come chiedere chiarimenti al fisco con l'interpello


Il diritto di interpello ed il silenzio assenso – come chiedere ed ottenere dall’agenzia delle entrate una risposta riguardante situazioni concrete e personali relativamente ai tributi da pagare

7 Gennaio 2016 - Ludmilla Karadzic


Diritto di interpello ed il silenzio assenso - Le diverse tipologie di interpello Il contribuente può interpellare l'amministrazione per ottenere una risposta riguardante fattispecie concrete e personali relativamente a: l'applicazione delle disposizioni tributarie, quando vi sono condizioni di obiettiva incertezza sulla corretta interpretazione di tali disposizioni e la corretta qualificazione di fattispecie alla luce delle disposizioni tributarie applicabili alle medesime, ove ricorrano condizioni di obiettiva incertezza; la sussistenza delle condizioni e la valutazione della idoneità degli elementi probatori richiesti dalla legge per l'adozione di specifici regimi fiscali nei casi espressamente previsti; l'applicazione della disciplina sull'abuso del diritto ad una specifica fattispecie. Il contribuente interpella l'amministrazione finanziaria anche per la disapplicazione di norme tributarie che, allo scopo di contrastare comportamenti elusivi, limitano deduzioni, detrazioni, crediti d'imposta, o altre posizioni soggettive altrimenti ammesse dall'ordinamento tributario, fornendo la dimostrazione che nella particolare fattispecie tali effetti elusivi non possono verificarsi. Nei casi in cui [ ... leggi tutto » ]


Interpello – come funzionerà a partire da gennaio 2016

3 Novembre 2015 - Giorgio Valli


Il contribuente può interpellare l'amministrazione fiscale per ottenere una risposta riguardante fattispecie concrete e personali relativamente: all'applicazione delle disposizioni tributarie, quando vi sono condizioni di obiettiva incertezza sulla corretta interpretazione di tali disposizioni e la corretta qualificazione di fattispecie alla luce delle disposizioni tributarie applicabili alle medesime, ove ricorrano condizioni di obiettiva incertezza (interpello ordinario); alla sussistenza delle condizioni e la valutazione della idoneità degli elementi probatori richiesti dalla legge per l'adozione di specifici regimi fiscali nei casi espressamente previsti (interpello probatorio); all'applicazione della disciplina sull'abuso del diritto ad una specifica fattispecie (interpello anti abuso). Il contribuente può interpellare l'amministrazione finanziaria per la disapplicazione (interpello disapplicativo) di norme tributarie che, allo scopo di contrastare comportamenti elusivi, limitano deduzioni, detrazioni, crediti d'imposta, o altre posizioni soggettive del soggetto passivo altrimenti ammesse dall'ordinamento tributario, fornendo la dimostrazione che nella particolare fattispecie tali effetti elusivi non possono verificarsi. Nei casi in cui non [ ... leggi tutto » ]


Interpello – obbligo di risposta entro 90 giorni e applicazione della regola del silenzio assenso

27 Giugno 2015 - Ornella De Bellis


Nell'ambito delle deleghe fiscali conferite al governo dalla legge 23/14, sono stati approvati, con il decreto 83/15, alcuni importanti provvedimenti in materia di interpello. Il decreto, in coerenza con quanto disposto dalla legge delega, intende potenziare e razionalizzare l'istituto dell'interpello per dare ai contribuenti certezza circa i tempi di risposta da parte dell'amministrazione finanziaria e circa l'applicazione dei pareri che vengono forniti. Vengono individuate cinque categorie di interpello: ordinario, qualificatorio, probatorio, anti abuso, disapplicativo. Possono presentare istanze di interpello i contribuenti, anche non residenti, i sostituti di imposta e i responsabili d'impresa. E' prevista una riduzione dei tempi di risposta per gli appelli ordinari che passano da 120 giorni a 90 giorni. Per i nuovi interpelli qualificatori viene assegnato lo stesso termine di 90 giorni mentre per tutte le altre tipologie la risposta deve essere fornita entro 120 giorni. Vige la regola del silenzio-assenso, per cui qualora una risposta non [ ... leggi tutto » ]


Interpello ordinario » ecco di cosa si tratta: piccolo prontuario

28 Luglio 2014 - Andrea Ricciardi


Il vademecum sull'interpello ordinario L'interpello è un'istanza che il contribuente rivolge all'Agenzia delle Entrate prima di attuare un comportamento fiscalmente rilevante, per ottenere chiarimenti in merito all'interpretazione di una norma obiettivamente incerta, relativa a tributi erariali, da applicare a casi concreti e personali. L'istituto dell'interpello ordinario è previsto dall'articolo 11 della legge numero 212/2000 (Statuto del contribuente), in base al quale le istanze di interpello ordinario sono finalizzate ad ottenere il parere dell'Agenzia delle entrate in merito all'interpretazione di una norma tributaria obiettivamente incerta rispetto ad un caso concreto e personale, prima di porre in essere il relativo comportamento fiscale. L'istanza di interpello ordinario L'istanza può essere presentata dal contribuente o da coloro che in base a specifiche disposizioni di legge sono obbligati a porre in essere adempimenti tributari per conto dello stesso. Detti soggetti presentano l'interpello alla Direzione regionale dell'Agenzia delle entrate competente, in relazione al proprio domicilio fiscale. [ ... leggi tutto » ]


Interpello – nulli gli atti impositivi e sanzionatori in contrasto con l’interpretazione fornita dal fisco

23 Luglio 2014 - Giorgio Valli


Come sappiamo, attraverso la presentazione di un'istanza di interpello il contribuente ha la possibilità di conoscere il parere dell'Amministrazione finanziaria sul significato da attribuire alle norme che disciplinano la materia tributaria riguardo ad un caso concreto e personale sul quale sussistono obiettive condizioni di incertezza. La risposta dell'ufficio finanziario all'istanza di interpello ha efficacia esclusivamente nei confronti del contribuente istante, limitatamente al caso concreto e personale prospettato nell'istanza di interpello. Tale efficacia si estende anche ai comportamenti successivi del contribuente riconducibili alla fattispecie oggetto di interpello, salvo rettifica della soluzione interpretativa da parte dell'amministrazione finanziaria. La ratio della procedura di interpello è quella di attuare i principi di chiarezza, imparzialità, e cooperazione che informano lo Statuto del contribuente e che convergono verso lo scopo di fornire a quest’ultimo le informazioni indispensabili a conformare la propria attività alla corretta interpretazione delle norme fiscali, nonché di prevenire la insorgenza di controversie tributarie. [ ... leggi tutto » ]