privacy e dignità debitore


Privacy e dignità del debitore – il vademecum per pretenderne il rispetto

13 Maggio 2016 - Giovanni Napoletano


Privacy e dignità del debitore - Principi generali Ogni attività di recupero crediti deve avvenire nel rispetto della dignità personale del debitore, evitando comportamenti che ne possano ledere la riservatezza a causa di un momento di difficoltà economica o di una dimenticanza. Gli accertamenti dell'Autorità per la protezione dei dati personali (di seguito Autorità) hanno messo in luce l'esistenza di prassi in alcuni casi decisamente invasive come visite a domicilio o sul posto di lavoro; reiterate sollecitazioni al telefono fisso o sul cellulare; telefonate preregistrate; invio di posta con l'indicazione all'esterno della scritta "recupero crediti" o "preavviso esecuzione notifica", fino all'affissione di avvisi di mora sulla porta di casa. Spesso anche dati personali di intere famiglie risultavano inseriti nei data base del soggetto creditore o delle società di recupero crediti. È per questo motivo che l'Autorità ha deciso di intervenire con un provvedimento generale e prescrivere a quanti svolgono l'attività [ ... leggi tutto » ]


Le norme a tutela del debitore » dalle centrali rischi fino al pignoramento: breve ma completa rassegna dei diritti che possono essere esercitati

18 Aprile 2016 - Andrea Ricciardi


Le norme a tutela del debitore » Dalle centrali rischi fino al pignoramento: breve ma completa rassegna dei diritti che possono essere esercitati Nell'articolo che segue vogliamo evidenziare, esponendole quasi completamente, le più importanti norme, secondo la legislazione italiana, che si pongono a tutela del debitore: dalla segnalazione in centrale rischi passando al pignoramento fino alle società di recupero crediti. Come noto non esiste, nel nostro Paese, una carta fondamentale contenente con i diritti del debitore. Molte sono, però, le norme che stabiliscono alcune garanzie inderogabili in favore di chi è moroso e non ha adempiuto alle proprie obbligazioni. Le opinioni, comunque, sono assai contrastanti. Se da una parte si decanta il fatto che l'Italia tuteli più i debitori che i creditori, dall'altra ci si lamenta della vessazione, quasi totale, di fisco, lobby e amministrazioni. Gli oneri, naturalmente, sono parecchi e onerosi. Ma se non paghi che succede? Quali sono [ ... leggi tutto » ]


Quando il creditore può comunicare a terzi il mancato pagamento delle rate da parte del debitore

2 Febbraio 2016 - Giovanni Napoletano


I dati relativi ad un contratto di finanziamento, anche di credito al consumo per l'acquisto di un veicolo, sono da qualificarsi come personali e non come dati sensibili: la lesione della riservatezza si ha se, detti dati, si portano a conoscenza di soggetti terzi, ma, nel caso in esame, la concessionaria è parte del contratto. Il codice della privacy, infatti, riporta tra i casi nei quali il trattamento dei dati può essere effettuato senza consenso quello in cui il trattamento stesso sia necessario per eseguire obblighi derivante da un contratto del quale è parte l'interessato o per adempiere, prima della conclusione del contratto, a specifiche richieste di questi. La norma è evidentemente intesa a favorire lo svolgersi dei rapporti commerciali e richiede che il trattamento sia necessario ai fini della conclusione o dell'esecuzione del contratto. Il requisito della necessità, ai fini della corretta esecuzione dei contratti di finanziamento e di [ ... leggi tutto » ]


Creditore mostra pistola al debitore – si tratta di esercizio arbitrario delle proprie ragioni e non di violenza privata

1 Settembre 2015 - Loredana Pavolini


Ci si chiede se la condotta posta in essere dal creditore, che recatosi presso il debitore appoggia la pistola su di una scrivania formulando la pretesa di rimborso di un'obbligazione peraltro legittima, oltrepassi o meno i limiti dell'esercizio arbitrario delle proprie ragioni, integrando il ben più grave reato di tentativo di violenza privata. Si tratta di stabilire se l'esibizione dell'arma sia incompatibile con il ragionevole intento di far valere il proprio diritto di credito, peraltro già riconosciuto dal tribunale che aveva emesso decreto ingiuntivo, opposto dal debitore. Al quesito hanno risposto i giudici della quinta sezione penale della Corte di cassazione, con la sentenza 31654/15, ricordando che lo stesso Codice penale (articolo 393) prevede che la violenza o la minaccia, in cui si concretizza il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, possa essere commessa anche con l'uso delle armi. La semplice esibizione di un'arma da parte del creditore, in [ ... leggi tutto » ]


I comuni non possono pubblicare sul proprio sito i nomi di coloro che non pagano i tributi

31 Agosto 2015 - Ludmilla Karadzic


I Comuni non possono pubblicare sul proprio sito i nomi di coloro che non pagano i tributi. La legislazione statale non prevede tale obbligo ed esso non può comunque essere introdotto con un Regolamento dell'ente locale. Lo ha chiarito l'Autorità per la tutela dei dati personali al termine di un'istruttoria avviata a seguito di un articolo di stampa nel quale si annunciava l'intenzione dell'ente locale di mettere on line una black list con i nomi dei morosi. Secondo il Garante la procedura che il Comune intende avviare viola il principio di legalità sotto diversi profili. In primo luogo infatti, il Comune non può introdurre l'obbligo di pubblicazione on line dei morosi con un proprio regolamento né può introdurre una nuova sanzione accessoria, quale si configurerebbe la pubblicazione on line rispetto alle sanzioni amministrative già previste legate al mancato o erroneo pagamento del tributo; tali ambiti rientrano infatti nella competenza esclusiva [ ... leggi tutto » ]