tutela consumatori - contratti di prestito credito al consumo e cessione del quinto dello stipendio o della pensione


Cessione del quinto e delega di pagamento – come funziona quando si va in pensione?

1 Marzo 2020 - Chiara Nicolai


Sono un lavoratore Ente pubblico, anni fa ho contratto per necessità un prestito con cessione del quinto dello stipendio e una delega di pagamento con ulteriore un quinto. Cosa accade quando vado in pensione? l'INPS effettuerà tutte e due le trattenute o solo la cessione del quinto dello stipendio? Come verrà o può essere regolarizzata la delega di pagamento? Se lei è un dipendente pubblico statale la cessione del quinto sarà traslata all'INPS: si parte, comunque, dal presupposto che se il prestito dietro cessione del quinto è stato correttamente contratto secondo la normativa vigente, può formarsi un residuo solo in occasione di dimissioni anticipate del lavoratore dipendente. Con la messa in quiescenza (a meno di uscite anticipate, ad esempio quota 100, o riduzioni della rata di rimborso originaria per eventi contingenti e sopravvenuti) il prestito dietro cessione del quinto dovrebbe essere stato estinto. Per quanto attiene il prestito delega, una [ ... leggi tutto » ]


Cosa accade se il datore di lavoro non versa al creditore le trattenute prelevate dallo stipendio del debitore per il rimborso del prestito dietro cessione del quinto

15 Aprile 2018 - Giorgio Martini


Il contratto di finanziamento estinguibile mediante cessione di quote di stipendio è una tipica forma di finanziamento che consente al soggetto richiedente (il lavoratore dipendente) di disporre, in tempi brevi, delle somme di cui necessita, per poter poi restituire gli importi richiesti nel corso degli anni mediante una trattenuta mensile operata dal datore di lavoro sulla propria busta paga. Con tale meccanismo il creditore che ha erogato il prestito al lavoratore dipendente risulta garantito dal datore di lavoro terzo obbligato che, per effetto della cessione del credito a lui regolarmente notificata, è tenuto a versare al creditore cessionario quanto trattenuto. Lo schema giuridico tipico che si delinea prevede tre autonomi rapporti obbligatori: il primo fra creditore che eroga il prestito e lavoratore cedente (lavoratore che richiede il prestito in cambio della cessione del quinto del proprio stipendio) che sorge per effetto della sottoscrizione del contratto; il secondo fra cedente e [ ... leggi tutto » ]


Se il creditore concede il prestito dietro cessione del quinto in violazione alle norme che ne vieterebbero l’erogazione

3 Agosto 2017 - Loredana Pavolini


L'articolo 39 del dpr 180/1950 dispone il divieto di contrarre una nuova cessione prima che siano trascorsi almeno due anni dall'inizio della cessione stipulata per un quinquennio o almeno quattro anni dall'inizio della cessione stipulata per un decennio, salvo che sia stata consentita l'estinzione anticipata della precedente cessione, nel qual caso può esserne contratta una nuova purché sia trascorso almeno un anno dall'anticipata estinzione. Anche prima che siano trascorsi due anni dall'inizio di una cessione quinquennale, può essere contratta la cessione decennale, quando questa si faccia per la prima volta, fermo restando l'obbligo di estinguere la precedente cessione. Ma cosa succede se viene comunque consesso un prestito dietro cessione del quinto in violazione della norma appena richiamata? Al quesito ha risposto il Collegio di coordinamento dell'Arbitro Bancario Finanziario (ABF) con la decisione 5762/2016. Secondo gli arbitri, la violazione del disposto di legge in materia di termini minimi da rispettare per [ ... leggi tutto » ]


Credito al consumo e inadempimento del venditore – il consumatore ha diritto alla risoluzione del contratto di credito anche se non c’è rapporto di esclusiva fra creditore e fornitore del bene

29 Settembre 2016 - Giovanni Napoletano


La Corte di Giustizia, con la sentenza del 23 aprile 2009 (emessa nella causa C-509/07) ha stabilito che l'esistenza di una clausola di esclusiva tra fornitore del bene e finanziatore, non è presupposto necessario del diritto del consumatore di procedere contro il creditore in caso di inadempimento delle obbligazioni da parte del fornitore, al fine di ottenere la risoluzione del contratto di credito e la conseguente restituzione delle somme corrisposte al finanziatore. Peraltro, la giurisprudenza di legittimità, partendo dalla direttiva comunitaria e dalla interpretazione della stessa da parte della Corte di giustizia ha individuato, nella successiva evoluzione legislativa attualmente in vigore, un collegamento negoziale di fonte legale tra i contratti di credito al consumo finalizzati all'acquisto di determinati beni o servizi ed i contratti di acquisto dei medesimi, collegamento negoziale che prescinde dalla sussistenza di una esclusiva del finanziatore per la concessione di credito ai clienti dei fornitori. Così si [ ... leggi tutto » ]


Il credito ai consumatori » dalla scelta del finanziamento fino ai diritti: la guida completa

28 Luglio 2016 - Gennaro Andele


Il credito ai consumatori » Dalla scelta del finanziamento fino ai diritti: la guida completa Tutto quello che c'è da sapere sul credito ai consumatori: dalla scelta del finanziamento fino ai diritti principali del cliente, ecco la guida completa. Il credito ai consumatori è un finanziamento per acquistare beni e servizi importanti per sé o per la propria famiglia - un'auto, un elettrodomestico, un corso di lingue, oppure per affrontare situazioni in cui è necessario disporre di denaro liquido. Il "consumatore" è, infatti, una persona che acquista per le sue esigenze private, non per quelle professionali. Il finanziamento può andare da 200 a 75.000 euro ed è concesso da una banca o da una società finanziaria autorizzata, anche attraverso un fornitore di beni o servizi quale il negoziante o il concessionario auto. Come scegliere il credito ai consumatori Quale domande deve porsi il consumatore prima di scegliere la forma di [ ... leggi tutto » ]