sentenze e ordinanze della Corte di cassazione in tema di separazione e divorzio - assegnazione casa e assegno di mantenimento coniuge separato o divorziato


Il coniuge divorziato che forma una nuova famiglia di fatto non ha diritto all’assegno divorzile

13 Gennaio 2016 - Marzia Ciunfrini


L'instaurazione da parte del coniuge divorziato di una nuova famiglia, ancorché di fatto, rescindendo ogni connessione con il tenore ed il modello di vita caratterizzanti la pregressa fase di convivenza matrimoniale, fa venire definitivamente meno ogni presupposto per la riconoscibilità dell'assegno divorzile a carico dell'altro coniuge, sicché il relativo diritto non entra in stato di quiescenza, ma resta definitivamente escluso. Infatti, la formazione di una famiglia di fatto, costituzionalmente tutelata come formazione sociale stabile e duratura in cui si svolge la personalità dell'individuo, è espressione di una scelta esistenziale, libera e consapevole, che si caratterizza per l'assunzione piena del rischio di una cessazione del rapporto e, quindi, esclude ogni residua solidarietà postmatrimoniale con l'altro coniuge, il quale non può che confidare nell'esonero definitivo da ogni obbligo. Il principio è stato ribadito dai giudici della Corte Suprema nella sentenza 225/16. [ ... leggi tutto » ]


La clausola di trasferimento di immobile tra i coniugi perfezionata in sede di separazione o divorzio è opponibile a terzi

8 Gennaio 2016 - Marzia Ciunfrini


La clausola di trasferimento di immobile tra i coniugi, contenuta nei verbali di separazione o omologata dalla sentenza di divorzio congiunto è valida tra le parti e nei confronti dei terzi, essendo soddisfatta l'esigenza della forma scritta, cosi come il trasferimento o la promessa di trasferimento di immobili, mobili o somme di denaro, quale adempimento dell'obbligazione di mantenimento (o assistenziale) da parte di un coniuge nei confronti dell'altro. Questo il giudizio sancito dai giudici della Suprema Corte nella sentenza 24621/15. [ ... leggi tutto » ]


Separazione e divorzio – se la casa familiare non è assegnata al coniuge affidatario il canone ricavabile dalla locazione dell’immobile deve integrare l’assegno di mantenimento

22 Dicembre 2015 - Chiara Nicolai


Nel giudizio di separazione e divorzio, i provvedimenti necessari alla tutela degli interessi morali e materiali della prole, tra i quali rientrano anche quelli di attribuzione e determinazione di un assegno di mantenimento a carico del genitore non affidatario, possono essere adottati d'ufficio. In particolare, in materia di assegno di mantenimento per il figlio, il genitore affidatario può chiedere un adeguamento del relativo ammontare, alla stregua della svalutazione monetaria o del sopravvento di altre circostanze, verificatesi nelle more del giudizio, in particolare relative alle mutate condizioni economiche dell'obbligato ovvero alle accresciute esigenze del figlio. Infine, quando la casa familiare non sia stata assegnata al coniuge affidatario dei figli, deve valere il principio che il suo godimento, da parte del coniuge non affidatario, costituisce un valore economico - corrispondente, di regola, al canone ricavabile dalla locazione dell'immobile - del quale il giudice deve tener conto ai fini della determinazione dell'assegno dovuto [ ... leggi tutto » ]


Al coniuge divorziato titolare di assegno divorzile spetta anche il 40% del tfr percepito dal coniuge obbligato

15 Dicembre 2015 - Carla Benvenuto


Il coniuge nei cui confronti sia stata pronunciata sentenza di scioglimento o di cessazione degli effetti civili del matrimonio ha diritto, se non passato a nuove nozze e in quanto titolare di assegno divorzile, ad una percentuale del trattamento di fine rapporto (TFR) percepita dall'altro coniuge all'atto della cessazione del rapporto di lavoro, anche se l'indennità viene a maturare dopo la sentenza. Tale percentuale è pari al quaranta per cento del TFR totale riferibile agli anni in cui il rapporto di lavoro è coinciso con il matrimonio. Ai fini del calcolo della percentuale spettante al coniuge divorziato titolare di assegno divorzile vanno conteggiate anche le anticipazioni sul TFR già percepite dal coniuge obbligato, a meno che quest'ultimo non dimostri che quelle anticipazioni si riferiscano ad epoca antecedente all'instaurazione del giudizio divorzile oppure coeva alla convivenza matrimoniale o al periodo di separazione personale. Questo il principio giuridico sancito dai giudici della [ ... leggi tutto » ]


Violazione dell’obbligo di mantenimento dei figli – rilevanza sul piano penale

7 Novembre 2015 - Loredana Pavolini


Lo stato di bisogno dei minore è presunto, salvo i casi in cui egli abbia personali autonome risorse economiche o finanziarie sufficienti in grado di permettere a chi ne ha il contingente affidamento l'utilizzazione finalizzata all'autonomo sostentamento. Nulla perciò rileva che il genitore affidatario, o la sua famiglia di origine, abbia i mezzi per provvedere essi, autonomamente, all'intero sostentamento in supplenza dell'obbligo violato dall'altro genitore. La violazione dell'obbligo di provvedere al mantenimento dei figli si concretizza, sul piano civile, ad ogni scadenza. Rileva sul piano penale quando tale violazione risulta non episodica e determina l'assenza dei mezzi di sostentamento per il minore. Questo il principio giuridico affidato ai contenuti della sentenza 44683/15 della Corte di cassazione. [ ... leggi tutto » ]