comunque la possibilità di rivalersi sul dipendente e, nel caso in cui il lavoratore abbia trovato una nuova occupazione, costringerlo a risarcire l’assicurazione per l’importo versato.

Se, al contrario, la perdita del lavoro è dovuta a motivazioni non riconducibili alla cattiva condotta del lavoratore ma al fallimento dell’azienda, sarà necessario l’intervento della compagnia assicuratrice con cui si è stipulata la polizza obbligatoria rischio impiego.

L’insoluto verrà segnalato comunque alle centrali rischi finanziari e il datore di lavoro verrà etichettato come un cattivo pagatore, con inevitabili limitazioni in caso di future richieste di accesso al credito.

Comunque, anche in caso di cessione del quinto è possibile richiedere l'estinzione anticipata. Occhio alle penali però!

Chiedere l'estinzione anticipata è possibile anche in caso di cessione del quinto per dipendenti e pensionati, ma nella maggior parte dei casi prevede il pagamento di una penale di estinzione anticipata, che dovrà essere chiaramente indicata nel contratto e non potrà superare l’1% del debito residuo.

La penale risarcisce la banca o la società finanziaria prescelta delle mancate entrate provenienti dagli interessi maturati sulle rate non pagate.

L'estinzione anticipata della cessione del quinto non sempre risulta conveniente perché implica per il soggetto richiedente la perdita di tutti i costi sostenuti come le spese di istruttoria e l’imposta di bollo.

Potranno invece essere recuperate, ma solo in parte, le commissioni bancarie mentre l’assicurazione vita, generalmente pagata in un’unica soluzione all’inizio del finanziamento, verrà rimborsata solo per la parte del premio non goduto. In quest’ultimo caso bisognerà presentare una richiesta di rimborso formale.

Infine, è da notare bene che il rinnovo del prestito attraverso la cessione del quinto è sempre possibile se sono trascorsi almeno i 2/5 del periodo di rimborso.

Solo nel caso di una cessione del quinto di durata inferiore ai 5 anni, il rinnovo è possibile anche prima, ma solo se il richiedente intende stipulare un nuovo prestito dalla durata non inferiore ai 10 anni.

Altre informazioni essenziali sul prestito personale concesso tramite cessione del quinto

Vediamo altre piccole, ma essenziali, informazioni sul prestito personale concesso tramite cessione del quinto.

Da notare attentamente che la cessione del quinto è disponibile anche per i dipendenti e i pensionati INPDAP e INPS

Tutti i dipendenti statali, i pensionati e i loro familiari hanno la possibilità di accedere a dei prestiti INPDAP, anche tramite cessione del quinto, a condizioni agevolate accedendo direttamente ad un fondo gestito dall’INPS. A tal proposito occorre precisare che dal 2011 l’INPS ha inglobato totalmente l’INPDAP occupandosi della gestione diretta di tutti questi servizi, comprese le risorse messe a disposizioni per i prestiti.

Per richiedere la cessione del quinto INPDAP/INPS occorre essere iscritti alla Gestione Unitaria autonoma delle prestazioni creditizie e sociali, il Fondo attraverso il quale l'INPDAP provvede ad erogare i prestiti, aver maturato almeno 4 anni di contributi e non aver superato l’età anagrafica dei 65 anni. Il prestito viene erogato in tempi ristretti e l’importo è in genere restituito in 60 o 120 rate detratte direttamente dalla busta paga o dalla pensione. Anche in questo caso l’importo della rata non supera mai la misura del 20 per cento, pari ad un quinto, dello stipendio o della pensione percepita.

Comunque, come per i normali prestiti, anche nel caso della cessione del quinto sono previste delle regole per tutelare la trasparenza del prodotto

Per verificare che norme e procedure applicate alla cessione del quinto di stipendio e pensione siano conformi alle disposizioni normative è possibile consultare quanto definito dalla Direttiva 2008/48/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2008, relativa ai contratti di credito ai consumatori e che abroga la direttiva 87/102/CEE.

La maggior tutela dei diritti dei consumatori, l’armonizzazione delle disposizioni nazionali e la maggiore trasparenza dei termini contrattuali rappresentano le principali finalità della Direttiva.

Tutte le informazioni relative al costo del credito dovranno quindi essere fornite in formato standard e in modo trasparente, riportando le seguenti indicazioni:

  • la durata del contratto di credito
  • l’importo totale del credito
  • i tassi d’interesse applicati
  • il tasso annuo effettivo globale (TAEG) e l’importo totale dovuto dal consumatore
  • l’importo, il numero e la frequenza dei pagamenti
  • le spese legate al contratto o da esso derivanti
  • le conseguenze del ritardato pagamento e della mancata esecuzione

1 Luglio 2016 · Gennaro Andele


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