accettazione e rinuncia eredità - accettazione con beneficio di inventario


Quando si concretizza l’accettazione tacita dell’eredità

23 Febbraio 2019 - Loredana Pavolini


L'ipotesi di accettazione tacita (di eredità) si realizza quando la persona chiamata all'eredità compie un atto che implica, necessariamente, la volontà di accettare, volontà che tale soggetto non potrebbe compiere se non nella sua qualità di erede. La dottrina e la giurisprudenza concordano nel ritenere che presupposti fondamentali e indispensabili ai fini di una accettazione tacita sono: la presenza della consapevolezza, da parte del chiamato, dell'esistenza di una delazione in suo favore; che il chiamato assuma un comportamento inequivoco, in cui si possa riscontrare sia l'elemento intenzionale di carattere soggettivo (c.d. animus), sia l'elemento oggettivo attinente all'atto, tale che solo chi si trovi nella qualità di erede avrebbe il diritto di compiere. Di norma, poi, vengono considerate forme di accettazione tacita di eredità: la proposizione da parte del chiamato dell'azione di rivendicazione, oppure, l'esperire l'azione di riduzione, l'azione, cioè, volta a far valere la qualità di legittimario leso o, comunque, [ ... leggi tutto » ]


Quando il chiamato all’eredità è un minore » l’accettazione obbligata con beneficio di inventario e le conseguenze della mancata redazione dell’inventario

31 Dicembre 2018 - Giorgio Martini


Il minore, chiamato all'eredità, può solo accettare con beneficio di inventario (articolo 471 del codice civile): la norma, peraltro, con il successivo articolo 489 accorda un ulteriore vantaggio al minore prevedendo che, anche laddove non abbia in precedenza provveduto a redigere l'inventario, possa comunque predisporre tale atto nel termine di un anno dal raggiungimento della maggiore età, conservando quindi gli effetti e i vantaggi del beneficio. Infatti, qualora il genitore esercente la responsabilità genitoriale sul figlio minore, chiamato all'eredità, faccia l'accettazione prescritta dalla normativa vigente (accettazione con beneficio di inventario), ma non compili l'inventario necessario per poter usufruire della limitazione della responsabilità, il mancato perfezionamento dell'inventario mantiene il minore nella qualità di chiamato, sicché una volta divenuto maggiorenne, potrà valutare se conservare o meno il beneficio (redigendo l'inventario) ovvero rinunciare alla eredità. Ma, se una volta diventato maggiorenne il chiamato non esplica l'opzione che gli è stata riservata dalla legge [ ... leggi tutto » ]


Accettazione con beneficio di inventario – veicolo ereditato gravato da fermo amministrativo e altre casistiche particolari

1 Settembre 2018 - Annapaola Ferri


Ho ricevuto una richiesta di pagamento per il bollo su una moto con fermo amministrativo. Il bollo in sé è dovuto in quanto dal 2017 si paga il bollo anche su veicoli con fermo. La mia domanda è: la richiesta è arrivata a nome di mio padre, intestatario della moto, deceduto a gennaio del 2015. il bollo è richiesto per il periodo da febbraio 2015 a gennaio 2016. Avendo io fatto l'accettazione con beneficio di inventario come mi devo regolare di fronte a un debito successivo alla morte? L'accettazione con beneficio di inventario prevede sia la possibilità di rinunciare o accettare all'eredita: prima viene redatto l'inventario poi si accetta o rinuncia. Nel primo caso si chiama appunto accettazione con beneficio di inventario, l'eredita è accettata ma viene distinto il patrimonio del de cuius da quello dell'erede: quest'ultimo non può essere attaccato dai creditori nei suoi beni personali dai creditori ma [ ... leggi tutto » ]


Decreto ingiuntivo notificato all’erede per i debiti del de cuius – l’eventuale successiva accettazione con beneficio di inventario può essere eccepita dinanzi al giudice dell’esecuzione

15 Aprile 2018 - Annapaola Ferri


Com'è noto, l'effetto del beneficio d'inventario consiste nel tenere distinto il patrimonio del defunto da quello dell'erede: di conseguenza, l'erede non è tenuto al pagamento dei debiti ereditari oltre il valore dei beni a lui pervenuti. Se il patrimonio non è sufficientemente capiente, i creditori del defunto, ancora non soddisfatti, non possono aggredire il patrimonio dell'erede. Se l'erede è in possesso dei beni ereditati (tutti o alcuni) e intende accettare l'eredità con beneficio d'inventario, lo deve fare entro tre mesi dalla data della morte. Se l'inventario non è compiuto nei tre mesi, l'erede decade dal beneficio e viene considerato erede puro e semplice con la conseguenza che dovrà farsi carico di tutti gli eventuali debiti del defunto. Se l'erede non è in possesso di beni appartenenti al defunto, può chiedere l'accettazione con beneficio di inventario entro dieci anni dalla morte. L'accettazione col beneficio d'inventario si fa mediante dichiarazione, ricevuta da [ ... leggi tutto » ]


Prelevare l’intero saldo del conto corrente cointestato con il defunto non configura necessariamente accettazione tacita dell’eredità

24 Febbraio 2018 - Carla Benvenuto


Nel conto corrente bancario intestato a più persone, i rapporti interni tra correntisti, anche aventi facoltà di compiere operazioni disgiuntamente, sono regolati dal secondo comma dell'articolo 1298 del codice civile, in virtù del quale debito e credito solidale si dividono in quote uguali solo se non risulti diversamente. Ne consegue che, ove il saldo attivo risulti discendere dal versamento di somme di pertinenza di uno solo dei correntisti, si deve escludere che l'altro possa, nel rapporto interno, avanzare diritti sul saldo medesimo. Pertanto, il prelevamento anche dell'intera giacenza del conto corrente a firma disgiunta, da parte di un cointestatario del defunto, non può ritenersi automaticamente effettuato nella qualità di erede, potendo compiersi anche quale mero cointestatario, titolare di poteri disgiunti verso la banca del tutto avulsi rispetto al contesto dell'apertura della successione. A meno che, chi agisce in giudizio contro il cointestatario. per vedere riconosciuta l'accettazione tacita dell'eredità da parte [ ... leggi tutto » ]